Ven. Lama Ghesce Tenzin Tenphel: Confessare le Negatività

Ven. Ghesce Tenzin Tenphel: Il significato di tutto ciò è: “Non compio più azioni negative”.

Commentario del Ven. Lama Ghesce Tenzin Tenphel su Confessare le Negatività”, Secondo Capitolo del  Bodhisattvacharyavatara o Guida allo Stile di Vita del Bodhisattva di Shantideva 21-22 ottobre 2017, al Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Appunti ed editing del Dott. Luciano Villa, revisione di Graziella Romania nell’ambito del Progetto Free Dharma Teachings, per il beneficio di tutti gli esseri senzienti, ci scusiamo per i possibili errori ed omissioni. Traduzione dal tibetano in italiano del Dr. Massimo Dusi.

Ven. Lama Ghesce Tenzin Tenphel sabato 21 ottobre 2017

La migliore motivazone è quella di essere di beneficio tutti gli esseri, se non ci riuscite cercate almeno di non nuocere. La base di questi insegnamenti è il Secondo Capitolo del Bodhisattvacharyavatara o Guida allo Stile di Vita del Bodhisattva di Shantideva.

Il 1° Capitolo del Bodhisattvacharyavatara espone i benefici della mente di illuminazione, mentre il 2° tratta le confessioni delle negatività.

Per conseguire l’illuminazione abbiamo bisogno sia di purificare le negatività, che, di conseguenza, di accumulare una gran mole di meriti. Questo 2° capitolo lo illustra, attraverso:

1 l’offerta;

2 le prostrazioni;

3 la presa di rifugio;

4 la confessione e purificazione delle azioni negative.

Perchè si devono fare offerte? È per sviluppare la mente d’illuminazioine e, nel nostro continuum mentale, cosa possiamo offrire? Lo vediamo nella prima strofa.

1. Al fine di sviluppare tale preziosa Bodhicitta, offro ai Tathagata, al santo Dharma, gioiello immacolato, e ai Bodhisattva oceani di perfezione.

2 Tutti i fiori ed i frutti esistenti sulla terra, tutti i generi di medicine, ogni gioiello che esiste in questo mondo e tutte le varietà di acqua fresca e pura.

3 Montagne incastonate di pietre preziose, boschi e foreste, luoghi ameni e solitari, ogni pianta celestiale adornata di fiori e alberi dai rami ricoperti dai frutti,

4 Profumi dei reami celesti, incenso, alberi che esaudiscono i desideri ed alberi di pietre preziose, raccolti che spontaneamente crescono e tutti gli oggetti degni di essere offerti. 5 Grandi specchi d’acqua e stagni ricoperti dai fiori di loto, ricolmi del dolce richiamo delle oche selvatiche ed ogni cosa non posseduta all’interno dell’ infinite sfere dello spazio.

Nelle successive strofe 2-5 ci viene suggerito che possiamo includere nelle nostre offerte qualsiasi cosa di bello è al mondo ed ogni cosa non posseduta all’interno della sfera infinita dello spazio.

Ciò riguarda tutto cio che al mondo non possediamo ed in quanto belle le offriamo ai budh e bodisattva. Perchè mentalmente offriamo cio che non possediamo?

6 Questi oggetti nella mente visualizzo e li offro come un dono perfetto a tutti gli esseri supremi, i Buddha, ed ai loro figli. O compassionevoli, pensate con amore a me, accettate le offerte che vi porgo.

7 Non posseggo nessun merito, nè risorse, non ho altre ricchezze da offrire. O voi che proteggete, voi che vi impegnate solo nell’aiutare gli altri, con il vostro grande potere accettate ciò che vi offro per il mio bene.

Alla strofa 7 si dice che non avendo meriti sono privo di risorse.

Quando facciamo offerte è fondamentale non avere nessuna avarizia, cosicche, se non abbiamo nulla da offrire, va benissimo offrirlo mentalmente.

È difficile offrire una gran copia d’offerte, è importante immaginare che siano slendide ed, offrendo il cibo, immaginiamolo d’una bonta infinita, offriamo una piccola quantit ai Buddha e Bodisattva, il che fa si che sia da loro accolto.

I Buddha e Bodisattva hanno bisogno delle nostre offerte? No, siamo noi che abbiamo bisogno d’acquisire meriti spirituali. Facciamo fin d’ora di offerte materiali, come alberi e fiori, ma la migliore offerta è la nostra pratica. Se le nostra offerte sono slegate dalla nostra pratica, allora hanno poco significato. Se facciamo bene la nostra pratica spirituale, questa è la migliore offerta che possiamo fare, cosi se offriamo oggetti materiali per accumulare meriti.

Se facciamo tante offerte ai Buddha e Bodisattva ma non ci prendiamo cura di chi è in difficolta o sta male allora le nostre offerte ai Buddha e Bodisattva sono prive di alcun valore. Se facciamo tante offerte, ma solo ai Buddha e Bodisattva che non ne necessitano e non lo facciamo a chi ha bisogno, cadiamo in contraddizzione, perchè quel che ci attende è di agire in armonia col sentiero del Buddha, percio dobbiamo agire con attenzione. Quindi, non va bene non aiutare gli altri ma fare offerte ai Buddha e Bodisattva, invace con le offerte dobbiamo praticare la generosità a chi ne ha bisogno.

Se facciamo offerte ai Buddha e Bodisattva e siamo generosi verso i bisognosi i nostri meriti diventerano sempre piu grandi, altrimenti accumuleremo azioni negative.

Ci sono moltissimi modi di fare offerte, ad esempio: facendo colazione, pranzo e cena come occasioni per fare offerte.

Perchè si offrono le lampade al burro, le luci? Perchè significa dissipare l’oscurità, fare chiarezza. Possiamo fare un offerta di luce anche quando accendiamo l’interruttore della stanza, dipende dalla nostra motivazione. Si offrono incensi perchè hanno un odore gradevole, ma la stanza può riempirsi troppo di fumo, perciò possiamo offrire altri odori gradevoli, ad esempio spray naturali, non è affatto necessario offrire incensi. Quando lo facciamo, non è affatto necessario che li teniamo nella stanza. Non siamo piu nella situazione in cui sitrovava il Tibet nel secolo scorso. Perchè tante tradizioni specifiche tibetane possono essere cambiate, ad esempio: al posto della lampada al burro possiamo offrire la luce elettrica. Quando accendiamo la lampadina facciamo un offerta spirituale, se la immaginiamo.

Abbiamo 7 tipi d’offerte tradizionali.

L’ultima è la musica, per tradizione o si suona una campana od una tromba o dei campaellini, è una tradizione venuta dall’india.

Tutte queste 7 offerte provengono dalla tradizione indiana: 1 prostrazioni, 2 fiori, 3 buon profumo offrendo incensi, 4 offerta di luce ad esempio di lampade al burro, 5 offerte rinfrescanti con acqua profumata, 6 cibo fragrante, 7 musica che allieta.

Quando facciamo le 7 offerte rappresentate dalle 7 ciotole d’acqua, quel che conta è la nostra motivazione nel fare le offerte.

Anche sui 7 tipi di offerte si potrebero dare moltissime spiegazioni, sul modo in cui offriamo. Le offerte vanno fatte in modo appropriato, non a caso. Ad esempio, è inappropriato lasciare le ciotole aperte e vuote, quindi riempite la prima ciotola e da essa riempire le altre con un po d’acqua, quindi le riempiamo tutte in modo completo con la caraffa, non riempendole completamente, ma lasciando un piccolo spazio alla sommità, l’offerta inappropriata dimostra una mancanza di rispetto. Il non prestare attenzione al momento dell’offerta, come riempirla troppo è un segno di non rispetto dei nostri impegni.

