Vipallasasutta: le quattro distorsioni

Budddha: Gli esseri presi da false opinioni, dalla mente confusa e vittime di una falsa percezione, percepiscono nel non permanente il permanente, nel dolore il piacere, nel non sé il sé, nell'impuro il puro!

Budddha: Gli esseri presi da false opinioni, dalla mente confusa e vittime di una falsa percezione, percepiscono nel non permanente il permanente, nel dolore il piacere, nel non sé il sé, nell'impuro il puro!

Quattro o monaci sono le distorsioni della percezione, della mente, dell’opinione. E quali sono queste quattro distorsioni? Queste quattro distorsioni della percezione, della mente e dell’opinione sono, o monaci,

il prendere per permanente quello che è impermanente,

il prendere per piacevole quello che è doloroso,

il credere all’esistenza di un sé per qualcosa che non ha sé,

il prendere per puro quello che è impuro.

Queste, o monaci, sono le quattro non distorsioni della percezione, della mente e dell’opinione.

E quali sono queste quattro non distorsioni?  Continue reading »

Metta Sutta

Buddha Sakyamuni, Metta Sutta: “Il puro di cuore, non legato ad opinioni, dotato di chiara visione, liberato da brame sensuali, di certo non tornerà a nascere in questo mondo”.

Buddha Sakyamuni, Metta Sutta: “Il puro di cuore, non legato ad opinioni, dotato di chiara visione, liberato da brame sensuali, di certo non tornerà a nascere in questo mondo”.

Discorso sulla benevolenza universale

Così dovrebbe agire chi pratica il bene
e conosce il sentiero della pace:
essere solerte, retto e sincero,
cortese nel parlare, gentile e umile,
dalla vita frugale, non gravato da impegni,
sereno, soddisfatto con poco,
calmo e discreto,
non altero o esigente. Continue reading »

Kalama Sutta

Buddha Sakyamuni, Kalama Sutta: “O Kalama, non abbandonandosi all'odio, e non trovandosi mentalmente sopraffatto e vinto dall'odio, questa persona non prenderà la vita altrui, non ruberà, non commetterà adulterio e non racconterà bugie; inciterà anche gli altri a farne altrettanto. Gli ci vorrà molto per che ne risulti il proprio beneficio e la propria felicità? ”.

Buddha Sakyamuni, Kalama Sutta: O Kalama, non abbandonandosi all'odio, e non trovandosi mentalmente sopraffatto e vinto dall'odio, questa persona non prenderà la vita altrui, non ruberà, non commetterà adulterio e non racconterà bugie; inciterà anche gli altri a farne altrettanto. Gli ci vorrà molto per che ne risulti il proprio beneficio e la propria felicità?

Kalama Sutta

(Anguttara Nikaya, Tika Nipata, Mahavagga, Sutta No. 65)

L’insegnamento ai Kalama

[I Kalama di Kesaputra vanno a vedere il Buddha]

1. Così l’ho sentito. Un giorno il Bhagavan, mentre stava passando per il Kosala in compagnia di una grande folla di bhikkhu, entrò in una città dei Kalama chiamata Kesaputra. I Kalama ch’erano gli abitanti di Kesaputra si dissero: “Il Venerabile Gotama, il monaco, il figlio dei Shakyan, mentre stava vagando per il Kosala, è entrato in Kesaputra. La buona fama del Venerabile Gotama è giunta fino qui: è vero, il Bhagavan è così provetto, pienamente illuminato, dotato della conoscenza e della pratica, sublime, conoscitore dei mondi, senza pari, guida per gli uomini domabili, istruttore degli esseri divini e umani, di quel che ha chiaramente e per diretto conoscimento capito da sé. Ha lanciato il Dharma, buono all’inizio, buono nel mezzo, buono al fine, dotato del senso e della lettera, e completo in tutto; e proclama la vita santa che è perfettamente piena e perfettamente pura. Vedere gente così perfetta è difatti buono.”

