1 Ghesce Ciampa Ghiatzo: Le potenzialità della mente umana

Ghesce Ciampa Ghiatzo: Abbiamo bisogno di coltivare la moralità ossia cercare di impegnarci in azioni positive, in azioni giuste.

Ghesce Ciampa Ghiatzo: Abbiamo bisogno di coltivare la moralità ossia cercare di impegnarci in azioni positive, in azioni giuste.

Ghesce Ciampa Ghiatzo: Le potenzialità della mente umana 1

Come trasformare i principali difetti mentali nelle 5 saggezze trascendentali che conducono all’illuminazione. A cura di Bruno Vannucchi Ciampa Yesce.

È molto importante cercare di generare una buona motivazione e in particolare la motivazione del buon cuore che desidera ottenere l’illuminazione per il beneficio di tutti quanti gli esseri viventi.

Nella meditazione ci sono due cose molto importanti: all’inizio la motivazione e alla fine la dedica.

La buona motivazione va fatta all’inizio di qualsiasi azione che noi facciamo; se l’azione è motivata da un pensiero positivo sarà la causa di azioni positive, virtuose.

Alla fine si dedica l’energia che si è creata con queste azioni positive; la si dedica affinché tutti quanti gli esseri viventi possano ottenere l’illuminazione e diventino la causa per l’ottenimento della loro illuminazione. Continue reading »

2 Ghesce Ciampa Ghiatzo: Le potenzialità della mente umana

 Ghesce Ciampa Ghiatzo: Espiriamo tutte le energie negative e inspiriamo tutte le energie positive.

Ghesce Ciampa Ghiatzo: Espiriamo tutte le energie negative e inspiriamo tutte le energie positive.

Ghesce Ciampa Ghiatzo: Le potenzialità della mente umana 2

Quindi dobbiamo meditare in questo modo sulla impermanenza e sulla morte e impegnarci nella meditazione analitica. Ecco quando si parla di saggezza dell’analisi, saggezza discriminativa si intende proprio l’impegnarsi in questi tipi di riflessioni e analisi. Si parla dell’impermanenza: l’esempio dell’impermanenza è che noi siamo nati e la nascita è la causa stessa della morte, per forza moriremo. Quindi noi accumuliamo tantissime cose però, prima o poi, avverrà la separazione da queste cose, perché per ogni incontro c’è la separazione, non si può stare per sempre insieme. Continue reading »

1 Ghesce Ciampa Ghiatso: Conversazione fra l’amore e la collera

Il Ven Ghesce Ciampa Gyatzo con Graziella Romania

Il Ven Ghesce Ciampa Gyatzo con Graziella Romania

Collera, tu fai perdere la felicità e la gioia a tutti gli esseri migratori,

ti insinui nella mente di tutti gli esseri viventi

separando gli amici e allontanando ulteriormente chi è già in disarmonia.

Se non ti contieni,

io, Amore, ti getterò nella bocca della Pazienza!”.

Io, Collera, sono una potente guerriera! Continue reading »

2 Ghesce Ciampa Ghiatso: Conversazione fra l’amore e la collera.

Il Ven Ghesce Ciampa Gyatzo con Luciano Villa

Il Ven Ghesce Ciampa Gyatzo con Luciano Villa

Il Commentario

Ora iniziamo la spiegazione del testo Conversazione fra l’Amore e la Collera.

Ho composto questo scritto nel 1987, mentre stavo facendo il ritiro del mandala del corpo di Chakrasamvara. Un mattino, prima della conclusione della sessione di meditazione, mi sono venuti alla mente questi versi che poi ho trascritto.

Collera, tu fai perdere la felicità e la gioia a tutti gli esseri migratori,

ti insinui nella mente di tutti gli esseri viventi

separando gli amici e allontanando ulteriormente chi è già in disarmonia.

Se non ti contieni,

io, Amore, ti getterò nella bocca della Pazienza!”.

La Collera Continue reading »

3 Ghesce Ciampa Ghiatso: Conversazione fra l’Amore e la Collera.

Sua Santità il Dalai Lama, Ghesce Ciampa Ghiatzo e Lama Zopa Rinpoche

Sua Santità il Dalai Lama, Ghesce Ciampa Ghiatzo e Lama Zopa Rinpoche

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatso: L’amore come antidoto alla collera

L’amore è quell’attitudine mentale che desidera la felicità e la causa della felicità per tutti gli esseri senzienti. Tutti vorrebbero essere felici e, del pari, nessuno vuole soffrire. Anche insetti piccolissimi, come le formiche, se avvertono il pericolo scappano e, al contrario, quando trovano del cibo riescono a comunicarlo a tutto il formicaio, che arriva per prenderlo. In questo modo si aiutano fra loro. Anche noi, osservandole, possiamo sviluppare maggiore coraggio. Continue reading »

La morte di un maestro tibetano in Italia

Lama Yesce e Ghesce Ciampa Ghiatzo

Lama Yesce e Ghesce Ciampa Ghiatzo

La morte di un maestro tibetano in Italia di Silvia Bianchi

L’esperienza diretta di Silvia Bianchi psicologa per l’Associazione Nazionale Tumori e psicoterapeuta di psicologia buddhista ed occidentale.