Mettere troppo poca acqua è segno della nostra avarizia. Non voler offrire abbastanza cibo od offerte è segno della propria poverta mentale.

Non dev’esserci troppa distanza tra le ciotole: è la distanza tra noi ed il nostro maestro. Ma non devono toccarsi tra loro altrimenti sarebbe una connessione troppo forzata e di mente ristretta, quindi dev’esserci una distanza sufficiente tra una e l’altra. Piuttosto che farle male è meglio non fare offerte, perchè in tal caso, invece d’accumulare meriti, accumuliamo negatività. Ricordiamoci che i Buddha non hanno bisogno delle nostre offerte, l’unico significato delle offerte è accumulare meriti per noi stessi, sta a noi alimentare questo ipo d’attenzione nel fare le offerte, abbiamo infatti continue ocasioni di fare offerte, quando mangiamo o beviamo od in qualsiasi momento, percio abbiamo tantissime occasioni per fare offerte con la mente. L’offerta migliore è praticare bene. Quindi possiamo offrire sia la nostra pratica, che quello che mangiamo o beviamo. Altrimenti sarebbe un segno di scarsa attenzione. Qualsiasi cosa offerta si può moltiplicare all’infinito.

8 Offro a voi tutti i miei corpi di tutte le mie esistenze, a voi Vittoriosi ed ai vostri figli. Per favore accoglietemi, o saggi e supremi eroi, ed io con devozione diverrò vostro discepolo.

9 Allora essendo sotto la vostra cura beneficherò tutti gli esseri senzienti senza temere l’esistenza condizionata, purificherò totalmente ogni mia azione negativa compiuta, e per il futuro eviterò sempre di commetterne altre.

Nelle strofe 8 – 9 si dice che “Offro tutti i miei corpi ed esistenze ai vittoriosi ed ai loro figli..” ma i Buddha non necessitano del nostro corpo, è solo un nostro senso d’offerta e devozione. Offrire il nostro corpo è pensare che qualsiasi cosa il Buddha ci dice di fare: noi l’eseguiremo.

Se prendiamo come esempio Milarepa e Marpa, il primo disse che poteva offrire solo il proprio corpo, parola e mente e seguire i suoi insegnamenti, cosi divenne un Buddha.

Marpa, per mettere la prova Milarepa, per verificare la bontà della sua pratica, lo sottopose ad innumerevoli durissime prove.

Perciò, dobbiamo fare molta attenzione alla nostra relazione col maestro, che il rapporto sia corretto e che sia davvero un buon maestro. Un maestro sbagliato puo chiederci qualsiasi tipo di cosa che sia scorretta, e noi dobbiamo avere la capacità di comprenderlo.

Fare offerte al Buddha non significa avere la possibilita d’incontrarlo. Perciò dobbiamo essere molto attenti e prudenti verso il nostro maestro spirituale.

Esistono molti tipi d’offerte, ordinarie (di 12 tipi) e straordinarie.

Nel 1° caso sono dimore, palazzi, vestiti, creme, fiori, incenso, cibo, luci, dimore celestiali, parasoli, musica. Queste sono le 12 offerte ordinarie, mentre quelle strordinarie sono le stesse create in modo strordinario, perciò, proprio perchè non le possiamo considerare le migliori, abbiamo quelle straordinarie, insuperabili.

Abbiamo completato le 12 offerte ordinarie, ora siamo a quelle straordinarie, che dovrebbero essere fatte come le fecero Manjustri e Samantabadra.

Sono offerte che possono fare i bodisattva piu elevati: cosi l’acqua diventa tanto squisita da non trovarsi in questo mondo, cosi i fiori sono offerte tanto elevate e speciali da non appartenere a questo mondo, oltre a ciò non possono esserci offerte piu elevate.

Possono esserci prostrazioni col nostro corpo o parola, le prostrazioni con la parola solo le lodi ai Buddha e Bodhisattva.

22 Come Manjushri e gli altri Bodhisattva fecero offerte i vittoriosi, nello stesso modo possa io offrire ai Buddha ed ai loro figli gli stessi doni.

23 A questi oceani di bontà, infinite preghiere in tutti i modi possibili io offro, e nuvole di elogi piacevoli e costanti si innalzino fino alla loro presenza.

Gli omaggi e prostrazioni dal punto di vista della parola sono le lodi infinite ai Buddha e Bodhisattva che chiamiamo oceani di buone qualità, cosicche le prostrazioni ed omaggi rappresentano la nostra devozione.

Facciamo prostrazioni corte e complete in cui ci stendiamo completamente sul terreno.

Vediamo Cenresi raffigurato con le mani giunte, così il tenere il pollice tra le mani è come quel gioiello. È il simbolo della sua intenzione d’essere di beneficio di tutti esseri, e ci deve far essere consapevoli di voler essere di beneficio a tutti, mettiamo quindi le mani al corpo, parola e mente, al capo, gola e cuore, simbolo della nostra aspirazione ad ottenere corpo, parola e mente illuminati, proprio perchè non lo siamo. Con le prostrazioni corte tocchiamo 5 punti, le dita devono stare unite non aperte, una volta inchinati e toccato il capo a terra dobbiamo rialzarci il piu velocemente possibile in accordo con le nostre capacità. Il simbolo: se stiamo troppo a terra staremo troppo nel samsara, se ci rialziamo velocemente è perchè intendiamo uscire il piu velocemente dal samsara, rialzandoci non dobbiamo tenere le dita a pugno perche creeremmo impronte negative nella mente, perche assomiglierebbe a zampe o zoccoli d’animali, nè le dita vanno aperte perchè sembrerebbero le zampe di uccelli. Il modo in cui facciamo le prostrazioni dev’essere armonioso, il capo leggermente inclinato verso il basso, ma non troppo in avanti, altrimenti sarebbe scorretto. Nè appoggiandosi su una sola gamba o saltando.

Corpo è il capo, la gola è la parola, il cuore rappresenta la mente.

La prostrazione lunga è la volontà di volersi purificare dalle moltissime azioni negative del passato. Se faccio le prostrazioni lunghe, come la pratica delle confessioni dei 35 Buddha, è la pratica migliore, perche in una sola pratica purifichiamo le azioni negative del corpo, parola e mente. Non pensando di fare le prostrazioni col solo corpo attuale, ma con gli infiniti corpi che abbiamo avuto, amplificheremo enormemente i benefici della purificazione ed i meriti acquisiti. Dipende quindi tutto dalla motivazione ed immaginazione. Perciò la prostrazione dev’essere in accordo col nostro pensiero e nostra azione ed è un qualcosa che tutti dovremmo pensare. Comunque ci prostriamo con un solo corpo, ma fa la differenza il nostro modo di pensare, piu pensiamo a tanti corpi più sviluppo meriti.

Facendo la sadhana dei 35 Buddha confessionali, fare le prostrazioni è un modo estremente positivo di purificare le azioni negative ma per farlo dobbiamo avere chiaro in mente quali sono le azioni negative ed i loro risultati, altrimenti la nostra purificazione non avrà molto senso.

È fondamentale aver presente il rapporto di causa ed effetto.

Che risultato ha quell’azione negativa? Una spiegazione dettagliata la troviamo nel Lamrim e piu comprendiamo i nostri sbagli, piu saremo in grado di purificarli e di agire correttamente. Dobbiamo capire bene, perchè, essendo praticanti di Dharma, dobbiamo abbandonare le azioni negative e praticare quelle virtuose. Perchè il solo conoscere il dharma non significa averlo fatto proprio, praticarlo. In questo modo la nostra pratica può non essere positiva.

