Ven. Ghesce Yesce Tobden: Il karma

Il Ven. Ghesce Yesce Tobten col Ven. Ghesce Ciampa Ghiatzo

Il Ven. Ghesce Yesce Tobten col Ven. Ghesce Ciampa Ghiatzo

Ven. Ghesce Yesce Tobden: Il karma

5. Insegnamenti del Ven. Ghesce Yesce Tobden al Centro Ewam, Firenze.

In che modo solo la loro pratica del Buddha-Dharma, del sentiero interiore, potrà aiutare queste persone durante la morte e dopo la morte? Per rispondere a questo dobbiamo analizzare all’indietro. Il corpo che abbiamo ora è la maturazione o lo sviluppo di due semi che abbiamo ottenuto dal padre e dalla madre. Quindi lo spermatozoo dal padre e l’ovulo, il sangue, dalla madre, e dall’unione di queste due sostanze, materie, si è sviluppato il nostro corpo. Il fatto di essere nato come essere umano deriva da un karma, cioè è frutto di un karma positivo che è stato accumulato precedentemente.

Questo significa che nella nostra vita precedente noi abbiamo praticato il Buddha-Dharma del sentiero interiore, abbiano praticato l’abbandono delle azioni distruttive e negative, abbiamo praticato nell’impegnarci nelle azioni positive; tramite questo abbiamo accumulato delle forze, cioè del karma positivo, e come effetto siamo rinati come esseri umani.

Siccome nella nostra vita precedente, passata, abbiamo accumulato questo karma positivo e come effetto, come frutto, abbiamo questo corpo umano, siamo esseri umani, e se noi vogliamo avere ancora nel futuro una simile rinascita umana, allora come abbiamo accumulato karma positivo nel passato, allo stesso modo ora dovremo accumulare karma positivo per avere nuovamente una rinascita umana nel futuro. Nessuno di noi avrà la possibilità di evitare la morte, nessuno di noi ha ottenuto l’immortalità e quindi inevitabilmente tutti quanti noi, prima o poi, affronteremo questa esperienza della morte, definitiva, cioè moriremo sicuramente. La cosa non cessa completamente con la morte e la vita continua anche dopo la morte. Quindi dopo la morte noi desideriamo una rinascita possibilmente migliore, ma comunque non peggiore rispetto alla nostra esistenza presente. Vogliamo quindi rinascere nuovamente come esseri umani. Per questo motivo diventa indispensabile accumulare tutte le cause e condizioni, il karma positivo necessario, per ottenere nuovamente la rinascita umana.

Quindi vale a dire che durante questa vita presente noi abbiamo bisogno di praticare l’abbandono delle azioni distruttive, negative, impegnarsi invece nell’accumulare karma positivo o nelle azioni positive: facendo così possiamo quindi sperare di ottenere nuovamente una rinascita umana, oppure la rinascita come gli dei (sono due esempi della rinascita felice). Ma ancora non ci basta: anche se noi rinascessimo nuovamente come esseri umani o come deva non ci basta perché questi due tipi di esistenza fanno parte ancora dell’esistenza kor-ua, cioè dell’esistenza ciclica condizionata dalla morte e dalla nascita. Invece noi, non solo abbiamo bisogno di rinascere nuovamente come esseri umani, ma abbiamo bisogno di uscire fuori definitivamente da questo ciclo dell’esistenza condizionata.

Se noi abbiamo bisogno di essere liberi definitivamente da questa esistenza ciclica, ma non abbiamo questo desiderio, non sentiremo questa esigenza di essere liberi e ci mancherà questa aspirazione, questo desiderio, perché non conosciamo la vera realtà dell’esistenza ciclica. Il primo passo è comprendere la realtà, la caratteristica, dell’esistenza ciclica, cioè la sofferenza. L’esistenza ciclica è caratterizzata dalla sofferenza, quindi dobbiamo conoscere la sofferenza; soltanto conoscendo la sofferenza, che caratterizza l’esistenza ciclica che non ha niente di positivo, sorge il desiderio di volersi liberare da questa esistenza ciclica.

1. Insegnamenti del Ven. Ghesce Yesce Tobden al Centro Ewam, Firenze. Fontehttps://www.facebook.com/ciampa.yesce?fref=ts che si ringrazia di cuore.