2. I Kalama quindi, abitanti di Kesaputra se ne andarono laddove stava il Beato. Arrivando lì, certuni gli resero omaggio, e si sedettero di lato; altri scambiarono saluti con lui ed alla fine di una cordiale e memorabile discussione, si sedettero di lato; certuni lo salutarono alzando le loro palme giunte e si sedettero di lato; certuni annunciarono il loro nome e la loro famiglia e si sedettero di lato; certuni, senza dire niente, si sedettero di lato.

[I Kalama di Kesaputra chiedono consiglio presso il Buddha]

3. I Kalama, abitanti di Kesaputra seduti di lato dissero al Beato: “O venerabile signore, ci sono dei rinuncianti e dei brahmani che passano per Kesaputra. Non espongono e non spiegano altro che le loro proprie dottrine; quelle altrui, le disprezzano, le ridicolizzano e le mettono a pezzi. Anche altri rinuncianti e brahmani, venerabile signore, passano per Kesaputra. Continue reading »

Mahâsaropama Sutta – Il paragone del legno

Buddha Sakyamuni: E così il frutto dell'ascetismo, non è elemosina, onore e gloria, non virtù dell'Ordine, non grazia del raccoglimento, non chiarezza del sapere. Ma quella imperturbabile redenzione dell'animo, ciò è lo scopo: questo, monaci, è l'ascetismo, questo ne è il nocciolo, questo il fine.

Buddha Sakyamuni: E così il frutto dell'ascetismo, non è elemosina, onore e gloria, non virtù dell'Ordine, non grazia del raccoglimento, non chiarezza del sapere. Ma quella imperturbabile redenzione dell'animo, ciò è lo scopo: questo, monaci, è l'ascetismo, questo ne è il nocciolo, questo il fine.

Il paragone del legno

Questo ho sentito.

Una volta il Sublime soggiornava presso Râjagaham, sull’alpe del Picco dell’Avvoltoio, poco dopo che Devadatto s’era staccato dall’Ordine. Là egli si rivolse ai monaci pensando a Devadatto:

“Ecco un nobile figlio che ha lasciato la casa per l’eremo pensando: ‘Sono precipitato nella nascita, nella vecchiaia e nella morte; in guai, sofferenze e pene; nello strazio e nella disperazione; immerso e perduto nel dolore! Continue reading »

Culamalunkyasutta

Buddha Sakyamuni, Culamalunkyasutta: Sia che viga la teoria: " il mondo ha fine ", e sia che viga la teoria: " il mondo non ha fine ", certo è che vi è nascita, che vi è vecchiezza, che vi è morte, che vi sono lamenti, pene, dolore, disperazione e mancanza di serenità, di cui già in questa stessa vita io insegno a realizzare la fine.

Buddha Sakyamuni, Culamalunkyasutta: Sia che viga la teoria: " il mondo ha fine ", e sia che viga la teoria: " il mondo non ha fine ", certo è che vi è nascita, che vi è vecchiezza, che vi è morte, che vi sono lamenti, pene, dolore, disperazione e mancanza di serenità, di cui già in questa stessa vita io insegno a realizzare la fine.

Il piccolo discorso di Malunkyaputta
Culamalunkyasutta
(Majjhima Nikaya, 63)

Così ho udito. Una volta il Beato soggiornava presso Savatthi, nel boschetto di Jeta, nel giardino di Anathapindika. In quel tempo, al venerabile Malunkyaputta, che meditava solitario, sorse il seguente pensiero: “Vi sono teorie che il Beato non ha spiegato, ha trascurato e rigettato, come ? Il mondo è eterno o non è eterno ‘. ‘ il mondo ha fine o non ha fine ‘. ‘ la vita e il corpo sono la stessa cosa o due cose diverse ‘. ‘ il Tathagata esiste o non esiste dopo la morte ‘. ‘ esiste o non esiste dopo la morte o né esiste né non esiste dopo la morte ‘. Il Beato non mi ha spiegato queste teorie.