Dobbiamo essere consapevoli che veniamo da vite senz’inizio.

Quante azioni negative abbiamo commesso nelle vite passate? E quante vite abbiamo vissuto senza conoscere il dharma? La confesione di per sè non ci porta necessariamente a praticare correttamnte. L’azione negativa rimane finchè continuamo a comportarci male. Mangiare carne è negativo, ma non è vero l’opposto. Qualsiasi cosa mangiamo in ogni caso accumuliamo negatività. Qualsiasi cosa mangiamo, beviamo, indossiamo comporta azioni negative e lo dobbiamo sapere.

Altrimenti penseremmo di non fare nulla di male.

È importante pensare in modo ampio, comprendendo tutto lo scibile in modo che la nostra azione di purificazione diventi perfetta. In caso contrario non riusciremmo, se pensassimo di non aver fatto nulla di male, di non purificarci completamente.

Pensandoci bene, ci renderemo conto che non è facile pensare bene. Piu riflettiamo e piu riusciamo a vedere i nostri sbagli e più ha valore la nostra confessione. Altrimenti, se non analizziamo in modo profondo i nostri errori, è molto difficile capire i nostri sbagli, il che ci porta a sviluppare la mente d’illuminazione. Poi dobbiamo prostrarci a tutti coloro che hanno i voti di laici, novizi, monaci completamente ordinati, voti di Bodisattva https://www.sangye.it/altro/?cat=49, https://www.sangye.it/altro/?p=6248 e tantra https://www.sangye.it/altro/?p=6256, https://www.sangye.it/altro/?p=6262 e stupa https://www.sangye.it/altro/?p=143 sono oggetti delle nostre prostrazioni come le statue, le immagini del Buddha e testi sacri e preghiere.

Domanda. Fare il sutra dei 35 Buddha da seduto è corretto?

Ven. Lama Ghesce Tenzin Tenphel. Va bene, ma con la prostrazione va ancora meglio. Cosi saremo di beneficio al nostro corpo anche dal punto di vista fisico.

Domanda. Qualsiasi azione come il mangiare è negativa, vero?

Ven. Lama Ghesce Tenzin Tenphel. Mangiare carnè non è di per sè stesso negativo. Ma qualcuno deve aver ucciso quell’animale per poterlo mangiare. Cosi, se mangiamo delle verdure sono stati uccisi tantisssimi insetti con antiparassitari e strumenti meccanici. Ma anche quando ci laviamo o laviamo i nostri vestiti uccidiamo tanti piccoli animali, cosi quando facciamo le pulizie di casa usando detergenti o sanificanti, cucinando, andando in auto, camminando, lavandoci o facendo la doccia. Perciò dobbiamo purificarci, pensando il piu possibile, in modo ampio e globale, in modo che tutto diventi potente.

Domanda. ?

Ven. Lama Ghesce Tenzin Tenphel. Laversi i capelli con prodotti antiparassitari è negativo, ma non fa perdere i voti, ma una grande menzogna fa perdere voti, cosi se mettiamo degli antiparassitari per disinfestare un cane o un gatto non perdiamo i voti, ma non è positivo perchè per beneficiare un essere ne colpiamo moltissimi.

Domanda. Io che lavoro con la carne cosa dovrei fare?

Ven. Lama Ghesce Tenzin Tenphel. Qualsiasi azione facciamo nella purificazione pensiamo a tutte le negatività commesse.

Domanda. Come fare nel caso in cui vediamo qualcuno che uccide una zanzara?

Ven. Lama Ghesce Tenzin Tenphel. Maturiamo compassione, perchè non lo sa.

Pomeriggio

Prendere rifugio è nel Buddha, Dharma e Sangha, ma ciò va inteso come rifugio nella nostra causa e nel risultato finale di diventare Buddha, Dharma e Sangha: l’illuminazione. Il riferimento alla causa è che non ci affidiamo ad altri, al Buddha, Dharma e Sangha od oggetti esterni, mentre il rifugio del risultato lo sperimentiamo direttamente, come spiegato nella strofa 26.

26 Prendo rifugio in tutti i Buddha, fino a che io raggiunga l’illuminazione, e ugualmente lo prendo nel Dharma e nella comunità dei Bodhisattva.

Il rifugio qui descritto è quello in accordo al Grande Veicolo, prendo rifugio per me e per il beneficio degli altri, prendo rifugio fino alla completa illuminazione.

La parte della confessione purificante, implica l’intervento dei 4 poteri opponenti: 1° il potere del rincrescimento, 2° il potere di non ripetere le azioni negative, 3° il potere di affidarsi alla fonte di rifugio, 4° il potere delle pratiche che servono da rimedio.

Il 1° è sentire rencrescimento per le nostre azioni negative, il che è alla base di tutto e, se fatto bene, anche gli altri poteri opponenti ne conseguono. Il che rende estrem importante il 1° potere o del rimorso, percio dobbiamo essere etremamente consapevoli dei risultati delle nostre azioni negative, perchè in tal modo è piu facile esercitare il potere del rimorso.

Esaminando le Quattro Nobili Verità https://www.sangye.it/altro/?p=3785, https://www.sangye.it/altro/?p=6194, https://www.sangye.it/altro/?p=10182, https://www.sangye.it/altro/?p=3430, la Prima è quella della sofferenza ed è estremamente importante conoscerla, perciò è molto importante conoscere la sofferenza e le sue cause, perciò dobbiamo renderci conto che proviene dalle azioni negative, il che lo dobbiamo conoscere molto bene, la sofferenza è rappresentata dai 6 reami di sofferenza che sono tutti pervasi da azioni negative.

Dobbiamo considerare che ci sono tanti tipi di sofferenza, perchè ci sono tanti tipi di azioni non virtuose. Comprendere ciò, le cause della sofferenza, è molto utile.

Esaminiamo i vari reami, ad esempio, noi siamo in quello umano e possiamo esaminare le sofferenze del reame umano e possiamo conoscere le sofferenze degli animali, il che è molto importante.

Se esaminiamo le sofferenze degli umani e degli animali, dobbiamo renderci conto che hanno una causa, che sono le azioni negative. Non esiste, infetti, un risultato senza una causa.

Non è corretto pensare che tutte le sofferenze derivano dalle vite pasate, perchè possono derivare da questa stessa vita, cosi come le conseguenze possono essere sperimentate in questa o nella prossima o nelle prossime vite, perchè le cause che producono i risultati sono infinite.

Il carma che può derivarne è di corpo parola e mente, la maturaz del karma può manifestarsi subito, nella prossima vita od in un futuro remoto nelle prossime vite.

Ad esempio, sperimentiamo subito la conseguenza negativa della collera, perche saremo subito infelici, come pure le persone attorno a noi non non saranno contente di noi.

Il karma negativo della collera ci può portare, oltre ad azioni mentali, anche ad espressioni verbali offensive o ad aggredire fisicam gli altri, perciò il risultato della collera matura immediatamente.

Se facciamo azioni estremamente negative, la conseguenza immediata può essere di finire in prigione, perchè per la collera possiamo colpire e far male od uccidere altri, finendo in prigione. La collera è la causa d’infelicità tra tutte le persone che ci sono vicine: marito e moglie, fratello, sorella, genitori e figli.

L’azione negativa della collera non solo matura ora, ma continua in futuro, vita dopo vita. Se, a causa della collera andiamo in prigione, non è che quando usciamo dalla prigione abbiamo purificato la causa negativa della collera.