La morte di un Maestro Tibetano in Italia, del mio Maestro, dell’unica persona che conosco (è ancora in me anche se è morto qualche anno fà) che “è” ciò che insegna: amore, compassione, sforzo entusiastico, saggezza, vera empatia, gioia, costanza, lealtà, pazienza, concentrazione, umiltà,…non c’è una qualità di cui si parli nei testi antichi e moderni di Buddismo che lui non incarni. L’unica persona che con il passare degli anni e della conoscenza, mi sono accorta strada facendo, era molto di più di ciò che potevo riconoscere Continue reading »

Ghesce Giampa Ghiatso: Quattro consapevolezze 1

Ghesce Ciampa Ghiatso: Se cade la pioggia nei campi crescono dei buoni raccolti, similmente se ascoltiamo bene gli insegnamenti e cerchiamo di sviluppare ciò che abbiamo ascoltato, allora anche nella nostra mente possono svilupparsi delle buone qualità.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Se cade la pioggia nei campi crescono dei buoni raccolti, similmente se ascoltiamo bene gli insegnamenti e cerchiamo di sviluppare ciò che abbiamo ascoltato, allora anche nella nostra mente possono svilupparsi delle buone qualità.

Insegnamenti del Ven. Ghesce Giampa Ghiatso Rinpoce sul testo “Il cantico delle quattro consapevolezze”, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=2445, di Lama Tzong Khapa dal 16 al 18 giugno 2006 al Centro ScenPhen GiamTse Ling di Parma presso la Badia di Torrechiara in provincia di Parma. Traduzione della Ven. Losan Trime (Birgit Shweiberer) e trascrizione immediata di Ivan Zerlotti. Attenzione: questa è la trascrizione simultanea degli insegnamenti, non è stata né rivista né corretta, pertanto potrebbe contenere degli errori. Nel corso del testo della trascrizione le parti tra parentesi quadre indicano una mancata trascrizione eventualmente sostituita con una sintesi.

Prologo

Cercate di sviluppare una buona motivazione che desidera ottenere l’illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri senzienti, e per questo scopo ci impegniamo ad ascoltare gli insegnamenti.

Pensate che tutti gli esseri senzienti sono tormentati dalla sofferenza e mancano di felicità e per questo generiamo il desiderio di liberarli dalla sofferenza e dalle cause della sofferenza e porli nella felicità e nelle cause della felicità.

Per quello cerchiamo di sviluppare nel nostro cuore amore e compassione verso tutti gli esseri senzienti. Non è giusto escludere dal nostro amore e dalla nostra compassione nessun essere senziente. Non è giusto generare amore e compassione verso alcuni e non verso altri. Continue reading »

Ghesce Giampa Ghiatso: Quattro consapevolezze 2

Ghesce Ciampa Ghiatso: Buddha Sakyamuni disse: “le sofferenze degli esseri senzienti non si possono portare via con le mani, come si eliminano le spine dalla pelle. Non possono neppure essere lavate”. Non si possono eliminare le sofferenze e le emozioni afflittive con un’abluzione. “Non è neppure possibile per i Buddha trasferire le proprie realizzazioni negli esseri”. Allora cosa può fare? “dare insegnamenti della vacuità, talità, di tutti i fenomeni. In questo modo se i discepoli usano lo sforzo gioioso e praticano e meditano possono eliminare le emozioni afflittive e liberarsi di tutte le sofferenze”.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Buddha Sakyamuni disse: “le sofferenze degli esseri senzienti non si possono portare via con le mani, come si eliminano le spine dalla pelle. Non possono neppure essere lavate”. Non si possono eliminare le sofferenze e le emozioni afflittive con un’abluzione. “Non è neppure possibile per i Buddha trasferire le proprie realizzazioni negli esseri”. Allora cosa può fare? “dare insegnamenti della vacuità, talità, di tutti i fenomeni. In questo modo se i discepoli usano lo sforzo gioioso e praticano e meditano possono eliminare le emozioni afflittive e liberarsi di tutte le sofferenze”.

Insegnamenti del Ven. Ghesce Giampa Ghiatso Rinpoce sul testo “Il cantico delle quattro consapevolezze”, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=2445, di Lama Tzong Khapa dal 16 al 18 giugno 2006 al Centro ScenPhen GiamTse Ling di Parma..

Primo verso

Sul cuscino immutabile, unificazione di metodo e saggezza,

siede il gentile lama, la natura di tutti rifugi

un Buddha che ha completato gli abbandoni e le realizzazioni è lì.

Avendo abbandonato il concepire difetti in lui,

fagli richieste con una pura apparenza.

Poni la tua mente senza permetterle di vagare

in uno stato di apprezzamento e rispetto per lui.

Avendola resa consapevole, priva di dimenticanza,

mantienila in uno stato di apprezzamento e rispetto.

Nel primo verso viene offerta una descrizione dell’unificazione di metodo e saggezza indicati in metafora come un cuscino. Dobbiamo generare metodo e saggezza nel nostro cuore. In sanscrito si dice guru, in tibetano lama, e si indica il maestro che ha la natura dei tre rifugi. Dobbiamo sviluppare il rifugio nella nostra mente e non cercarlo al di fuori. Continue reading »

Ghesce Giampa Ghiatso: Quattro consapevolezze 3

Ghesce Ciampa Ghiatso: Ora cerchiamo di fare un po’ di meditazione. Cercate di concentrarvi sulla mente nell’aspetto di amore e compassione. Cercate di manifestare quella mente e poi di mantenerla in quello stato. Cercate di sviluppare una buona motivazione che desidera ottenere la buddhità per il beneficio di tutti gli esseri senzienti e per questo ci impegniamo nell’ascolto.

