Lama Yesce: Il trasferimento della coscienza

Lama Tubten Yeshe: “Conoscere la natura caratteristica della vostra coscienza è l’unico modo per portare la pace dentro voi stessi e in tutto il mondo poiché la pace diventa una vostra personale esperienza interiore, non qualcosa che deriva dall’esterno”.

Lama Tubten Yeshe: “Conoscere la natura caratteristica della vostra coscienza è l’unico modo per portare la pace dentro voi stessi e in tutto il mondo poiché la pace diventa una vostra personale esperienza interiore, non qualcosa che deriva dall’esterno”.

Stasera dovrei parlare del trasferimento della coscienza secondo l’esperienza degli yogi dell’ Himalaya. In realtà, questo metodo che sto per descrivere deriva dagli insegnamenti di Buddha Shakyamuni, non è qualcosa inventato dai monaci tibetani. Il Signore Buddha dette questo insegnamento ai suoi discepoli, essi lo trasmisero a loro volta ai loro discepoli, e in tal modo il lignaggio di questo metodo si è tramandato attraverso i secoli come pratica della tradizione buddhista tibetana.

Chi ha bisogno di fare tale pratica e quali benefici ne derivano?

Prima di tutto, dal punto di vista buddhista, la vita umana e la morte sono eventi ugualmente importanti. Nel nostro modo di pensare non vi è alcuna ragione per considerare la vita importante e la morte come un fatto negativo, non importante. Entrambi sono importanti.

Così come la maggior parte della gente vuole avere una vita gioiosa e felice, allo stesso modo gli yogi dell’ Himalaya desiderano una morte felice. Non vogliono che la loro morte sia disastrosa, infelice o confusa. Naturalmente, coloro che ottengono l’illuminazione durante la propria vita non hanno bisogno di trasferire la propria coscienza, ma coloro che non ottengono l’illuminazione in questa vita hanno bisogno di un’altra vita per cercare di ottenerla. Comunque, dobbiamo separarci dalla nostra coscienza al momento della morte, ma quando le condizioni del momento non sono favorevoli a causa di una malattia o semplicemente a causa di pensieri negativi che sviluppano attaccamento e desiderio — ci sono molti modi disastrosi in cui è possibile morire — allora abbiamo bisogno di un metodo che ci aiuti a superarle.

Quello che gli esperti yogi fanno per assicurarsi una morte perfetta prima che sorgano tali terribili condizioni è la pratica del trasferimento della coscienza.

Noi esseri ordinari sembriamo essere bloccati nel nostro corpo a causa dell’attaccamento all’effetto gravitazionale dei sensi che non sembra lasciare una via d’uscita. Chiamatelo karma, chiamatelo forza vitale, potete cercare ogni tipo di ragione per spiegarlo, ma sta di fatto che, attraverso l’allenamento, gli yogi hanno imparato a facilitare il trasferimento della loro coscienza dai loro corpi e dall’effetto gravitazionale dei sensi e sono dunque liberi dalla paura di morire in un modo disastroso. Essi sperimentano un grande senso di libertà, sapendo che attraverso le tecniche di meditazione che hanno praticato possono trasferire la loro coscienza ogni volta che se ne presenti il bisogno.

Questa non è soltanto una mera speculazione filosofica. Molti monaci tibetani e meditatori possono farlo. Quando si rende necessario, possono utilizzare questo metodo. Per esempio, ho sentito che quando i Cinesi hanno conquistato il Tibet nel 1959, molti semplici monaci hanno gioiosamente trasferito la loro coscienza e hanno lasciato le loro vite perché sapevano che non avrebbero più avuto la libertà di praticare la loro fede religiosa. Questi sono fatti veri. E’ molto utile saper fare ciò. La ragione per la quale ritengo sia importante che il mondo occidentale conosca questo tipo di cose è che l’Occidente ha trascurato completamente la mente e l’abilità umana di utilizzare la coscienza preoccupandosi troppo delle cose materiali. Dunque credo che sia una buona cosa farvi comprendere il fatto che gli esseri umani hanno il potere di eliminare situazioni di vita disastrose, l’attaccamento gravitazionale ai sensi e la paura della morte poiché essi hanno il potenziale per diventare Buddha.