Lo studio del Lamrim https://www.sangye.it/altro/?cat=38 sarebbe molto utile per studiare le cause e i risultati delle nostre azioni. Il 1° potere o del rimorso, noi conosciamo le nostre azioni negative, e lo sono state verso delle persone e sappiamo il perchè questo tipo di confessione è come dichiarare ad un maestro queste negatività, e se abbiamo in noi tale rimorso o pentimento, corrisponde ad una confessione.

A quali oggetti chiediamo il perdono ed offriamo il nostro pentimento?

Al Buddha, Dharma e Sangha, i 3 gioielli!

Quando dobbiamo fare la confessione di purificazione? Quando ci rend conto d’aver fatto un,azione sbagliata.

27 A mani giunte supplico i buddha ed i bodhisattva che risiedono in tutte le direzioni e sono possessori della grande compassione con questa preghiera.

Proprio in base alla strofa 27 dobbiamo perciò comprendere quando, il momento, ed il perchè, la causa per cui abbiamo compiuto le azioni negative e la conseguente confessione ai Tre gioielli.

Se consideriamo il tempo da cui abbiamo compiuto azioni negative, è da un tempo senz’inizio fino ad ora. Come le abbiamo compiute? O l’abbiamo fatto noi stessi, o le abbiamo fatte fare a dagli altri, oppure ci siamo rallegr delle azioni negative. E la causa è marigpa: l’ignoranza. Percio, confessando dal profondo del cuore, dobbiamo considerare tutti questi aspetti. Dobbiamo considerare quando ci rallegriamo perchè qualcuno commette qualcosa di negativo, il che accade molto spesso. Come rallegrarsi del fatto che un nostro nemico è stato ucciso da un qualcuno. Questa nostra contentezza è un’azione negativa.

Per il karma uccidrer è sempre uccidere, anche se si è in guerra ed in guerra si uccide impunemente. Se uccidiamo in guerra o se comandiamo di uccidere l’azione negativa di uccidere resta comunque. Uccidere un nostro nemico è un azione negativa persino piu grande che farlo in guerra, perchè ci si compiace di uccidere il nemico, così incorriamo in una negatività ancora piu grande.

Se uccido dei nemici in guerra posso essere contento senza temere di andare in galera. Ma, se uccido un qualcuno nel mio paese, ne infrango le leggi e la gravità dell’azione non viene diminuita dalla mia paura d’incorrere nei rigori della legge.

Quando non usiamo gli antidoti o le pratiche di purificazione, il risultato negativo è certo, cosi diventano particolarmente importanti le pratiche di purificazione, e se non lo facciamo, è praticamente sicuro che il risultato venga a maturazione. 30 Sospinto dai difetti mentali ogni azione negativa di mente corpo e parola io abbia commesso verso i tre gioielli del rifugio, verso i miei genitori, i maestri spirituali ed altri ancora

31 ed ogni grave negatività compiuta malvagio e contaminato dai molti miei difetti, io confesso apertamente alle Guide del mondo.

Anche a parità dell’oggetto, la nostra azione negativa cambia. Come illustrato nella strofa 30, la gravità della nostra azione negativa cambia se noi offendiamo i nostri genitori, il proprio maestro od un maestro od un lama, i 3 gioielli, verso questi le nostre azioni negative diventano molto grandi. Come possono offendere il Buddha, il Dharma ed il Sangha? Ad esempio, se trattiamo male un immagine o statua del Buddha o sporchiamo o trattiamo malamente testi di Dharma sono azioni negative verso il Buddha, il Dharma ed il Sangha che rapprentano il rifugio. È quello eccellente degli esseri illuminati, ma non li vediamo, e possono manifestarsi in chiunque, perchè non possiamo sapere chi è illuminato. In realtà, non abbiamo alcuna idea del modo in cui si possano manifestare i Buddha ed i Bodisattva, e comportarsi male con gli altri in genere è sbagliato. In piu non sappiamo chi abbiamo offeso. Potrebbe essere un Buddha ed i Bodisattva e la nostra azione negativa potrà essere molto piu pesante, anche perchè non sappiamo identificare un Buddha od un Bodisattva. Ad esempio, il grande sagggio Asanga incontrò il Buddha Maitreya per la prima volta nella forma d’una cagna, la prima volta in cui Naropa incontrò Tilopa stava pescando e sembrava un pescatore qualsiasi.

E, proprio perchè potremmo incorrere in grandi errori, riguardo agli altri dobbiamo stare molto attenti e prudenti, e dobbiamo essere attenti alle immagini. Ad esempio, distruggere una statua o sporcare testi sacri, distruggere uno stupa, sono tutte azioni negative verso i Tre gioielli, la statua è simbolo del corpo di Buddha, la tanka è simbolo della parola ed il testo scritto è simbolo della mente di Buddha.

Prendendo rifugio in modo scorretto abbiamo la possibilità di incorrere in azioni negative.

Ad esempio, se abbiamo di fronte due statue di Buddha, una d’oro ed un altra di terracotta, faremmo un gravissimo errore se le discriminassimo, disprezzando la seconda, perchè è l’essenza che rappresenta la statua che è importante, ma non il materiale.

Non vi è alcuna differenza che una stata sia fatta d’un materiale prezioso come l’oro od un materiale meno nobile. Perciò, non dobbiamo conferire alcuna importanza all’esteriorità, ma al significato.

Dobbiamo essere consapevoli di non prendere rifugio in divinità mondane, ad esempio shugten https://www.sangye.it/wordpress2/?cat=53, altrimenti il nostro riferimento diventa un atto negativo. Se non distinguo la differenza tra il prendere rifugio nel Buddha ed in una divinità mondana, significa che non ho compreso il significato del rifugio https://www.sangye.it/altro/?p=4636, https://www.sangye.it/altro/?p=1932, https://www.sangye.it/altro/?p=5990, https://www.sangye.it/altro/?p=9565, https://www.sangye.it/altro/?p=10192, e di conseguenza non sono nemmeno un buddhista.

Perciò dobbiamo aver ben presente che il riferimento nel Buddha è quello, non ne posso prendere di un altro tipo se non quello. Se guardiamo le tanka nel tempio: sono immagini del Buddha o di protettori che hanno preso un impegno verso il Dharma, sono tutti al di sopra delle divinità mondane, sono andate oltre.

Le divinità raffigurate con le scarpe sono mondane e, se non le indossano, sono ultramondane. Guardando una tanka, vediamo subito che le divinità mondane sono quelle con le scarpe.

Il che è molto chiaro nel Lamaciopa, perciò le divinità mondane non devono essere oggetto di rifugio, ma non è sbagliato chiedere di tanto in tanto aiuto a divinità mondane, perchè è come chiedere aiuto ad un amico, il che sta bene di tanto in tanto.

Nel Lamrim https://www.sangye.it/altro/?cat=38 trovate ben spiegate le azioni negative con le loro cause e risultati, perchè se non le conoscete è ben difficile intraprendere il cammino della purificazione.
Ancora, dalle strofe 30-31 emerge che tutte le negatività che ho coomesso nelle vite precedenti non le conosco, ma quelle che ho commesso in questa vita le conosco, perciò posso ammetterle e purificarle.

Qual’è l’errore di non confessare, purificare le nostre negatività? Senza che lo possa vedere, il frutto di queste negatività continuerà ad andare avanti per tutto il tempo della mia esistenza.