E il fatto che non me le abbia spiegate, non mi piace, non le accetto; dunque, mi recherò da lui e lo interrogherò in proposito. Se il Beato vorrà spiegarmi se il mondo è eterno oppure non è eterno, se ha fine o non ha fine e così via, allora io condurrò vita religiosa; ma se non vorrà spiegarmi queste cose, rinuncerò all’ascesi (sikkha) e tornerò al mondo”.

Così verso sera, il venerabile Malunkyaputta, appena uscito dalla sua meditazione, si recò ove si trovava il Beato e, ivi giunto, dopo averlo salutato con riverenza, gli si sedette accanto.

Dopo essersi seduto, il venerabile Malunkyaputta disse al Beato: “O signore, mentre solitario stavo meditando, sorse in me il seguente pensiero: ‘ Vi sono teorie che il Beato non ha spiegato, ha trascurato e rigettato, come ? Il mondo è eterno o non è eterno ‘. ‘ il mondo ha fine o non ha fine ‘. ‘ la vita e il corpo sono la stessa cosa o due cose diverse ‘. ‘ il Tathagata esiste o non esiste dopo la morte ‘. ‘ esiste o non esiste dopo la morte o né esiste né non esiste dopo la morte ‘. Il Beato non mi ha spiegato queste teorie. Continue reading »

Anapanasati Sutta

Buddha Sakyamuni: “Ogni volta che un monaco, mentalmente presente, inspira ed espira, in quel momento, egli dimora praticando la contemplazione del corpo sul corpo, ardente, chiaramente comprendendo e mentalmente presente, avendo vinto il desiderio e l’angoscia nei riguardi del mondo”.

Buddha Sakyamuni: “Ogni volta che un monaco, mentalmente presente, inspira ed espira, in quel momento, egli dimora praticando la contemplazione del corpo sul corpo, ardente, chiaramente comprendendo e mentalmente presente, avendo vinto il desiderio e l’angoscia nei riguardi del mondo”.

Anapanasati Sutra o Discorso sulla consapevolezza del respiro

La presenza mentale del respiro, monaci, coltivata e regolarmente praticata, è di gran frutto e di gran beneficio.”

La presenza mentale del respiro, coltivata e regolarmente praticata, porta a compimento i quattro fondamenti della presenza mentale; i quattro fondamenti della presenza mentale, coltivati e regolarmente praticati, portano a compimento i sette fattori di illuminazione; i sette fattori di illuminazione, coltivati e regolarmente praticati, portano a compimento la saggezza e la liberazione.”

E in che modo coltivata e regolarmente praticata, la presenza mentale del respiro è di gran frutto e beneficio?”

Quanto a questo, monaci, un monaco, recatosi nella foresta, ai piedi di un albero o in un luogo deserto, siede con le gambe incrociate, mantiene il corpo eretto e l’attenzione vigile. “

Consapevole inspira, e consapevole espira.”

I. Prima tetrade (Contemplazione del corpo)

1. Inspirando un lungo respiro, egli sa, “Io inspiro un lungo respiro”; espirando un lungo respiro, egli sa, “Io espiro un lungo respiro”.

2. Inspirando un breve respiro, egli sa, “Io inspiro un breve respiro”; espirando un breve respiro, egli sa, “Io espiro un breve respiro”. Continue reading »

Sallena Sutta

Buddha Sakyamuni: “L’uomo saggio, concretamente addestrato nella pratica del retto insegnamento, rimane equanime di fronte alle sensazioni gradevoli e sgradevoli che sorgono nella sua persona”.

Buddha Sakyamuni: “L’uomo saggio, concretamente addestrato nella pratica del retto insegnamento, rimane equanime di fronte alle sensazioni gradevoli e sgradevoli che sorgono nella sua persona”.

Il discorso del Buddha sulle due frecce o Sallena Sutta

Meditatori, sia l’uomo ignorante che l’uomo saggio che percorre il sentiero percepiscono sensazioni piacevoli, spiacevoli e neutre. Ma qual’è la differenza tra i due, ciò che li caratterizza?

