Lama Zopa: Le benedizioni del Guru

Lama Yesce e lama Zopa

Lama Thbten Yesce e Lama Khabje Thubten Zopa Rinpoche: “Riflettendo sulle qualità del guru gentile, origine di tutte le realizzazioni, e non vedendo in lui alcun errore, possa io completare senza ostacoli questa promessa”.

Ho pensato di citare alcuni versi che possono essere di qualche beneficio per alcuni; sono tratti da un testo che mi è stato trasmesso da Gomchen-la, un meditatore Nyigma che abitava a Solu Khombu, e che, credo, è morto l’anno scorso. Gomchen-la è considerato la reincarnazione dello yogi Tangtong Gyalpo; in ogni modo, somigliava moltissimo ad un ritratto di quello yogi. Gomchen Rimpoche mi ha dato questo testo, che è stato scritto dal suo guru radice che era anche il guru radice di Sua Santità Trulshig Rimpoche. Il testo contiene alcuni versi che mostrano come si dovrebbe pensare per stabilire la comprensione del fatto che l’essenza del guru è Buddha. Con questa comprensione, potrete ricevere ispirazione a diventare il guru; altrimenti il guru rimane come un insegnante, qualcuno a cui ci si rivolge per avere una conoscenza intellettuale, nulla più.

I precedenti lama Kagyu praticavano in questo modo: Qualunque azione sia compiuta dai preziosi, qualificati guru, è buona; qualunque azione sia compiuta, è (di superiore) qualità.

Perfino l’azione di un macellaio o l’uccisione di esseri umani è buona e significativa.

E’ certo che gli esseri senzienti vengono compassionevolmente guidati.”Credo che “l’uccisione di esseri umani” si riferisca al trasferire la coscienza di una persona che abbia commesso del male ad una terra pura. Vi sono diversi mezzi tantrici che sono usati per separare la coscienza di una persona dal corpo: per esempio le meditazioni fatte durante le puje del fuoco irate. Che si impieghino armi o meditazioni, sono solo mezzi diversi per ottenere lo stesso scopo.

Perfino l’azione di degenerare la condotta morale costituisce l’azione di ricevere ed incrementare le qualità. Costituisce il mostrare l’unificazione di metodo e saggezza.”

“… ricevere ed incrementare qualità” potrebbe essere riferito al virtuoso maestro stesso in quanto praticante, in quanto yogi; riguarda il ricevere e l’incrementare realizzazioni del sentiero tantrico, eliminare rapidamente la visione dualistica ed ottenere lo stato di Vajradhara. Inoltre potrebbe essere compreso anche in relazione agli altri esseri senzienti; (in questo caso) potrebbe riferirsi al soggiogare la mente degli esseri senzienti – i loro pensieri disturbanti, come la mente estremamente insoddisfatta dell’attaccamento e così via – ed allo sviluppo delle loro realizzazioni sul sentiero. In due parole, al guidare gli altri esseri senzienti.

“…l’unificazione di metodo e saggezza” significa vedere il guru come identico a Vajrabhairava padremadre, Heruka padre-madre, o Vajradhara padre-madre. Guardare alle azioni del guru in forma pura arresta qualunque apparenza impura; arresta l’eresia e le concezioni errate, che sono i maggiori ostacoli alla realizzazione del sentiero graduale verso l’illuminazione.

Perfino l’atto di ingannare altri con menzogne è guidare tutti gli esseri senzienti nel sentiero verso la liberazione con uno dei diversi mezzi di metodo e saggezza.

Perfino l’atto del rubare è un modo per trasformare le proprietà degli altri in meriti. E’ un metodo per pacificare la povertà degli esseri viventi.

In altri termini, le proprietà sono usate per accumulare meriti per quegli esseri senzienti, e così facendo guidarli.

Perfino l’atto di rimproverare è un mantra irato.

Senza fallo, elimina gli ostacoli.

Perfino l’atto di picchiare è una benedizione.

Poiché porta ogni realizzazione, i devoti sono gioiosi e soddisfatti.

Perfino l’atto di uccidere mille persone in un colpo non è che l’atto di Buddha che beneficia gli esseri senzienti.

Perfino l’atto di godere di cento principesse è la saggezza trascendentale della grande beatitudine – mahamudra.

Gyalwa Ensapa ha detto:

In breve, le realizzazioni che sorgono sono grandi o piccole a seconda che si sia meditato con grande o piccola devozione.

Come ha detto Sua Santità il Dalai Lama, qui “meditato” si riferisce al rammentare le qualità del guru, il che fa sì che sorga devozione, e ricordare la sua gentilezza, il che porta al sorgere del rispetto.

Possa io tenere queste indicazioni come una pratica del cuore.