Alla morte tutte le azioni negative che non abbiamo purificato ci porteranno ad avere una gran paura. Ma la morte in sè non dovrebe terrorizzarci, perchè tutti gli animali muoiono naturalmente, la paura della morte deriva dalle negatività che non abbiamo purificato. La paura della morte non affligge solo chi pratica il Dharma, ma tutti quanti. Per i primi la paura è nel caso che non abbiano purificato le azioni negative, altrimenti non c’è alcun motivo di aver paura. Perciò è necessario fare prima questa pratica di purificazione prima della morte, altrimenti, farla in quel mom sarà troppo tardi e saremo afflitti dal terrore.

Ma, sappiamo quando moriremo? No, percio devo applicarmi ora nella purificazione!

32 Potrò anche morire prima di avere purificato tutte le azioni negative commesse, per questo vi prego di proteggermi, affinché io possa sicuramente e rapidamente liberarmi di esse.

Appunto la strofa 32 enfatizza che perciò dobbiamo essere molto prudenti, attenti e compiere le pratiche di confessione, purificazione prima di morire.

33 Il sovrano della morte, inaffidabile, altro non attende che abbia o non abbia compiuto le cose, che sia ammalato o in salute, e poi non posso fare affidamento sulla durata della mia vita, cosi incerta.

La strofa 33 mette in guardia che la morte è sicura, ma il momento della morte è incerto, perciò, avere tante ricchezze od essere mendicante non fà nessuna diferenza, come pure essere anziani o giovani. Non è detto che muoiano sempre prima i vecchi e nemmeno che muoiano sempre prima i malati, nè importa essere potenti o deboli. Di fronte alla morte sono tutti uguali, non si sa assolutamente chi muore prima o dopo. Non vi è pertanto alcuna certezza sulla lunghezza della vita. Abbiamo parlato abbastanza sul rincrescimento o rimorso anche se ce ne sarebbe ancora molto da dire.

34 Lasciando tutto, da solo me ne dovrò andare. Nondimeno, senza comprenderlo, ho commesso innumerevoli azioni negative, a causa degli amici e dei nemici.

35 Ma i miei nemici alla fine cesseranno di esistere, ed anche i miei amici, ed io stesso; allo stesso modo pure tutto il resto svanirà nel nulla.

Le strofe 34-35 ci avvertono che, abbandonando tutto, dovrò andarmene da solo, percio tutte le mie azioni negative dovro io solo sperimentarle, cosi come anche gli amici ed i nemici se ne andranno! Solo sperimenterò le conseguenze delle mia azioni negative nel corso della vita o vite. Non c’è nessuna certezza, perchè chi ci era amico si può trasformare nel peggior nemico o viceversa. Perciò dobbiamo essere veramente prudenti, perchè a causa delle persone a noi vicine, per compiacerle compiamo azioni negative, che restano nel nostro continum mentale. Perchè non c’è alcuna certezza che i nostri amici resteranno tali. Anzi, sappiamo benissimo che il frutto dell’azione negativa ricade solo su noi stessi. Non posso prendere mio fratello e ritornargli il frutto delle azioni negative che ho compiuto a causa sua, nè egli può reclamare la stessa cosa. Quindi non possiamo sperimentare le azioni negative commesse dagli altri, anche se reclamassero di averle compiute per soddifarci. Nella nostra vita abbiamo incontrato molte persone, ma, se da un lato ci hanno dato tante emozioni positive o negative, dall’altro dobbiamo considerarle come un sogno.

Quando ci addormentiamo ed iniziamo a sognare, possiamo fare sogni che ci sembrano lunghi come anni o brevi come istanti o brevissimi. Alla fine, quando ciu svegliamo, ammettiamo che è stato solo un sogno. Cosi dovremmo dire che la nostra vita è stata come un sogno, per non sviluppare eccessivo attaccamento per ciò che ci è vicino ed avversione per ciò che detestiamo. Il che è negativo.

Ad esempio, nell’attaccamento per le persone vicine, come il nostro sposo o sposa, come fratelli ed amici, è solo temporaneo, non c’è nulla di stabile. L’unica certezza sono le eventuali negatività che accumuliamo verso di loro, queste rimangono e le dobbiamo sperimentare come ricadute negative, come karma sfavorevole.

Non cè nulla di male nel provare affetto verso le persone vicine. Quel che non va bene è nutrire attaccamento verso le persone vicine ed avversione per gli altri, perchè oltretutto non v’è nulla di stabile nella amicizia e parentele, nemmeno tra marito e moglie, dobbiamo considerare che appartengono ad un tempo limitato.

È solo una questione di tempo, perciò dovremmo avere una visione equanime, di amore, benevolenza verso tutti, il che è importante. Se non fosse possibile, è allora importante avere almeno una visione equanime verso tutti, in tal modo le nostre azioni negative, la malevolenza, la negatività diminuirà, altrimenti la malevolenza verso gli altri farà sì che sprecheremo non solo la nostra pratica spirituale ma la nostra gioia e la possibilità di avere una preziosa rinascita umana. La cosa migliore è di augurare la felicità e nutrire benevolenza verso tutti.

36 Tutto quello che ora è in mio possesso e che uso, è reale come la fugace apparizione di un sogno. Qualsiasi cosa di cui io adesso godo diverrà un ricordo.

37 Anche in questa esistenza breve amici e nemici si sono succeduti in abbondanza, ma tutte le insopportabili negatività da me compiute a causa loro rimangono davanti a me.

Tante persone, a causa delle quali abbiamo commesso delle negatività, ma che non ci sono piu, quelle rimaste, da amici sono ora nemici e viceversa, ciò che rimane sono le negatività che dobbiamo affrontare.

Domanda. A proposito della sofferenza degli animali, i miei animali domestici non hanno le sofferenze mentali di noi che ce la prendiamo, allora ci facciamo piu problemi noi di loro e soffriamo di più. Cosa ne pensa?

Ven. Lama Ghesce Tenzin Tenphel. Secondo me, si. Pensando troppo facciamo sorgere piu sofferenza. Gli animali soffrono, forse meno di noi. Perchè? Perchè usiamo male la nostra intelligenza, se un qualcosa non lo posso risolvere, perchè preoccuparmi troppo? Se non posso fare nulla, perchè preoccuparmi? Altrimenti sono sempre immerso nella sofferenza. In base alla nostra mente soffriamo piu degli animali.

Tante cose che devo fare come pulire, cucinare, pulire la casa e lavorare: dovremmo essere contenti che abbiamo da mangiare, lavorare, pulire il che dovrebbe essere fonte di gioia.

È meglio lavare o cucinare con gioia o di malavoglia?

Molte persone vengono a Pomaia https://www.iltk.org/ durante il fine settimana e si trovano bene perchè non devono cucinare, rifare il letto e la domenica pomeriggio, dato che devono tornare a casa, allora si rattristano, perche non gli piace lavare i piatti, nè pulire la casa.

Ma, se vuoi rimani a Pomaia, e se non ne hai la possibilità, fai il volontario, in Tibet si dice che tante mani insieme producono energia mentre tante lingue che parlano creano dissapori.

Non c’è bisogno di studiare, ma solo di usare il nostro cervello, l’intelligenza. Ma, comunque, è bene cucinare, mangiare a casa in famiglia.

Facendo con attenzione le piccole cose si produce gioia. E si genera gioia facendo le cose con cuore.

Anche nel monastero ogni due mesi eravamo addetti alle cucine, ora lo siamo ogni 4-5 mesi. Ed il mio maestro mi diceva: “Se vai a cucinare, fallo col cuore, fallo come un offerta verso tutti. Se non avete sufficienti possibilità per fare offerte a tutti i monaci, offrite il vostro buon cuore, la vostra buona volontà”.