Facciamo l’esempio di una persona che, trafitta da una freccia, ne riceva una seconda, sentendo quindi il dolore di entrambe le ferite. Ecco, la stessa cosa accade quando un ignorante, che non conosce l’insegnamento, viene a contatto con una sensazione spiacevole e – come reazione – si preoccupa, si agita, piange, grida, si batte sul petto, perde il senso della realtà. Continue reading »

Aggivacchagottasutta

Buddha Sakyamuni: “Alla cessazione del godimento segue la cessazione dell’appropriazione; dalla cessazione dell’appropriazione la cessazione del divenire; dalla cessazione del divenire, la cessazione della nascita; dalla cessazione della nascita, la cessazione della vecchiaia e della morte”.

Buddha Sakyamuni: “Alla cessazione del godimento segue la cessazione dell’appropriazione; dalla cessazione dell’appropriazione la cessazione del divenire; dalla cessazione del divenire, la cessazione della nascita; dalla cessazione della nascita, la cessazione della vecchiaia e della morte”.

Il discorso di Vacchagotta e del fuoco o Aggivacchagottasutta (Majjhima Nikaya, 72)

Così ho udito. Una volta il beato soggiornava presso Savatthi, nel boschetto di Jeta, nel giardino di Anathapindika. Ed ecco che l’asceta Vacchagotta si recò là dov’era il Beato. Dopo esservi giunto, scambiò con lui saluti cortesi e amichevoli egli sedette accanto. Una volta seduto, l’asceta Vacchagotta disse al Beato: “che cosa pensi, o Gotama? La tua opinione è, forse, che il resto del mondo sia eterno, che questo solo sia verità e stoltezza il resto?”.
“O Vaccha, non ho l’opinione che il mondo sia eterno, che questo solo sia verità e stoltezza il resto”.

Che cosa pensi allora, o Gotama? La tua opinione è, forse, che il mondo non sia eterno, che questo solo sia verità e stoltezza il resto?”.
“O Vaccha, non ho l’opinione che il mondo sia non eterno, che questo solo sia verità e stoltezza il resto”.
Che cosa pensi allora, o Gotama? La tua opinione è, forse, che il mondo abbia una fine, che questo solo sia verità e stoltezza il resto?”.
“O Vaccha, non ho l’opinione che il mondo abbia fine, che questo solo sia verità e stoltezza il resto”. Continue reading »

Il grande discorso della distruzione della brama

buddhaIl grande discorso della distruzione della brama o Mahatanhasankhayasutta

L’errata opinione di Sati, il figlio del pescatore.

Così ho udito. Una volta il Beato soggiornava presso Savatthi, nel boschetto di Jeta, nel giardino di Anathapindika. In quel tempo un monaco di nome Sati, figlio di un pescatore, aveva concepito quest’errata opinione: “Così io comprendo la dottrina insegnata dal Beato: questa nostra coscienza erra trasmigra immutata”.

Molti monaci udirono che costui aveva concepito tale errata opinione, perciò si recarono da lui e, giunti, gli dissero: “E’ vero, o amico Sati, che tu hai concepito questa errata opinione: ‘Così io comprendo la dottrina insegnata dal Beato: questa nostra coscienza erra trasmigra immutata ‘?. “Si, è così amici, io comprendo in tal modo la dottrina insegnata dal Beato: la nostra coscienza erra e trasmigra immutata”. Continue reading »

Il Sutra dei dieci modi di compiere azioni virtuose

Buddha Sakyamuni: “Se uno smette di odiare, allora otterrà gli otto tipi di dharma della gioia della mente ”.

Buddha Sakyamuni: “Se uno smette di odiare, allora otterrà gli otto tipi di dharma della gioia della mente ”.