Dunque non dovremmo sentirci bloccati in un posto specifico e incapaci di cambiare in alcun modo. Noi siamo capaci di liberarci dalla nostra sofferenza o dalla nostra situazione confusa. Ma la cosa più importante da capire è che l’origine di tutta la nostra sofferenza, disperazione, paura e confusione è la nostra mente, non il nostro corpo fisico. Quindi dovremmo analizzare e cercare di conoscere la natura caratteristica della nostra coscienza. Questo è il modo per liberarci da tutte le paure.

Per effettuare il trasferimento della propria coscienza si deve scegliere il momento giusto.

E’ pericoloso farlo al momento sbagliato perché significa solo uccidersi, il che non è sicuramente permesso. Dunque gli insegnamenti indicano dei momenti specifici in cui praticare il trasferimento della coscienza, che possono essere determinati controllando scientificamente i segni della morte imminente prima che questa realmente avvenga.

Questi segni possono essere interni o esterni e vengono spiegati in dettaglio nei testi. Comunque, quando vi sono segni che indicano una morte imminente, vi sono anche delle cose che possiamo fare per cambiare la situazione. Tutti noi sappiamo che fino a un certo punto possiamo modificare le circostanze. Per esempio, quando la nostra energia vitale comincia a esaurirsi, quando la forza vitale si indebolisce, vi sono dei modi in cui possiamo riattivare l’energia nel nostro sistema nervoso. Il Buddhismo Tibetano contiene metodi per prolungare la vita e scongiurare la morte imminente ma poiché questo è solo un discorso introduttivo, non entrerò nei dettagli in questa sede.

Comunque, quando riconoscete i segni e raggiungete il punto in cui sapete che la morte è certa, in quel momento impiegate le tecniche per trasferire la vostra coscienza”.

Ma perché dovete fare questo? La morte sta per arrivare e la vostra coscienza si trasferirà in modo naturale, dunque perché impiegare queste tecniche?

Perché quando moriamo è in genere a causa di qualche grave malattia e al momento della morte siamo incapaci di far fronte alla situazione, dunque la pratica del trasferimento della coscienza ci permette di affrontare la nostra morte in maniera costruttiva, prima che la malattia ci renda totalmente incapaci. Quello è il momento in cui dovremmo usarla. Comunque, se non abbiamo un’adeguata comprensione dei segni della morte imminente e non sappiamo chiaramente quando usare le tecniche di trasferimento della coscienza correremo il pericolo di usarle troppo presto e di ucciderci.

Quindi come si pratica il trasferimento della coscienza? Sostanzialmente si tratta di dirigere la nostra concentrazione ed energia nel canale giusto per far sì che non prenda più la direzione sbagliata. Gli insegnamenti su questo argomento contengono tutte le informazioni tecniche nel dettaglio.

Cosa significa direzione sbagliata? Ci sono molte porte attraverso le quali la nostra coscienza può uscire dal corpo – occhi, orecchi, naso, bocca, ombelico, gli altri orifizi del corpo e così via – e gli insegnamenti spiegano in quale reame nasciamo a seconda di quale porta prende la nostra coscienza.

Per nascere in una terra pura, la nostra coscienza deve lasciare il corpo attraverso la corona del capo; quindi dobbiamo imparare come aprire questa porta e come portarvi la nostra coscienza. Questo è il momento di praticare il trasferimento della coscienza. Poiché siamo in grado di separare la nostra mente dal nostro corpo in maniera consapevole, deliberata e attenta, allora dovremmo usare questa opportunità per essere sicuri di rinascere nel miglior modo possibile, e che da ora in poi andremo di felicità in felicità, da una vita felice all’altra. Una cosa importante è la seguente. Potete esser stati delle brave persone e aver vissuto tutta la vita con amorevole gentilezza, ma se qualcosa va male al momento della morte, se non riuscite ad affrontarla e vi arrabbiate, distruggete tutto quanto poiché rinascete sotto l’influenza di quella mente finale negativa.

Dunque chiamiamo il trasferimento della coscienza un super-metodo. Persino qualcuno come Hitler che è stato incredibilmente malvagio, che ha ucciso innumerevoli esseri umani e creato un karma terribile, potrebbe usare questo metodo, morire con una mente pulita e chiara e dire addio a tutte le proprie negatività.