Ora la situazione è migliorata perchè l’FPMT https://fpmt.org/ offre i pasti ai monaci dei monasteri, garantendo anche una buona qualità. La felicità della nostra vita dipende da noi, è nelle nostre mani, se ci impegnamo in tal senso allora saremo sempre piu lieti. Qualsiasi cosa dobiamo fare, facciamola bene. Qualsiasi sia la nostra condizione, ricordiamoci che è la causa della nostra sofferenza e felicità.

Domenica 22 ottobre 2017

Generiamo una buona motivazione per beneficiare tutti gli esseri, e, se non ci riusciamo, generiamo almeno la motivazione di non danneggiarli. La nostra motivazione è la nostra conoscenza, che così s’incrementa. Sta a noi generare la buona motivazione per incrementare la nostra consapevolezza quindi la conoscenza.

Dato che la nostra mente desidera essere felice e non soffrire, occorre un cambiamento che ha come base la buona motivazione, solo con la buona motivazione riusciamo a produrre il cambiamento, dobbiamo capire chiaramente che, se riusciamo a domare la nostra mente, possiamo ottenere la felicità, perchè siamo liberi dalle avversioni, come l’attaccamento e l’ira, il che ci porta ad esere felici. Il che è un punto fondamentale. Se non dormiamo, la nostra mente cade in sofferenza, e lo comprendiamo. Ma non siamo in grado di capire che in ogni istante siamo sotto il potere dell’attaccamento.

38 Per cui non avendo capito che all’improvviso dovrò scomparire ho commesso grandi negatività; questo a causa dell’ignoranza, dell’odio e dell’attaccamento.

Solo capendo quanto ciò sia negativo, riusciamo ad avere sempre piu chiarezza: il che si evince dalla strofa 38.

La riflessione sui nostri pensieri dobbiamo farla giorno per giorno, osservando i nostri pensieri. In particolare, quando sono triste e soffro, mi chiederò: “Come mai sto male e soffro? Allora la nostra mente acquisisce più chiarezza e saremo più felici. Siate molto attenti e prudenti nel pensare, perchè tante cose che ci rendono infelici sono davvero senza senso, ma, se non lo capisco continuo a crearmi difficoltà e sofferenza e continuiamo ad essere sempre sofferenti.

Ad esempio, e ce ne sono tanti, oggi è domenica e piove e mi lamento. Il che è un modo di crearci un problema, un’infelicità assolutamente inutile, perchè non ho nessun potere sul tempo. Ed esempi in tal senso ce ne sono tanti, sopratutto se ci abituiamo a ragionare in tal senso.

La soluzione in questo senso è comprendere che, se è brutto tempo ed è domenica, è meglio rimanere sereni, quindi quando non c’è un’alternativa, perchè non posso cambiare il tempo, è perciò opportuno adottare la strategia che porti meno sofferenza posibile, quindi occorre adattarci.

Cosi tanti nostri problemi sono semplicemente creati dalla nostra mente, dal come strutturiamo i nostri pensieri. Tanti problemi sorgono perchè abbiamo un modo scorretto di pensare, perche, se ci pensiamo bene, tanti problemi non sono problemi.

Ne consegue che siamo solo noi che li pensiamo, in quanto ciò fa soffrire solo noi.

Un esempio è nel Lamrim https://www.sangye.it/altro/?cat=38: se una persona ci urla contro, magari per pochi secondi, finiamo poi per pensaci a lungo. Ma a che ci serve? È completamente inutile, è completam privo di senso.

Rispetto alla sofferenza che ci procurano gli altri, quella che ci procuriamo da noi stessi è molto piu grande, perchè siamo noi stessi, in tal modo, a procurarci la sofferenza.

Il che è essenziale, perchè quanto più riusciamo a domare la nostra mente e pensieri, più siamo tranquilli e pazienti ed abbiamo più possibilità di maturare pensieri di beneficio e compassione verso gli altri. Viceversa, in che modo riusciamo ad essere d’aiuto agli altri se siamo continuamente in preda allla rabbia?

Meno siamo infelici e ci arrabiamo facilmente, e piu impariamo la pazienza ed aumenta la possibilità d’essere pazienti. Tanto più risusciamo ad avere una mente felice quanto più aumentera la nostra pazienza e compassione e di conseguenza aumenteranno le azioni positive.

Comunque, dovremo sempre aver presente che il momento della morte è incerto, ma la morte è certa. Il fatto che il momento della morte è incerto è piu difficile da capire, se vi riflettiamo bene, sia in rapporto alla pratica di purificazione e confessione questo non è cosi conseguente, altrimenti ne saremmo costantemente impegnati.

Il primo punto dei Quattro poteri opponenti è il rimorso o rincrescimento, ma se non riflettiamo bene che il momento della morte è incerto, ci troveremo in preda al rincrescimento proprio al momento della morte.

Cosi, non avendo presente che il momento della morte è incerto, ho compiuto grandi negatività a causa dei tre veleni: attaccamento, odio ed ignoranza. Il che mi porta ad un gran rimorso. Quindi dobbiamo capire come, a causa dell’attaccamento ed odio, andiamo incontro a molte azioni negative.

39 La mia vita costantemente scorre, nè si ferma di notte o di giorno, e dal passato non potrò riottenere niente. Perché la morte per uno come me non dovrebbe arrivare?

Dalla strofa 39 dobbiamo comprendere che, indipendentemente dal fatto che lavoriamo o dormiamo, la nostra vita scorre e diventa sempre piu corta. Se ci riposiamo perchè siamo stanchi, ciò non ferma il tempo che scorre, perciò è importante confessare le nostre negatività, altrimenti, visto che il tempo scorre inesorabilmente, ci troveremo in grand difficoltà al momento della morte.

40 Nel momento in cui, sdraiato nel letto e circondato dagli amici e dai parenti arriverà, io solo sperimenterò la fine della mia vita.

La strofa 40 ci avverte che, anche se sarò circonndato da amici e parenti, al momento della mia morte essi non sperimenteranno la mia sofferenza. Anzi, essere corcondato da loro è piu un danno che un aiuto, perchè, se questi continuano a lamentarsi, saremo sempre piu angosciati vedendoli tristi. Quindi, invece d’aiutarci, morrremo in un angoscia ancora maggiore. Si tratta di comprendere in questo caso, cosa ci è piu adatto al momento della morte.

Come tra amici e parenti non sempre tutto è pacifico e tranquillo, non sempre lo è al momento della morte. Cosi come siamo felici ad incontrare amici e parenti, cosi possiamo esserlo al momento della morte.

Non è che ci rende felici incontrare parenti ed amici al momento della morte. E lo dobbiamo comprendere attraverso la nostra riflessione, il nostro modo di pensare a ciò che ci è di beneficio e cio che non lo è. Al momento della morte l’arrivo di parenti ed amici che si lamentano, non solo ci disturba, ma non ci permette di purificarci, perchè in quel momento ci ricorderemo delle nostre azioni negative e ciò ci renderà infelici. Accumulando azioni virtuose prima di morire, anche al momento della morte ne saremo allietati e non avremo rimorsi.

Alla morte ci possono aiutare solo i meriti. Mentre le azioni negative compiute, se ci rendiamo conto di non aver accumulato meriti, saremo sopraffatti da molta sofferenza.

41 Quando i messaggeri della morte mi afferreranno che aiuto parenti ed amici mi potranno offrire? Solo le azioni positive compiute durante la vita mi proteggeranno, ma su questo non potrò fare affidamento.