Così ho udito. Una volta il Buddha si trovava nel palazzo del Re Dragone dell’Oceano assieme a un’assemblea di ottomila grandi Bhikshu e trentaduemila Bodhisattva e Mahasattva. Allora Colui Che È Onorato Dal Mondo disse al Re Dragone: “Avendo tutti gli esseri coscienze e pensieri diversi, allora pure compiono azioni diverse e di conseguenza vi è un girare in tutti i differenti cicli dell’esistenza. Oh Re Dragone, guarda che le varietà di forme e di apparenze in questo consesso e nel vasto oceano non sono diverse l’una dall’altra. Tra tutte queste, non ve n’è alcuna che non sia creata dalla mente, causata dalle azioni di corpo, parola e mente, virtuose e non virtuose, e nonostante ciò la mente è senza forma e non può essere afferrata o percepita, ma è l’accumulazione non reale e il sorgere di tutti i dharma, che in ultimo sono senza padrone, senza io e mio.

Sebbene ciò che è manifestato da ciascun (essere), a seconda delle sue azioni, non sia lo stesso, tuttavia non c’è davvero un creatore di queste (azioni). Continue reading »

Mangala Sutra

Buddha Sakyamuni, Mangala Sutta: “Essere umili e gentili, mostrare gratitudine, essere paghi di una vita semplice e non perdere occasione di imparare il Dhamma. Questa è la più grande felicità”.

Buddha Sakyamuni, Mangala Sutta: “Essere umili e gentili, mostrare gratitudine, essere paghi di una vita semplice e non perdere occasione di imparare il Dhamma. Questa è la più grande felicità”.

Mangala Sutra  o Discorso sulla felicità

Ho sentito queste parole del Buddha una volta che il Signore viveva nelle vicinanze di Sàvatthì, al monastero di Anàthapindika, nel boschetto di Jeta. A notte fonda apparve un deva, tanto bello e luminoso da fare risplendere l’intero bosco. Dopo avere reso ossequio al Buddha, il deva gli pose una domanda in versi:

“Molti deva e uomini sono ansiosi di sapere

quali siano le azioni benedette

che conducono ad una vita di pace e felicità.

Per favore, vorresti indicarcele?”

Così rispose il Buddha:

“Non frequentare gli stolti,

ma vivere in compagnia dei saggi Continue reading »

Satipatthana Sutta

Il Sutra sui quattro fondamenti della consapevolezza

Sezione prima

Udii queste parole del Buddha a Kammassadharma, una città del popolo dei Kuru. Il Buddha si rivolse ai bhikkhu: “O bhikkhu”. I bhikkhu risposero: “Venerabile Signore”.

Il Buddha disse: “Bhikkhu, c’è una via meravigliosa per aiutare gli esseri viventi a realizzare la purificazione, superare direttamente il dolore e la tristezza, porre fine alla sofferenza e all’ansia, percorrere il retto sentiero e realizzare il nirvana. È la via dei quattro fondamenti della consapevolezza. Continue reading »

Avatasamka Sutra

Avatasamka Sutra: Lo spazio e gli esseri viventi sono infiniti, come anche le afflizioni e il frutto delle azioni passate.

Avatasamka Sutra: Lo spazio e gli esseri viventi sono infiniti, come anche le afflizioni e il frutto delle azioni passate.

AVATASAMKA SUTRA

Discorso della Ghirlanda di Fiori: le Dieci Grandi Aspirazioni del Bodhisattva Samantabhadra

Corpo, parola e mente in perfetta unità, mi inchino a infiniti Buddha del

passato, del presente e del futuro, in ogni mondo e nelle Dieci Direzioni.

Il potere del voto di Samantabhadra mi permette di essere presente in ogni luogo.

Ovunque vi sia un Buddha, sono anch’io. Incommensurabile è il Buddha e così io sono.

In un granello di polvere si trovano innumerevoli Buddha,

ciascuno di essi è presente nella nostra assemblea. Continue reading »

Il canto di Metta

Buddha Sakyamuni: Qualsiasi essere che si muove nell’aria possa essere libero dalla sofferenza e dal male e dalla sofferenza fisica e dal pericolo.