GhesceCiampa Ghiatso: Oracerchiamo di fare un po’ di meditazione. Cercate di concentrarvisulla mente nell’aspetto di amore e compassione. Cercate dimanifestare quella mente e poi di mantenerla in quello stato. Cercatedi sviluppare una buona motivazione che desidera ottenere la buddhitàper il beneficio di tutti gli esseri senzienti e per questo ciimpegniamo nell’ascolto.

Insegnamenti del Ven. Ghesce Giampa Ghiatso Rinpoce sul testo “Il cantico delle quattro consapevolezze”, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=2445, di Lama Tzong Khapa dal 16 al 18 giugno 2006 al Centro ScenPhen GiamTse Ling di Parma.

Secondo verso

Il secondo verso tratta della compassione incommensurabile.

Nella prigione di sofferenza dell’esistenza ciclica senza fine

Gli esseri senzienti delle sei classi vagano privi di felicità

I genitori che ci hanno nutrito con la loro gentilezza sono li.

Abbandona attaccamento e odio,

medita sulla compassione e sul prenderti cura di loro.

Poni la tua mente senza permetterle di vagare

in uno stato di compassione Continue reading »

Ghesce Giampa Ghiatso: Quattro consapevolezze 4

Ghesce Ciampa Ghiatso: Cercate di riconoscere le vostre emozioni negative.

GhesceCiampa Ghiatso: Cercate di riconoscere le vostre emozioni negative.

Insegnamenti del Ven. Ghesce Giampa Ghiatso Rinpoce sul testo “Il cantico delle quattro consapevolezze”, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=2445, di Lama Tzong Khapa dal 16 al 18 giugno 2006 al Centro ScenPhen GiamTse Ling di Parma.

Terzo verso

Nella dimora celestiale di grande beatitudine,

una sensazione piacevole, dimora il corpo di una divinità,

i puri aggregati e costituenti del proprio corpo

una divinità di meditazione inseparabile dai tre corpi di Budda è li.

Non apprenderla come ordinaria

ma addestrati nell’orgoglio [divino] e nella pura apparenza. Continue reading »

Ghesce Giampa Ghiatso: Quattro consapevolezze 5

Ghesce Ciampa Ghiatso: Talvolta la nostra mente vaga ovunque. Cerchiamo invece di mantenerla in uno stato naturale. Cerchiamo di non farla vagare e mantenerla nella vacuità. Dobbiamo sempre cercare di mantenere la consapevolezza. Ogni tanto sorge il suo contrario, la dimenticanza, ma dovremmo invece mantenere consapevolezza. Qualunque cosa facciamo dobbiamo sempre cercare di mantenere consapevolezza.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Talvolta la nostra mente vaga ovunque. Cerchiamo invece di mantenerla in uno stato naturale. Cerchiamo di non farla vagare. Dobbiamo sempre cercare di mantenere la consapevolezza. Ogni tanto sorge il suo contrario, la dimenticanza, ma dovremmo invece mantenere consapevolezza. Qualunque cosa facciamo dobbiamo sempre cercare di mantenere consapevolezza.

Insegnamenti del Ven. Ghesce Giampa Ghiatso Rinpoce sul testo “Il cantico delle quattro consapevolezze”, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=2445, di Lama Tzong Khapa dal 16 al 18 giugno 2006 al Centro ScenPhen GiamTse Ling di Parma.

Quarto verso

Il mandala degli oggetti di conoscenza, l’apparire e l’esistere,

è pervaso dallo spazio di chiara luce, realtà ultima:

l’effettivo inesprimibile modo di esistenza è lì.

Avendo abbandonato le fabbricazioni intellettuali

vedi la natura del completamente vuoto.

Poni la tua mente, senza permetterle di vagare, in uno stato di realtà.

Avendola resa consapevole, priva di dimenticanza,

mantienila in uno stato di realtà.

Qui si parla di tutti gli oggetti che possono essere oggetto di conoscenza e appaiono come mondani. Tutti gli oggetti di conoscenza, tutti i fenomeni, possono essere suddivisi nelle verità convenzionali e nelle verità ultime. Continue reading »

Ghesce Giampa Ghiatso: Quattro consapevolezze 6

Ghesce Ciampa Ghiatso: Talvolta ci sono difficoltà, situazioni difficili. Cercate di comprendere in quei momenti che si tratta del karma accumulato precedentemente che matura in quel momento, per cui sono fortunato di non dover più sperimentare questo karma negativo. Cerchiamo di avere meno desideri per le cose materiali e di far crescere il desiderio per lo sviluppo delle qualità interiori.

GhesceCiampa Ghiatso: Talvolta ci sono difficoltà, situazioni difficili.Cercate di comprendere in quei momenti che si tratta del karmaaccumulato precedentemente che matura in quel momento, per cui sonofortunato di non dover più sperimentare questo karma negativo.Cerchiamo di avere meno desideri per le cose materiali e di farcrescere il desiderio per lo sviluppo delle qualità interiori.

Insegnamenti del Ven. Ghesce Giampa Ghiatso Rinpoce sul testo “Il cantico delle quattro consapevolezze”, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=2445, di Lama Tzong Khapa dal 16 al 18 giugno 2006 al Centro ScenPhen GiamTse Ling di Parma.