Riflettendo sulle qualità del guru gentile, origine di tutte le realizzazioni, e non vedendo in lui alcun errore, possa io completare senza ostacoli questa promessa.

Come i precedenti lama Kagyu praticavano la devozione al guru.

Gomchen Rimpoche era un meditatore Nyingma che viveva a Solu Khombu, e preparava molte medicine per curare il veleno molto potente che viene estratto da animali come gli scorpioni, assai pericoloso e che provoca gravi malattie. La preparazione di questo veleno è collegata ad alcuni spiriti e viene data qualche volta anche agli occidentali che vengono a fare trekking. Quando le vittime cercano una cura, non trovano nulla che sia loro di giovamento, ma alcuni hanno scoperto che il modo di curarsi era di tornare a Solu Khombu e prendere certe pillole medicinali. Quindi Gomchen-la preparava in particolare queste pillole, che sono veramente molto utili per proteggere le persone dal rischio di morte prematura. Gomchen-la è considerato la reincarnazione dello yogi Thangtong Gyalpo.

Questo testo è stato scritto dal guru radice di Gomchen-la che è anche il guru radice del Venerabile Trulshig Rimpoche. I versi riguardano la pratica del prendere rifugio nel guru, il modo di stabilire la consapevolezza della comprensione che l’essenza del guru è buddha. In questo modo, si viene ispirati a diventare o a conseguire il guru; altrimenti il guru non è che una persona da cui si imparano frasi, come un insegnante – qualcuno che ci dona solo conoscenza intellettuale, niente di più profondo a cui affidarci.

E’ stato detto dai precedenti lama Kagyu:

“Qualunque azione sia compiuta dai preziosi, qualificati guru, è buona;

qualunque azione sia compiuta, è (di superiore) qualità.”

“Perfino se viene compiuto l’atto di un macellaio, uccidendo esseri umani, ciò è buono e significativo.

E’ certo che quegli esseri senzienti vengono compassionevolmente guidati.”

Questo si riferisce al trasferire la coscienza di una persona che abbia commesso del male ad una terra pura. Somiglia ai metodi irati del tantra, come le puje del fuoco, con le quali si può separare dal corpo la coscienza di una persona. Che si impieghino armi o meditazioni, sono solo mezzi diversi.

“Perfino se l’azione di degenerare la condotta morale è mostrata,

ciò costituisce ricevere ed incrementare qualità.

Costituisce il mostrare l’unificazione di metodo e saggezza.”

Incrementare qualità e ricevere qualità” potrebbe essere riferito al virtuoso maestro, al vederlo come uno yogi tantrico, un praticante del secondo stadio che ha realizzato la chiara luce. Questa sarebbe una azione immacolata per incrementare il suo potere tantrico, eliminare rapidamente la visione dualistica, sviluppare la pratica di mahamudra ed ottenere lo stato di Vajradhara. Questo si riferisce al lama stesso.

Potrebbe essere compreso anche in relazione agli altri esseri senzienti; i discepoli ai quali tale condotta viene mostrata: per soggiogarne la mente allontanandoli dai pensieri disturbanti, la mente fortemente insoddisfatta e l’attaccamento, e per aiutarli a sviluppare le realizzazioni del sentiero. In chi ha devozione, non potrà che portare ad un incremento delle loro qualità. Ha detto Sua Santità il Dalai Lama: “Vedendo gli errori, trasformali in cause di devozione”. Lungi dal provocare il sorgere di eresie, (questo) diventa una causa molto potente per l’aumento della devozione, per ottenere velocemente il resto del sentiero, fino all’illuminazione.

“Mostrare l’unificazione di metodo e saggezza” si riferisce al maestro virtuoso come buddha risultante, come l’aspetto padre-madre di Vajradhara etc. La sua santa mente è chiara luce e la saggezza trascendentale di vacuità e beatitudine non duali. Il suo santo corpo è padre e madre uniti, il cui significato è mostrare l’unificazione di corpo e mente santi. Il modo di praticare è di vedere l’azione in forma pura e por termine all’eresia, alla concezione errata che costituisce il più grave ostacolo alla realizzazione del sentiero graduale verso l’illuminazione. Questi due modi si riferiscono al sentiero ed al risultato: per il guru che è su quel sentiero non si tratta di un errore, anche se non fosse illuminato. Altrimenti, pensate a lui come ad un Buddha risultante.

Da un insegnamento dato nell’Aprile del 1987 dal ven. Lama Zopa Rinpoche al Tushita Retreat Center a Dharamsala, in India.

Colophon: pubblicato originariamente in Kindness of the Guru, A Wisdom Intermediate Transcript (esaurito). Ristampato su licenza di Wisdom Publications.