Buddha Sakyamuni: Qualsiasi essere che si muove nell’aria possa essere libero dalla sofferenza e dal male e dalla sofferenza fisica e dal pericolo.

Il canto di Metta, l’amorevole gentilezza buddhista

Possa io essere libero dal pericolo e dal male
essere libero dalla sofferenza mentale
essere libero dalla sofferenza fisica
avere cura di me stesso e vivere serenamente

possano mia madre e mio padre,
i miei insegnanti,
parenti ed amici
e i compagni spirituali
essere liberi dal pericolo e dal male
essere liberi dalla sofferenza mentale
essere liberi dalla sofferenza fisica
aver cura di se stessi e vivere serenamente
in questo monastero
possano tutti i meditatori
essere liberi dal pericolo e dal male
essere liberi dalla sofferenza mentale
essere liberi dalla sofferenza fisica
aver cura di se stessi e vivere serenamente

in questo monastero
possano tutti i monaci
e novizi
i laici
e le laiche
essere liberi dal pericolo e dal male
essere liberi dalla sofferenza mentale
essere liberi dalla sofferenza fisica
aver cura di se stessi e vivere serenamente Continue reading »

Il saggio

Buddha Sakyamuni, Muni Sutta: “Equanime, avendo troncato le sue catene, libero dagli influssi impuri: gli illuminati lo chiamano saggio”.

Buddha Sakyamuni, Muni Sutta: “Equanime, avendo troncato le sue catene, libero dagli influssi impuri: gli illuminati lo chiamano saggio”.

SUTTA NIPATA 1.12
Muni Sutta
Il saggio

Il pericolo nasce con l’avere rapporti confidenziali,[ La brama e le false visioni]
la vita sociale produce la nascita delle impurità.[ Desiderio, avversione e ignoranza]
Libero da rapporti con altre persone,
libero dalla vita sociale:
così è la visione del saggio.

Chi, distruggendo ciò che nasce
non pianta nuovi semi
o nutre ciò che nascerà:
Egli viene chiamato l’errante, il saggio solitario.
Egli ha visto lo stato di pace.

Dopo aver considerato il terreno,
distrutto il seme, non nutre la linfa [ I cinque aggregati ( khandha: corpo, sensazioni, percezioni, formazioni mentali e coscienza), la sfera dei sensi e gli elementi formano il suolo che fa crescere il seme della coscienza – la coscienza che si sviluppa negli stati dell’esistenza. La linfa di questo seme è la brama inestinguibile.] Continue reading »

Il sutra mahayana del nobile cumulo di prosperità

Buddha Sakyamuni: "Qualsiasi prosperità dei tre gioielli vi sia, possa quella prosperità apparire ora qui".

Buddha Sakyamuni: "Qualsiasi prosperità dei tre gioielli vi sia, possa quella prosperità apparire ora qui".

IL SUTRA MAHAYANA DEL NOBILE CUMULO DI PROSPERITÀ

Che dedichiamo alla rapida reincarnazione del Venerabile Ghesce Ciampa Ghiatso, alla lunga vita di Kyabje Lama Zopa Rinpoche ed alla rapida attuazione del nuovo monastero di Pomaia, sosteniamo l’Associazione Sangha Onlus http://www.sangha.it/ .

Il sutra mahayana del nobile cumulo di prosperità

In sanscrito: Arya mangala kuta nama mahayana sutra.Omaggio a tutti i Buddha e bodhisattva.