Quinto verso

Alla confluenza della varietà di apparenze e delle sei raccolte

vedi la confusione dei fenomeni, dualità senza base e senza radice:

uno spettacolo magico, che ci conduce ingannevolmente, è lì.

Senza pensare “è vero” vedi la natura della vacuità.

Poni la tua mente, senza permetterle di vagare,

in uno stato di apparenza e vacuità.

Avendola resa consapevole, Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità 1

Ghesce Ciampa Ghiatso: Dobbiamo sviluppare un buon cuore e l’attitudine che si prende cura degli altri.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Dobbiamo sviluppare un buon cuore e l’attitudine che si prende cura degli altri.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità – 1

Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa nel settembre 2000.

Introduzione

Tutti i fenomeni, tutti gli oggetti della conoscenza, sono inclusi nella duplice divisione di verità convenzionale e verità ultima, e queste a loro volta, possono essere definite l’una come verità ingannevole e l’altra come verità non ingannevole.

Queste due verità includono le quattro nobili verità:

  1. verità della sofferenza

  2. verità dell’origine della sofferenza Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità 2

Ghesce Ciampa Ghiatso: L’importante è capire cosa esiste convenzionalmente e cosa esiste in modo ultimo secondo ogni scuola.

Ghesce Ciampa Ghiatso: L’importante è capire cosa esiste convenzionalmente e cosa esiste in modo ultimo secondo ogni scuola.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità secondo i Vaibhashika

La definizione di verità convenzionale per i Vaibhashika è un fenomeno tale che se fosse rotto o mentalmente separato in parti, la mente che apprende quell’oggetto cesserebbe, prendiamo ad esempio un vaso o una coperta. Se un vaso fosse rotto o se una coperta fosse completamente disfatta in singoli fili, la mente che li apprende cesserebbe. Dal punto di vista dei Vaibhashika un tavolo è verità convenzionale. Infatti se lo distruggessimo in più parti, ciò che rimarrebbe non sarebbe più appreso come tavolo. Questa casa è verità convenzionale oppure ultima? Dal punto di vista Vaibhashika è convenzionale. Anche dal punto di vista Cittamatra o Madhyamika il vaso è un esempio di verità convenzionale. Invece, dal punto di vista Sautantrika, questo tavolo è verità ultima in quanto, a livello ultimo, è in grado di svolgere una funzione. Dal punto di vista Sautantrika tutti i fenomeni che possono svolgere funzioni a livello ultimo sono esempi di verità ultima. Quei fenomeni che non hanno la proprietà di svolgere una funzione sono verità convenzionali. La verità ultima per i Vaibhashika è: un fenomeno tale che se fosse rotto o mentalmente separato in parti, la mente che apprende quell’oggetto non cesserebbe, per esempio, le particelle direzionali prive di parti, o gli istanti temporali di coscienza privi di parti, o lo spazio non composto. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità 3

Ghesce Ciampa Ghiatso: I nostri problemi, la sofferenza, sono permanenti o impermanenti? Impermanenti. La sofferenza e i problemi sono impermanenti? Sì, lo sono. Pertanto, se sono impermanenti cambiano e quindi non c’è bisogno di preoccuparsene eccessivamente, possono intervenire cause e condizioni e i problemi d’oggi possono mutare. Questo è il modo in cui si deve meditare sull’impermanenza.

Ghesce Ciampa Ghiatso: I nostri problemi, la sofferenza, sono permanenti o impermanenti? Impermanenti. La sofferenza e i problemi sono impermanenti? Sì, lo sono. Pertanto, se sono impermanenti cambiano e quindi non c’è bisogno di preoccuparsene eccessivamente, possono intervenire cause e condizioni e i problemi d’oggi possono mutare. Questo è il modo in cui si deve meditare sull’impermanenza.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità secondo i Cittamatra

Per i Cittamatra, la definizione di verità convenzionale è: ciò che è realizzato attraverso un percettore diretto che lo realizza chiaramente con un’apparenza dualistica. Per esempio: qualunque oggetto esclusa la vacuità. Dal punto di vista dei Cittamatra, tutti i fenomeni funzionanti sono verità convenzionale e anche tutti i fenomeni imputati dalla mente sono verità convenzionale. Solo la vacuità è verità ultima.

La definizione di verità ultima è: ciò che è realizzato attraverso un percettore valido diretto che lo realizza chiaramente senza un’apparenza dualistica. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità 4

Ghesce Ciampa Ghiatso: Anche nel compiere le azioni più piccole – per esempio nel donare perfino il più piccolo dei doni – bisognerebbe applicare contemporaneamente la pratica della altre cinque perfezioni. Se pratichiamo combinando fra loro le sei perfezioni, allora la raccolta dei meriti aumenterà continuamente.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Anche nel compiere le azioni più piccole – per esempio nel donare perfino il più piccolo dei doni – bisognerebbe applicare contemporaneamente la pratica della altre cinque perfezioni. Se pratichiamo combinando fra loro le sei perfezioni, allora la raccolta dei meriti aumenterà continuamente.

Ghesce Ciampa Ghiatso: La pratica delle sei perfezioni in rapporto alle due verità.