42 O protettori, io privo di saggezza ed inconsapevole di un simile terribile futuro, ho compiuto moltitudini di azioni negative, e allo scopo dei beni di questa sola breve esistenza.

Nella strofa 42 si parla del momento della morte, che non ha nessuna compassione per noi e mi renderò conto di tutte le mie negatività e mi sentirò infelice. Quando ci rendiamo conto di quanto abbiamo fatto nella nostra vita e delle azioni negative, e che non abbiamo più la possibilità di confessare e purificare, saremo in preda a molte paure.

43 Quello che viene condotto al patibolo rimane impietrito, la gola asciutta, gli occhi scavati ed invasi dal terrore, il suo aspetto stravolto.

44 Cosa allora dire della mia disperazione terribile, che mi colpirà mentre terrorizzato sarò preda degli emissari della morte?

45 ”Chi adesso mi può offrire protezione vera da un simile orrore?” ed allora con occhi sbarrati dal terrore cercherò aiuto nelle quattro direzioni.

Le strofe 44-45 ci ricordano che il momento della morte arriverà comunque per ciascuno di noi.

Visto che arriverà, è ora che dobbiamo impegnarci a praticare, purificando e confessando ed accumulando meriti. Quando l’avrò fatto e giungerà la morte, mi sentirò tranquillo, altrimenti sarò in preda al terrore. Se continuiamo ad accumulare pensieri, azioni negative ed a non accumulare virtù, sorgeranno in noi solo pensieri inquieti, infelici di terrore. Viceversa, se ci concentriamo sulla pratica della confessione delle negativita e della loro purificazione e dell’accumulo di meriti, allora, nel momento della morte, saremo in uno stato felice, rilassato.

Il primo esempio è nella strofa 43, è il condannato al patibolo, sa di dover morire e prova un gran terrore e la nostra situazione è la stessa di chi è condannato a morte. Perciò, perchè dovremmo incorrere in tutta questa paura al momento della morte?

46 Ma non vedendo alcun aiuto o rifugio cadrò nell’abisso dell’angoscia. Nudo, senza aiuti e protezione, cosa potrò allora mai fare?

47 Per questo da adesso in poi io prendo rifugio nei Buddha che proteggono gli esseri migratori, coloro che operano per il bene di tutto ciò che vive e tramite il loro immenso potere sconfiggono ogni paura.

Nelle strofe 46-47 é tutta la paura e terrore alla morte, senza protezione ed aiuto, dovremo affrontare il bardo che è totalmente incerto, e potremo rinascere nei reami infernali od in quelli animali, e finiremo in preda alla paura ed al terrore.

Il momento in cui dobbiamo praticare il Dharma e le azioni virtuose è ora, prima della morte, ora abbiamo la possibilità di studiare, meditare, ascoltare gli insegnamenti, compiere azioni virtuose e pratiche di confessione e purificazione, perchè al momento della morte non avremo la possibilità di fare tutto cio, mentre ora abbiamo ottime possibilità di praticare le virtù.

È molto importante comprendere che la pratica è sì la meditazione, la sadana, ma la pratica fondamentale è la cura della nostra mente, la sua coscienziosità, e lo possiamo fare quando mangiamo, camminiamo, in qualsiasi istante: questa è la vera pratica e, se faremo tutto ciò, tutto diventerà più facile.

Il secondo dei 4 poteri opponenti è quello del supporto o del sostegno o della presa di rifugio.

48 Allo stesso modo nel Dharma da essi realizzato ed insegnato, il quale disperde tutte le paure dell’esistenza ciclica, e prendo pure rifugio nell’assemblea di tutti i bodhisattva.

49 Io pieno di terrore, mi offro a Samantabhadra, a Manjushri melodioso e gentile, faccio loro dono di me stesso.

Le strofe 48 – 49 esprimono la scelta del rifugio nei Tre Gioielli: il Budddha, il Dharma ed il Sangha, rappresentato dall’assemplea dei Bodisattva. Il modo migliore di prendere rifugio è ora, prima della morte e con timore, è comprender bene, attraverso lo studio, cosa significa prendere rifugio, altrimenti non è un riferimento valido e lo dobbiamo fare ora, non domani o dopodomani. Quando prendiamo rifugio nel Buddha prendiamo rifugo nelle parole del Buddha, quello è il vero insegnamento, cosi come non dobbiamo prendere riferimento nelle divinità mondane, nè nei demoni, nè nei naga. Se la nostra rappresentazione del Buddha è una statua d’oro, questa è assolutamente identica alla stuatua di terracotta. Il vero significato del darma è di non far male a nessuno. Il che significa avere il mass rispetto e cura anche per i testi di darma. Dobbiamo prendere rifugio nel sangha senza avere idee distorte. Non dobbiamo affidarci od avere stretta amicizia con chi ha comportamenti sbagliati o distorti, perchè costoro possono influenzarci in senso negativo, malvagio, proprio perchè la nostra situazione non è completamente libera. Possono esserci persono che non nutrono idee sbagliate, ma vanno in collera molto spesso: con costoro dovremmo essere molto prudenti.

50 Davanti al protettore Avalokiteshvara, il quale con compassione infallibilmente agisce, la voce mia piena di angoscia imploro: ” ti prego, proteggi questo creatore di negatività”

51 Adesso, nella mia ricerca di un rifugio invoco dal profondo del cuore Akashagarbha, Kshitigharba e tutti i protettori compassionevoli.

52 Pure in Vajrapani prendo rifugio, alla cui vista i messaggeri della morte e tutti gli esseri malefici nelle quattro direzioni scappano invasi dal terrore.

Le strofe 50 – 51 – 52 ci comunicano che Avalokiteshvara, Akasagarbha, Vajrapani, Ksitigarbha, Sarvanivaranaviskambhin, Maitreya, Samantabhadra, Manjushri sono gli 8 Bodhisattva principali a cui ci si rivolge. Dal profondo del nostro cuore dobbiamo prendere rifugio, ben consci di ciò che stiamo facendo, e lo facciamo con grande devozione.

53 Prima non ho osservato i vostri consigli, ma adesso percependo queste enormi mie paure, prendo in voi rifugio. Vi imploro: velocemente distruggete queste mie paure.

Quindi, la strofa 53, esordisce dicendo che fino ad ora non ho seguito i vostri consigli, ma, quando si dice “Vi prego d’eliminare la mia paura”, non sono i bodisattva che la eliminano, ma siamo noi che ascoltando i loro consigli, eliminiamo la nostra paura.

Ciò che segue appartiene al potere opponente della pratica o del rimedio. Qualsiasi pratica di Dharma che compiamo con l’intento di purificare è un potere del rimedio.

54 Se malato devo seguire le indicazioni del medico, ho maggiore motivo di seguirle ora, visto che costantemente mi affligge la negatività dell’attaccamento e centinaia di altre.

La strofa 54 ci dice che, se quando ho una malattia ordinaria mi reco dal medico che mi dà una prescrizione e ne seguo le indicazioni, questa è comunque una malatt ordinaria, ma, dato che sono afflitto da una malattia da tempo senz’inizio e molto piu grave, se seguo il consiglio del medico, come potrei non seguire i consigli della via della virtù?

55 Poiché tutte le persone che vivono su questa terra potrebbero essere sopraffatte da una singola di queste malattie, e se non esiste altra medicina per curarle, in nessun luogo dell’universo,

56 Ecco che in questo caso l’intenzione di non seguire le prescrizioni offerte dal Medico Onnisciente, le quali sono in grado di guarire ogni male e sofferenza, questa intenzione io dico è disprezzabile e sciocca.