Così udii. Una volta, il Bhagavan mentre si trovava sulla Montagna Suprema, nel palazzo Cumulo di Prosperità, dimorando nel boschetto di fiori, sotto un baldacchino di vajra affastellati, su un trono di gioielli impilati, sopra un sedile di filamenti di loto, accompagnato da un vasto seguito auspicale, circondato da mille e otto bodhisattva, grandi bodhisattva, che includevano il bodhisattva Mangala Vara, il bodhisattva Mangala Samgraha, Continue reading »

Surangama Sutra

Dal Sbh4urangama Sutra

Un giorno il Buddha chiese a venticinque illuminati ivi presenti di
parlare dei vari mezzi grazie ai quali essi avevano conseguito
l’illuminazione, in modo che tutti i presenti potessero conoscerli. Dopo
che ebbero parlato ventiquattro di questi, il Bodhisattva Avalokitesvara
rivelò di essere stato risvegliato per mezzo del senso dell’udito. Per
educare il discepolo Ananda e tutta la congregazione, il Buddha domandò a
Manjusri il suo parere su i procedimenti esposti. Manjusri affermò che
il criterio utilizzato da Avalokitesvara era il più consono agli esseri
umani e che egli stesso l’aveva impiegato per la propria comprensione.
Quello che segue è il racconto delle esperienze che vengono incontrate
lungo questa via: Continue reading »

Sutra del Karma

Buddha Sakyamuni: La legge del Karma è sempre efficace, e il frutto di una buona azione giungerà a tempo debito.

Buddha Sakyamuni: La legge del Karma è sempre efficace, e il frutto di una buona azione giungerà a tempo debito.

Sutra del Karma

Una volta, tra la folla riunita di 1250 seguaci, il venerabile Ananda,dopo aver girato tre volte, con le mani giunte, attorno al Buddha ed essersi inchinato, con rispetto disse : “Nella nostra oscura epoca, dove la maggior parte del nostro popolo è indulgente nei confronti delle ingiustizie, insolente per l’insegnamento del Signore, senza alcun dovere per i loro genitori, immorale, miserabile e sordida, tra questi alcuni sono sordi, alcuni ciechi, altri muti, qualche schiocco e portatore di difetti in altri aspetti, e la maggior parte delle persone abituate ad uccidere. Come potremmo comprendere l’enigmatico e fondamentale principio o cause che ci hanno condotti a questa realtà e quali conseguenze è costretto a vivere ciascun individuo per le sue azioni. Continue reading »

Alagaddupama sutta – La zattera

Buddha Sakyamuni: Or così anche appunto, o monaci, io ho esposto il Dhamma come zattera, atto a salvarsi, non a tenersi.

Buddha Sakyamuni: Or così anche appunto, o monaci, io ho esposto il Dhamma come zattera, atto a salvarsi, non a tenersi.

Alagaddupama sutta – La zattera

“Come zattera, o monaci, voglio mostrarvi il Dhamma, atto a salvarsi, non a tenersi. Questo ascoltate e fate bene attenzione al mio discorso”. “Sì, o Signore!” replicarono allora attenti quei monaci al Sublime. Il Sublime parlò così: “Così come quasi, o monaci, se un uomo in cammino pervenisse ad una grande distesa d’acqua, la riva di qua piena di pericoli e paure, la riva di là sicura e senza pericoli, e nessuna barca vi fosse pel traghetto, nessun ponte per passare all’altra riva. Allora quest’uomo pensasse: ‘Questa è una ben grande distesa d’acqua, questa riva piena di pericoli e paure, l’altra riva sicura e senza pericoli, e nessuna barca v’é qui pel traghetto, nessun ponte per passare all’altra riva. Dunque, se io ora raccogliessi canne e tronchi, fascine e foglie, costruissi una zattera e mediante questa zattera, lavorando con mani e piedi, traghettassi in salvo all’altra riva?’ E l’uomo, o monaci, raccogliesse ora canne e tronchi, fascine e foglie, costruisse una zattera e mediante questa zattera, lavorando con mani e piedi, traghettasse in salvo all’altra riva. Continue reading »