È importante sviluppare la bodhicitta, la mente dell’illuminazione, la mente che desidera ottenere lo stato di buddha per prendersi cura degli altri esseri senzienti. Qual è la risposta corretta alla domanda:“E’ sufficiente generare bodhicitta?” La risposta corretta è no. Di che cosa c’è bisogno ancora? Della generosità, della moralità, della pazienza e delle altre perfezioni. Le prime tre sono pratiche importanti per i laici. Il dare si riferisce al donare cose materiali, donare protezione, donare amore e donare insegnamenti di Dharma. Tra queste, la cosa più semplice è il dono materiale; anche donare amore alla propria famiglia non è difficile. Ma abbiamo bisogno di sviluppare il dono dell’amore verso tutti gli esseri senzienti. Questo è più difficile da mettere in pratica. È importante, quindi, iniziare almeno dai membri della nostra famiglia. Dobbiamo sviluppare l’amore l’uno verso l’altro. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità 5

ven. Ghesce Ciampa Ghiatso

ven. Ghesce Ciampa Ghiatso

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità per gli Svatantrika Madhyamika. I 108 fenomeni, le 12 entrate, i 18 costituenti, le 20 vacuità, le 16 vacuità, le 4 vacuità.

La definizione di verità convenzionale secondo gli Svatantrika è: un oggetto che è realizzato in un modo dualistico da un valido cognitore diretto che lo realizza direttamente. Per esempio: un vaso. Tutti i fenomeni funzionanti sono, quindi, verità convenzionale.

Quanti fenomeni esistono? Dalla forma fino alla mente onnisciente vi sono 108 fenomeni. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità 6

Ghesce Ciampa Ghiatso: Dobbiamo sempre prestare attenzione alle qualità e non ai difetti. Se ci concentriamo a cercare i difetti ne troveremmo sempre, all’infinito.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Dobbiamo sempre prestare attenzione alle qualità e non ai difetti. Se ci concentriamo a cercare i difetti ne troveremmo sempre, all’infinito.

Ghesce Ciampa Ghiatso: I fenomeni convenzionali o verità ingannevole

In generale, i fenomeni sono enumerati nella serie dei cinque aggregati,in quella delle dodici entrate e in quella dei diciotto costituenti.

I cinque aggregati sono: l’aggregato della forma, l’aggregato della sensazione, l’aggregato della discriminazione, l’aggregato dei fattori di composizione, l’aggregato della coscienza. L’aggregato della forma si riferisce all’insieme di particelle, quindi agli oggetti della vista, del suono, dell’odorato, del gusto e del tatto. L’aggregato della coscienza include le menti primarie quali le sei coscienze che sono: coscienza dell’occhio, dell’orecchio, del naso, della lingua, del corpo e della mente. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità 7

Ghesce Ciampa Ghiatso: È possibile trovare un io che mangia, beve, cammina, studia, medita, e così via, questo esiste convenzionalmente. È solo un io convenzionale, non è un io ultimo.

Ghesce Ciampa Ghiatso: È possibile trovare un io che mangia, beve, cammina, studia, medita, e così via, questo esiste convenzionalmente. È solo un io convenzionale, non è un io ultimo.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le due verità secondo i Prasangika Madhyamika

La definizione di verità convenzionale secondo i Prasangika è: un oggettoche è trovato da un valido cognitore che distingue una convenzionalità erispetto al quale un valido cognitore che distingue una convenzionalità diviene un valido cognitore che distingue una convenzionalità. Per esempio: un vaso.

L’esempio del vaso è usato anche dagli Svatantrika, ma nei due modi di concepire la verità convenzionale c’è qualche differenza: per gli Svatantrika la verità della cessazione è una verità convenzionale mentre per i Prasangika è verità ultima. Infatti dal punto di vista degli Svatantrika Madhyamika tutte le quattro nobili verità sono verità convenzionale, mentre per i Prasangika la verità della cessazione è inclusa nella verità ultima e le verità di sofferenza, di origine della sofferenza e di sentiero sono incluse nella verità convenzionale.

La definizione di verità ultima per i Prasangika Madhyamika è: un oggetto che è trovato da un valido cognitore che analizza il modo finale dell’esistenza, rispetto al quale un valido cognitore che analizza il modo finale dell’esistenza diventa un valido cognitore che analizza il modo finale dell’esistenza. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Gli otto dharma mondani 1

Ghesce Ciampa Ghiatso: Il concentrarsi troppo sul pensiero ‘Io sono il...’ è un’attitudine mentale sbagliata. La mente che pensa ‘Io sono il migliore, il più importante, e tutti gli altri sono peggiori di me ...’, è responsabile di molti dei nostri problemi.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Il concentrarsi troppo sul pensiero ‘Io sono il...’ è un’attitudine mentale sbagliata. La mente che pensa ‘Io sono il migliore, il più importante, e tutti gli altri sono peggiori di me ...’, è responsabile di molti dei nostri problemi.

Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso su COME SCONFIGGERE LE ‘OTTO PREOCCUPAZIONI MONDANE’ presso il Centro Studi Cenresig di Bologna nel novembre 1985.

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatso: L’orgoglio

Tutti noi abbiamo in comune l’identica aspirazione a essere felici e il desiderio di non sperimentare neppure la minima infelicità. Perfino i più piccoli animali, come i vermi e gli insetti, nutrono lo stesso desiderio e soffrono quando incontrano qualche difficoltà.