La morte è un tipo di destinazione finale, la nostra ultima occasione per rendere la nostra mente pulita e chiara; se riusciamo ad essere consapevoli al momento della morte, ci assicuriamo di rendere la nostra prossima vita perfetta.

Ovviamente, prima di poter praticare il trasferimento della coscienza, gli yogi dell’ Himalaya si preparano. Ripassano le tecniche e inoltre si accertano di essere completamente liberi dall’attaccamento, persino a un solo atomo di materia.

Questa è la cosa più importante al momento della morte, non aggrapparsi neanche a una piccolissima cosa. La mente che si afferra costituisce la più grande interferenza a una morte pacifica, la più grande causa di paura. Attaccarsi a qualsiasi cosa al momento della morte è fonte di confusione e assicura una cattiva rinascita.

Alcune persone non amano sentir parlare di rinascita ma, sia che si chiami quello che succede dopo la morte ‘rinascita’ o in qualsiasi altro modo, la maggior parte delle persone sente che qualcosa succede dopo la morte, e questo è sufficiente. Se voi percepite dal profondo del cuore o almeno intellettualmente che c’è qualcosa dopo la morte, ciò è sufficiente per aprirsi verso questi insegnamenti.

La tradizione tibetana consiglia di disfarsi di tutti i propri possedimenti prima della morte così da poter morire senza il pensiero che qualcosa ci appartenga.

Ciò è fantastico. Quando ero un giovane monaco senza esperienza, mi è stato di grande aiuto vedere i vecchi monaci morire in questo modo perfetto; mi ha dato molta sicurezza. Ovviamente possiamo comprendere queste cose a livello intellettuale, ma vedere con i propri occhi qualcuno che rinuncia alle proprie cose e muore senza attaccamento ci fa pensare: “Anch’io posso farlo”. Ciò è molto importante.

Abbiamo anche spiegazioni su come trasferire la nostra coscienza verso una terra pura. Spero che capiate che cosa è una terra pura.

Dal punto di vista Buddhista, non esiste un luogo puro che vi aspetta da qualche parte là fuori. Puro significa che è un riflesso del vostro pensiero puro, la vostra mente pulita, chiara, pura. Questo è quello che intendiamo per terra pura. Ogni ambiente manifesto, buono o cattivo che sia, deriva dalla mente; niente esiste esternamente “là fuori”.

Normalmente ci piace proiettare immagini belle e piacevoli ma, in qualche modo, senza alcun controllo, sorgono anche le immagini negative. Dunque è importante che sappiamo come proiettare solo immagini felici e positive. Ma quando dico di proiettare cose buone e positive, non intendo nel nostro solito modo esagerato. Possiamo proiettare in maniera positiva in un modo realistico.

Se vogliamo vedere le altre persone in un certo modo – buono o cattivo –quello è il modo in cui ci appaiono. Dipende dalle decisioni mentali che prendiamo. La nostra visione di un’altra persona come buona o cattiva viene dalla nostra mente, non dall’oggetto esterno, dall’altra persona. Dunque possiamo scegliere che cosa vogliamo vedere, e se è qualcosa di negativo o di positivo. Abbiamo quest’ abilità. E poiché possiamo scegliere, dovremmo scegliere ciò che è positivo.

Normalmente l’energia si disperde attraverso i vari orifizi del nostro corpo, ma esistono varie tecniche di meditazione che possiamo impiegare per conservarla. Poiché la nostra vita dipende dal movimento del nostro respiro, possiamo aumentare la lunghezza della nostra vita portando l’energia del nostro respiro all’interno e tenerla lì.

Quanti respiri ci sono in una vita? Il Buddhismo ha fatto una stima di quel numero. Sono sicuro che anche l’Occidente l’ha fatto. Comunque, potete esaminare la struttura del vostro respiro per vedere se è più forte nella narice destra o in quella sinistra. Se ne siete consapevoli, segni come questo possono indicare che cosa sta succedendo alla vostra vita, ed esistono tecniche che potete impiegare per cambiare il ritmo del vostro respiro e dunque avere un’influenza sulla vostra vita.