Avijja Sutta – Ignoranza

bodhisattvAvijja Sutta – Ignoranza

Un Monaco si recò dal Benedetto e, ivi giunto, dopo averlo salutato con riverenza, si sedette ad un lato. Appena seduto, disse al Benedetto:
“Signore, cosa bisogna abbandonare per sradicare l’ignoranza e far sorgere la chiara conoscenza?
“Sì, monaco, c’è una cosa che bisogna abbandonare per far nascere la chiara conoscenza.”
“E qual è?”
“L’ignoranza, monaco, che abbandonandola fa sorgere la chiara conoscenza. (
in altre parole, l’ignoranza è così predominante che deve essere direttamente abbandonata e distrutta.). Continue reading »

Il Sutra della Liberazione Individuale Pratimoksha-Sutra

L’ottenimento della saggezza è felicità, l’estinguersi dell’orgoglio “Io sono” è felicità.

L’ottenimento della saggezza è felicità, l’estinguersi dell’orgoglio “Io sono” è felicità.

In lingua Indiana: Pratimoksha – Sutra
In lingua Italiana: Il Sutra della Liberazione Individuale

Omaggio all’Onnisciente

1. Il tuo stendardo di gloria è famoso nei tre mondi,
la tua voce da leone ha proclamato le parole del Santo Dharma,
tu sei l’Onnisciente che ha trovato la tesoreria dei rari e supremi,
i tuoi piedi sono stati toccati dalle corone ingioiellate di Brahma e Indra. Continue reading »

Sukha Sutta – Sutra della Gioia o della felicità

bh5Sukha Sutta – Sutra della Gioia o della felicità

Ci sono, o monaci, queste tre sensazioni: piacevoli, dolorose e neutre.
Sia una sensazione piacevole, sia dolorosa, sia neutra,
propria o altrui, sensazioni di ogni genere
vengono conosciute tutte come malate, ingannevoli, evanescenti.
Sapendo come nascono e come scompaiono
Si ottiene il distacco dalle sensazioni e da ogni brama.

Traduzione in Inglese dalla versione Pâli di Nyanaponika Thera fonte: www.accesstoinsight.org.
Tradotto in italiano da Enzo Alfano
Fonte http://buddhismoitalia.forumcommunity.net/?t=37337190

Il Nobile Sutra Mahayana Sapienza Nell’Ora Della Morte

Buddha: “Non cercate la buddità altrove!”

Il Nobile Sutra Mahayana Sapienza Nell’Ora Della Morte

In lingua Indiana: Āryātyaya jñāna nāma mahāyāna sūtra.
In lingua Tibetana: ’
Phags pa ’da’ ka ye shes zhes bya ba theg pa chen po’i mdo.
In lingua Italiana:
Il Nobile sutra Mahayana, chiamato “sapienza nell’ora della morte”.

Si renda omaggio a tutti i buddha e bodhisattva!

Una volta udii queste parole: Il Beato risiedeva nel palazzo del re degli dei nella terra altissima e pura e insegnava a tutti. Il bodhisattva mahasattva, Essenza del Cielo (Ākāśagarbha), rese omaggio al Beato e fece le seguenti domande: “O Beato, in quale modo il bodhisattva dovrà osservare la mente al momento della morte?”

Il Beato rispose: “Essenza del Cielo (Ākāśagarbha), un bodhisattva dovrà meditare sulla sapienza nell’ora della morte. Perciò, a riguardo della sapienza nell’ora della morte, poiché tutti i fenomeni sono naturalmente puri, un bodhisattva dovrà meditare completamente sulla percezione dell’incorporeità. Poiché tutti i fenomeni sono contenuti nella bodhicitta, il bodhisattva dovrà meditare completamente sulla percezione della grande compassione. Poiché tutti i fenomeni sono naturalmente luminosi, un bodhisattva dovrà meditare completamente sulla percezione della non-referenzialità. Il bodhisattva dovrà meditare completamente sulla percezione riguardante il non essere attaccati a nulla, poiché tutte le entità sono impermanenti. Il bodhisattva dovrà completamente meditare sulla percezione che non cerca la buddità altrove, poiché, se tu realizzi la mente, questa è sapienza. Il Beato disse così in versi: Continue reading »