I problemi che incontriamo possono essere di tipo fisico o mentale.

Sviluppando le condizioni materiali possiamo risolvere, almeno in parte, i primi, ma per quanto riguarda quelli mentali non possiamo affrontarli nello stesso modo.

Gli insegnamenti di cui parleremo ora riguardano le otto preoccupazioni mondane che sono la causa dei nostri problemi, fisici e mentali. Di queste otto, quattro sono riferite a situazioni ritenute piacevoli e quattro invece a situazioni spiacevoli.

Le prime due preoccupazioni mondane sono il sentirsi contenti quando si ricevono lodi e infelici nel venire insultati o criticati. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Gli otto dharma mondani 2

Ghesce Ciampa Ghiatso: Quando il nostro attaccamento per quel determinato oggetto si ridurrà, ce ne renderemo conto in quanto ci sentiremo più tranquilli e rilassati.

GhesceCiampa Ghiatso: Quando il nostro attaccamento per quel determinatooggetto si ridurrà, ce ne renderemo conto in quanto ci sentiremo piùtranquilli e rilassati.

Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso su COME SCONFIGGERE LE ‘OTTO PREOCCUPAZIONI MONDANE’ presso il Centro Studi Cenresig di Bologna nel novembre 1985.

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatso: L’attaccamento

Vi sono vari tipi di attaccamento, un fattore mentale da cui derivano sicuramente problemi di tipo sia fisico sia mentale. Vi è l’attaccamento che sorge quando si desidera fortemente possedere un oggetto e che, fino a quando non lo si sarà ottenuto, creerà disagio e infelicità. Ne esiste un secondo tipo che si manifesta quando si è già in possesso dell’oggetto desiderato e si teme di perderlo, di doversene separare. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Gli otto dharma mondani 3

Ghesce Ciampa Ghiatso: Dobbiamo compiere un’attenta analisi per comprendere quali siano i comportamenti che portano risultati positivi e quali, invece, provocano danno a noi stessi e agli altri. Così facendo, diventerà fondamentale per noi riuscire a sconfiggere la collera e praticare la pazienza, poiché comprenderemo che non c’è alcun risultato positivo nel lasciarsi sopraffare da essa, mentre sviluppando la pazienza ne deriveranno molti benefici.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Dobbiamo compiere un’attenta analisi per comprendere quali siano i comportamenti che portano risultati positivi e quali, invece, provocano danno a noi stessi e agli altri. Così facendo, diventerà fondamentale per noi riuscire a sconfiggere la collera e praticare la pazienza, poiché comprenderemo che non c’è alcun risultato positivo nel lasciarsi sopraffare da essa, mentre sviluppando la pazienza ne deriveranno molti benefici.

Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso su COME SCONFIGGERE LE ‘OTTO PREOCCUPAZIONI MONDANE’ presso il Centro Studi Cenresig di Bologna nel novembre 1985.

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatso: L’odio o collera

Il nostro compito più importante è quello di ridurre le nostre afflizioni mentali e sviluppare le potenzialità e gli aspetti positivi della nostra mente. Vi sono vari oggetti verso cui rivolgiamo la nostra collera. Ci si può arrabbiare con se stessi, con gli altri o addirittura nei confronti di oggetti materiali. A volte ci arrabbiamo persino con la penna perché non scrive! In realtà non vi è alcun motivo per arrabbiarsi, perché si tratta di un oggetto inanimato che non ha nessuna intenzione o volontà di danneggiarci; anche prendersela con se stessi è privo di senso e, del pari, prendersela con gli altri risulta inutile e dannoso. Poiché la collera è la principale causa di disturbo della nostra pace mentale e fisica, dobbiamo impegnarci a eliminarla applicando i relativi antidoti. Vi sono molte meditazioni per eliminare la collera, come quella sull’amore e sulla compassione o sulla pratica della pazienza. Possiamo intanto chiarire che l’amore non ha niente a che vedere con l’attaccamento. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Gli otto dharma mondani 4

Ghesce Ciampa Ghiatso: Nel nostro continuum mentale vi è l’ignoranza e per tale motivo commettiamo molte azioni negative. Le azioni lasciano un’impronta nella nostra mente.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Nel nostro continuum mentale vi è l’ignoranza e per tale motivo commettiamo molte azioni negative. Le azioni lasciano un’impronta nella nostra mente.

Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso su COME SCONFIGGERE LE ‘OTTO PREOCCUPAZIONI MONDANE’ presso il Centro Studi Cenresig di Bologna nel novembre 1985.

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatso: L’ignoranza

Il peggiore difetto presente nel nostro continuum mentale è l’ignoranza.

Vi sono due tipi di ignoranza:

  1. uno è il non conoscere la legge di causa ed effetto;

  2. e l’altro è il non comprendere la vacuità o mancanza di esistenza intrinseca.

A causa del non conoscere la legge di causa ed effetto si crea una lunga serie di azioni negative che portano a sperimentare risultati di sofferenza. Se ne ignoriamo Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Gli otto dharma mondani 5

Ghesce Ciampa Ghiatso: Non è il caso di offendersi quando ci criticano o di inorgoglirsi quando ci elogiano. Non dovremmo prestare troppa attenzione a ciò che gli altri dicono sul nostro conto, sia che ci lodino sia che ci critichino. Dovremmo sviluppare un’attitudine equanime.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Non è il caso di offendersi quando ci criticano o di inorgoglirsi quando ci elogiano. Non dovremmo prestare troppa attenzione a ciò che gli altri dicono sul nostro conto, sia che ci lodino sia che ci critichino. Dovremmo sviluppare un’attitudine equanime.