La strofa 55 ci dice che, quando abbiamo una sola di queste malattie, come l’attaccamento o bramosia, rende infelice tutto il mondo, e non esiste una medicina contro contro l’attaccamento.

Malattie come le afflizioni mentali, come l’avversione e l’odio, non hanno nessuna medicina mondana che le possa guarire. Attaccamento, odio ed avversione non hanno rimedi che siano fornibili da un medico, siamo alle strofe 55-56, se sul nostro cammino abbiamo incontrato il medico onnisciente, il Buddha che ci dà tutte le indicazioni per uscire da questa malattia, non metterli in pratica sarebbe una comportam completam stupido, una dimostrazione d’imbecillità.

57 Se nelle vicinanze di un piccolo crepaccio con circospetta attenzione io devo muovermi, tanto più in questo momento, essendo vicino al baratro profondissimo che per miglia e miglia si estende sotto di me.

Siamo estremamente attenti, strofa 57, a camminare sul ciglio d’un precipizio per non cadervi, ma non ci accorgiamo di quanto rischiamo di cadere nel baratro dei difetti mentali che ci porta ad enormi afflizioni. È ora d’iniziare ad essere attenti alla nostra mente.

58 Inappropriato poi è essere felici, pensando: ”almeno oggi non morirò”, poiché la morte arriverà inevitabilmente prima o poi e con lei la mia fine.

Anche solo dire “non morirò oggi” non è appropriato, strofa 58, perchè non ho nessuna certezza che non morirò proprio oggi, perciò non dovrò avere alcun dubbio sul fatto che la morte giungerà ed il suo momento è sconosciuto, perciò mi devo impegnare da subito nella pratica del Dharma.

59 Chi può donarmi coraggio? Come posso evitare tutto ciò? Poiché inevitabilmente giungerà l’attimo in cui morirò, come posso insensatamente divertirmi e godere adesso?

Chi puo aiutarmi? Che significato ha pensare al momento della morte? Come posso stare tranquillo? Il fatto d’essere tranquilli e rilassati alla morte è caratteristica degli Arhat ma non di noi, strofa 57, che non possiamo stare sereni senza praticare. Dobbiamo impiegare il potere opponente di non ripetere in futuro i comportamenti negativi.

60 Che rimane ora delle mie vite trascorse, ormai terminate? Nondimeno offuscata la mia mente dal grande attaccamento per esse, tutte le raccomandazioni donatemi dal mio maestro spirituale io ho infranto.

Ho avute molte esperienze sia di gioia che dolore, strofa 60, ma di esse non mi è rimasto nulla. Ma, avendo avuto molti attaccamenti ed essendo caduto in preda all’ira, non ho seguito i consigli del mio maestro. Per tale motivo notte e giorno dovrò riflettere.

Devo comprendere chiaramente che dalle azioni non virtuose sorge sofferenza e viceversa felicità da quelle virtuose.

Devo impegnarmi nell’abbattere le negatività, confessare quelle commesse ed abbracciare le azioni virtuose.

61 Sicuramente abbandonerò questa vita, e tutti i parenti e gli amici! Poiché dovrò abbandonarli tutti, uscendo da questa vita da solo, perché dovrei fare differenze fra amici e nemici?

Visto che dovrò abbandonare tutti, strofa 61, che bisogno c’è di fare questa distinzione tra amici e nemici, quando alla fine devo andarmene da solo? Dobbiamo considerare che tutti quelli a noi vicini, una volta che passeremo alla prossima vita, non saranno piu gli stessi, ed è questo che accade passando di vita in vita.

62 Per questo continuamente giorno e notte devo concentrare la mia mente su questo punto: ”come fare per liberarmi in modo definitivo da ogni negatività, le quali sono la causa di ogni sofferenza? ”

63 Perciò qualunque azione negativa io abbia compiuto, lo sguardo offuscato dal buio dell’ignoranza, come rotture di voti, ed anche azioni naturalmente nocive,

64 Io le confesso apertamente di fronte ai Buddha, con le mani giunte e in continua prostrazione, conoscendo adesso la sofferenza che esse mi causeranno.

Abbiamo due categorie principali di azioni negative che dipendono dalla nostra ignoranza: la prima è data dalle azioni di natura nociva e la seconda dall’infrangere i voti, strofa 63. La prima è riassunta nelle 10 azioni negative, perciò è molto utile leggere e studiare il Lamrim, il Sentiero Graduale, tutte queste azioni negative le confesso ai Buddha, consapevole della sofferenza che mi causeranno.

Come devo confessare e purificare? Alla presenza dei Buddha! Ma, dato che non è facile farlo, possiamo farlo di fronte ad una statua del Buddha, confessando le azioni negative e promettendo di non farle più in futuro.

Il significato di tutto ciò è: “Non compio più azioni negative”. Ed è la parte più difficile. L’importante è allenarsi, addestrarsi, non compiendo azioni negative per un giorno, due giorni, una settimana, un mese, un anno, molti anni fino alla nostra morte.

Ovviamente, uccidere direttrettamente è negativo, come lo è pure il solo pensarlo o compiacersi della uccisione d’un qualcuno. È ovviamente negativo chiedere ad altri d’uccidere o rallegrarsi dell’omicidio d’un qualcuno. Se compiamo un’azione virtuosa, questa è un azione virtuosa e, se qualcun altro lo fa, e ce ne rallegriamo, anche noi acquisiamo virtù, e siamo felici che un qualcuno faccia qualcosa di buono. Cosi ci rendiamo conto del modo di funzionare delle azioni positive e negative.

65 Supplico tutti i Condottieri di questo mondo: accettate vi prego la mia confessione delle azioni negative da me compiute, e proprio perché negative, mi propongo e vi faccio promessa di non ricommetterle più nel futuro.

Prometto di non compierle più, strofa 65, mi rendo conto d’aver compiuto azioni negative, le confesso, voglio purificarle e prometto di non compierle più in futuro.

Abbiamo descritto i Quattro Poteri Opponenti ed il metodo per purificare le negatività. E questa pratica dobbiamo sempre farla, perchè sempre continuiamo a fare azioni negative. Oltre a ciò, è molto importante dedicare i meriti, il che è estremamente importante. Se non lo facciamo, pur accumulando virtù e virtù, non abbiamo nessuna idea di quanto matureranno, ed è la stessa cosa di guidare l’auto in modo scorretto.

Abbiamo così completato il Secondo Capitolo del Bodhisattvacharyavatara o Guida allo Stile di Vita del Bodhisattva di Shantideva.

Colophon

Questa prima bozza d’appunti, a cura del Dott. Luciano Villa nell’ambito del Programma Free Dharma Teachings per il beneficio di tutti gli esseri senzienti, sui preziosi insegnamenti sul tema Confessare le Negatività”, Commentario del Secondo Capitolo del Bodhisattvacharyavatara o Guida allo Stile di Vita del Bodhisattva di Shantideva, sabato 21 e domenica 22 ottobre 2017, al Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama, è da ritenersi provvisoria, quindi lacunosa, con possibili errori, nonché imperfezioni, anche rilevanti, e non rappresenta affatto una trascrizione letterale delle parole che il Ven. Ghesce Tenzin Tenphel espresse direttamente o tradotte dal tibetano in italiano dal Dott. Massimo Dusi, ma semplicemente un limitato spunto di riflessione.

ATTENZIONE IL TESTO NON È STATO REVISIONATO, NÉ CONTROLLATO: POTREBBE CONTENERE ERRORI.