Il trasferimento della coscienza non dipende soltanto dai nostri poteri di concentrazione. Quando ci alleniamo con queste tecniche usiamo anche l’energia del movimento del nostro respiro e dei chakra del cuore e dell’ombelico o centri dell’energia psichica. Concentrandosi su questi punti possiamo avere diverse esperienze e ottenere diverse realizzazioni.

Anche se il Buddhismo tibetano si concentra sulla mente, esso insegna che il corpo fisico può essere una fonte di piacere o di dolore. E così come oggi la scienza moderna parla di centri del piacere e del dolore situati nel cervello e di sostanze chimiche associate con il senso del piacere, anche il Tantra buddhista tibetano descrive un centro della felicità (o della beatitudine). Se ci focalizziamo su quel centro ne attiviamo l’energia, il che crea a sua volta le condizioni necessarie per indirizzare la mente verso esperienze di pace e di beatitudine. Quindi, quando meditiamo sul trasferimento della coscienza, usiamo delle tecniche che si concentrano su o attivano i vari chakra.

Uno dei segnali di successo di questa pratica è la generazione di calore interno che ha dei benefici effetti in sé quali il miglioramento della digestione. Ma si possono sperimentare molti risultati positivi. Per esempio, non ci sentiamo più imprigionati nel mondo dell’attaccamento gravitazionale; in qualche modo sentiamo di essere andati oltre o aver trasceso la vita materiale.

Non sto dicendo che non dobbiamo godere della vita; dobbiamo farlo. Ma se ci sentiamo intrappolati e scopriamo di avere accesso a una via d’uscita, allora dovremmo utilizzare ogni nostra capacità per farlo.

Ovviamente molte persone hanno paura della morte perché in primo luogo credono che sia un’esperienza disastrosa, piena di molte difficoltà e sofferenza, e in secondo luogo perché pensano che dopo la morte si ritroveranno in una situazione terribile. Immaginano o presumono che accadrà qualcosa del genere.

Per cercare di eliminare questo tipo di preoccupazione, se non possiamo fare il trasferimento della coscienza, possiamo almeno provare a diminuire l’attenzione verso noi stessi e l’attaccamento al nostro corpo e ai nostri possedimenti e generare amorevole gentilezza per gli altri. Questo è più che sufficiente, assolutamente sufficiente per sradicare la paura della morte e della vita futura; garantisce una buona rinascita perché l’atteggiamento del dedicarsi agli altri è pacifico per sua natura. Dunque questo è il modo in cui coloro che non sono in grado di utilizzare il trasferimento della coscienza possono eliminare la paura della vita futura e sperimentare una buona morte.

Una volta che avete ottenuto il controllo della vostra mente ci sono molte cose che potete fare. Non solo siete in grado di trasferire la vostra coscienza dal vostro corpo ma potete anche dirigerla verso un altro corpo. La meditazione e la concentrazione sono estremamente potenti – usando semplicemente la mente potete spostare oggetti, riscaldarli e così via. Comunque, il punto principale è che attraverso il potere mentale potete sradicare le menti negative ed emotivamente disturbate. Ecco a cosa serve la pratica. In altre parole, potete trasformare la vostra mente, portarla dall’infelicità alla felicità.

La domanda è: volete realmente farlo o no? State veramente ricercando la felicità o no? Se siete dei veri cercatori capirete in maniera intuitiva che in qualche modo voi stessi potete fare qualcosa. Questo è il potere della mente umana. Non date dei giudizi limitanti di voi stessi. Tutti noi abbiamo pensieri buoni e positivi che possono essere sviluppati senza limite. Questa è la bellezza della mente umana; ha un potenziale infinito.

Per esempio, noi tutti possediamo un certo grado di amorevole gentilezza. Quella piccola dose di amorevole gentilezza può essere sviluppata all’infinito. La natura stessa dell’amorevole gentilezza è pace e felicità; la natura dell’attenzione verso noi stessi è infelicità e confusione.

Per avere una vita facile e felice dovete avere il desiderio di correggere il vostro comportamento e la vostra attitudine e poi fare uno sforzo per farlo veramente. Ciò significa che dovete possedere una certa forza mentale basata sulla convinzione che potete farcela. Una mente debole elimina tutto il potenziale.