Insegnamenti conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso su COME SCONFIGGERE LE ‘OTTO PREOCCUPAZIONI MONDANE’ presso il Centro Studi Cenresig di Bologna nel novembre 1985.

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatso: La vacuità sottile della persona

Abbiamo esaminato la vacuità grossolana della persona, ora vedremo quella sottile. L’individuo è vuoto di un’esistenza autosufficiente e sostanziale. Per riconoscere qualcuno è necessario, infatti, vederne gli aggregati. Se la persona esistesse in maniera autosufficiente, indipendente, sostanziale, dovremmo poterla riconoscere anche senza venire a contatto con i suoi aggregati, mentre questo non è possibile, anzi, è proprio vero il contrario; per questo affermiamo che essa è vuota di esistenza autosufficiente e sostanziale. Se si comprende questo, si riuscirà a comprendere la vacuità sottile della persona, che è un livello di comprensione più profondo Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatzo: Creiamo delle impronte mentali

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatzo

Ghesce Ciampa Ghiatzo: Se recitiamo giornalmente, anche solo poche volte, il mantra
TAYATA GATE GATE PARAGATE PARASAMGATE BODHI SVAHA
creiamo delle impronte mentali che ci permettono di comprendere intuitivamente la vacuità.
Di fatto questo mantra racchiude l’essenza del Sutra del Cuore della Saggezza, ed è permeato dalla saggezza trascendentale della Prajna Paramita, per cui contiene il
significato profondo della vacuità.
Recitare il mantra alla mattina e prima di addormentarsi,
contemplando il significato della vacuità, pianterà un “seme” che, ora e nel corso delle vite future, ci permetterà di comprendere direttamente l’essenza della vacuità .
Se ci svegliassimo al mattino con l’unico proposito di trarre profitto dagli altri, questa attitudine condizionerebbe negativamente ogni nostra azione.
All’inizio della nostra giornata dobbiamo invece alzarci con la motivazione di dedicare ogni nostra azione al beneficio di tutti gli esseri.
Anche se svolgiamo delle attività che apparentemente hanno poco in comune con il Dharma, per il potere di questa dedica ogni occupazione acquisterà un significato più vasto e più profondo.

Ghesce Ciampa Ghiatzo: I quattro sigilli del Buddhismo

Ghesce Ciampa Ghiatzo: Praticando in un modo continuativo, l’amorevole gentilezza e così via, si arriverà ad un punto in cui si avrà questa mente di amorevole gentilezza e compassione nei confronti degli altri. Questa sorgerà spontaneamente, senza sforzo. A quel punto si sarà ottenuta, si sarà realizzata la mente di Bodhicitta, avremo realizzato la mente di Bodhicitta e in quel momento entreremo nel sentiero del bodhisattva.

Ghesce Ciampa Ghiatso: I quattro sigilli del Buddhismo

Ora parlerò dei quattro sigilli.

Il primo è l’impermanenza: tutti i fenomeni creati composti sono impermanenti, quindi occorre familiarizzarsi o meditare sull’impermanenza. Buddha indicò quattro tipi di impermanenza. Il suo primo insegnamento fu l’impermanenza, e anche il suo ultimo insegnamento, la conclusione, fu l’impermanenza in quanto lasciò il corpo e, quindi, mostrò l’impermanenza. All’inizio parlò delle quattro nobili verità: la prima è la realtà della sofferenza. La prima caratteristica della sofferenza è di essere impermanente.

La considerazione dell’impermanenza è qualcosa che ci sollecita alla pratica del Dharma, a un metodo interiore.

Se non c’è la considerazione o il riconoscimento dell’impermanenza delle cose, allora non ci sarà l’interesse, lo stimolo per una ricerca interiore. Nell’esposizione del Sentiero Graduale verso l’Illuminazione, vengono illustrati esattamente questi punti che riguardano i benefici della consapevolezza dell’impermanenza e gli svantaggi del non esserne consapevoli. Siamo nati e moriamo, nessuno può affermare di essere nato e di non morire. Dopo un incontro di un gruppo di persone alla fine c’è sempre una separazione; dopo ogni accumulazione di ricchezze alla fine c’è la consumazione o l’esaurimento; dopo ogni salita, dopo ogni elevazione, c’è una caduta. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Commentario a “Le cinquanta stanze di devozione al Guru”

Ghesce Ciampa Ghiatso: L’intelligenza consente di discernere ciò che è positivo da ciò che è negativo, e si sviluppa con la pratica della sesta perfezione, la saggezza.

Ghesce Ciampa Ghiatso: L’intelligenza consente di discernere ciò che è positivo da ciò che è negativo, e si sviluppa con la pratica della sesta perfezione, la saggezza.

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatzo: Commentario a “Le 50 Stanze di devozione al guru” di Ashvagosha.  Per poter raggiungere l’illuminazione per il beneficio di tutti gli esseri ci apprestiamo a seguire gli insegnamenti così come sono stati dati in passato da innumerevoli Lama, seguendo la tradizione

Mi è stato chiesto di dare un commentario delle 50 stanze di devozione al Guru. Vi sono differenti tipi di commentari, di diversa estensione: il commentario che ho scelto per questa occasione è stato scritto da Pang Tuce e mi è stato dato da Kiabje Triciang Rinpoce.