La ragione per cui ci sentiamo intrappolati è perché siamo così attaccati al nostro corpo. Ci identifichiamo del tutto con il nostro corpo: “Questo sono io”. La verità è che voi non siete il vostro corpo: voi non siete le vostre ossa. La vera essenza dell’essere umano è la coscienza che non possiede né forma né colore.

Pensare “Io sono il mio corpo” è totalmente materialista. E’ un pensiero fondamentalmente sbagliato. Quello che in generale segue è: “Il mio corpo è bello, io sono bello; “Il mio corpo è orribile, io sono orribile”. Questi atteggiamenti sono sbagliati. Il vostro corpo può anche essere fatto a pezzi, ma la vostra mente rimane piena di beatitudine, tranquilla e pacifica. E’ possibile. Proprio questo è il punto. Il vostro corpo può essere malato ma la vostra mente può essere completamente radiosa e piena di beatitudine. E’ realmente possibile.

Dunque non pensate: “Io sono il mio corpo”. Questo è il punto. Spesso gli occidentali non riescono a fare una distinzione tra la coscienza e il corpo fisico. Questo dovreste capirlo bene.

A causa della loro forte identificazione con il corpo molte persone hanno difficoltà nel concepire la vita dopo la morte. Poiché ritengono di essere il loro corpo, quando il corpo cessa di funzionare, anche loro stessi si estinguono: “Se il mio corpo è finito, dove potrei mai essere?”

Il Buddhismo non dice che siete permanentemente esistenti né che andrete nella prossima vita così come siete ora. Dal punto di vista buddhista, rinascere significa che la mente cambia corpo, ne lascia uno per prenderne un altro.

Questo succede perché ci afferriamo continuamente a qualcosa. Quindi quando moriamo e lasciamo questo corpo, automaticamente ci afferriamo a un altro, il che crea le condizioni necessarie perchè la nostra mente lasci il corpo attuale per quello della nostra prossima vita. Prendere un nuovo corpo è ciò che si intende in termini buddhisti per rinascita. Non significa che andiamo nella nostra vita futura con questo corpo o così come siamo adesso.

Qualche volta, può perfino sembrare che in questa stessa vita sia possibile assumere corpi differenti, diverse manifestazioni. Perfino in questa stessa vita. Provate per esempio ad analizzare nei dettagli le esperienze del vostro corpo in diverse fasi della vostra vita.

Dopo la morte, la vostra coscienza continua e si porta con sé tutte le vostre esperienze passate. Se riuscite a capire che questo è quello che realmente accade vi sentirete molto più rilassati e molto meno spinti a cercare di ottenere il più possibile in questa vita, il che vi rende spesso indaffarati ed esausti, perché pensate che questa sia la vostra unica vita. Non c’è bisogno di affannarsi.

Se riuscite a comprendere il potere della mente, troverete un modo per soddisfare voi stessi. E’ molto importante per tutti noi trovare un modo per rendere le nostre vite soddisfacenti e felici piuttosto che pensare che siano vuote e prive di significato. Dovremmo riuscire a percepire che la nostra vita è più preziosa di tutta la ricchezza del mondo.

Conoscere la natura caratteristica della vostra coscienza è l’unico modo per portare la pace dentro voi stessi e in tutto il mondo poiché la pace diventa una vostra personale esperienza interiore, non qualcosa che deriva dall’esterno. La bellezza della pace è qualcosa che necessita di essere sperimentato. Con la pace arriva anche la soddisfazione. Dovete cercare di generare tutto questo dentro di voi. Dopo aver avuto questa esperienza , la potete condividere con gli altri. Questo è l’unico modo per portare pace nel mondo – prima dovete averla voi, poi potete condividerla con gli altri.

L’afferrarsi è l’esatto contrario della pace. Potete sperimentarlo in voi stessi e in generale nel mondo. Tutto ciò che ha un’ indole distruttiva viene generato dall’afferrarsi.

Lama Yeshe diede questo insegnamento a Londra, St. John’s Church, il 18 settembre del 1982. L’insegnamento è stato scelto e curato da Nicholas Ribush. Il LYWA è in procinto di fare un DVD di questo insegnamento. Traduzione di Simonetta Ferrini.