Naturalmente, non riuscirò a completare tutto l’insegnamento, ma spero di poter terminare almeno la trasmissione orale e di darvi un’idea abbastanza generale di questo commentario in modo che in futuro possiate avere insegnamenti più dettagliati che potranno arricchire la mia trasmissione.

Il commentario inizia con il significato etimologico del titolo, che in sanscrito è Guru Panchashika.

Guru sta per Maestro spirituale, dotato di qualità, pancha significa cinquanta, shika significa stanze: le cinquanta stanze (in relazione) al Guru. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le otto stanze dell’addestramento mentale 1

Ven. Ghesce Ciampa Ghiatso: Un metodo efficace da adottare per il beneficio della nostra mente è il meditare sulla morte e l’impermanenza, sulle sofferenze dei reami inferiori e, in generale, dell’esistenza ciclica.

Insegnamenti sul testo Le otto stanze dell’addestramento mentale” di Langri Tangpa Dorje Senghe, https://www.sangye.it/altro/?p=27 conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa, Pomaia, PI, nel settembre 1995. Trascrizione di Ivan Zerlotti e Francesco La Rocca, Revisione Edizioni JTK.

Ghesce Ciampa Ghiatso: La preziosa rinascita umana

Se intendiamo migliorare la nostra mente, dobbiamo addestrarla. Tutti i problemi che incontriamo quotidianamente derivano da cause e condizioni interne, che sono presenti nella nostra mente e sono radicate nella nostra ignoranza, nel nostro attaccamento e nel nostro odio. Oltre a questi, che sono i veleni mentali principali, vi sono molte altre afflizioni che turbano la nostra mente e che vanno riconosciute per poterle abbandonare. È essenziale cercare di sviluppare buon cuore, compassione, amore e ogni qualità positiva, sforzandosi di eliminare le afflizioni mentali; perciò dobbiamo addestrare la nostra mente. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le otto stanze dell’addestramento mentale 2

Ghesce Ciampa Ghiatso: Per neutralizzare l’odio o collera dovremmo meditare sull’amore.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Per neutralizzare l’odio o collera dovremmo meditare sull’amore.

Insegnamenti sul testo “Le otto stanze dell’addestramento mentale” di Langri Tangpa Dorje Senghe, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=27, conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa, Pomaia, PI, nel settembre 1995. Trascrizione di Ivan Zerlotti e Francesco La Rocca, Revisione Edizioni JTK.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le cause della sofferenza e La mente dell’illuminazione

Cerchiamo di riconoscere la sofferenza Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le otto stanze dell’addestramento mentale 3

Ghesce Ciampa Ghiatso: Qualunque essere dovessimo incontrare, cerchiamo di considerarlo più importante di noi. Considerando gli altri come estremamente cari, il nostro orgoglio e la nostra presunzione si ridurranno.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Qualunque essere dovessimo incontrare, cerchiamo di considerarlo più importante di noi. Considerando gli altri come estremamente cari, il nostro orgoglio e la nostra presunzione si ridurranno.

Insegnamenti sul testo “Le otto stanze dell’addestramento mentale” di Langri Tangpa Dorje Senghe, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=27, conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa, Pomaia, PI, nel settembre 1995. Trascrizione di Ivan Zerlotti e Francesco La Rocca, Revisione Edizioni JTK.

Ghesce Ciampa Ghiatso: I metodi per realizzare la mente dell’illuminazione: “Sei cause e un effetto” e ‘Lo scambiare se stessi con gli altri’. Equalizzare i nostri sentimenti.

Il Commentario

Con l’intenzione di ottenere il significato supremo,

mi prenderò costantemente cura

di tutti gli esseri senzienti,

che sono più preziosi della gemma che esaudisce i desideri. Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Le otto stanze dell’addestramento mentale 4

Ghesce Ciampa Ghiatso e Lama Yesce a Pomaia. Ven. Ghesce Ciampa Ghiats : È l’attaccamento, soprattutto, che ci vincola all’esistenza ciclica e impedisce la liberazione da essa perché bramiamo i cinque oggetti dei sensi: forme visive, suoni e musica, profumi e aromi, sapori e cibo delizioso, oggetti tangibili soffici e morbidi.

Lama Yesce e Ghesce Ciampa Gyatzo

Insegnamenti sul testo “Le otto stanze dell’addestramento mentale” di Langri Tangpa Dorje Senghe, vedi https://www.sangye.it/altro/?p=27, conferiti dal ven. Ghesce Ciampa Ghiatso presso l’Istituto Lama Tzong Khapa, Pomaia, PI, nel settembre 1995. Trascrizione di Ivan Zerlotti e Francesco La Rocca, Revisione Edizioni JTK.

Ghesce Ciampa Ghiatso: Esaminare il nostro comportamento

Al tempo del Buddha precedente a Buddha Shakyamuni, Continue reading »

Ghesce Ciampa Ghiatso: Prepararsi alla Morte

Ven. Lama Ghesce Ciampa Ghiatso: Confessare, riconoscere e purificare qualunque azione negativa compiuta nel passato causa di sofferenza futura. 

Ven. Lama Ghesce Ciampa Ghiatso: Confessare, riconoscere e purificare qualunque azione negativa compiuta nel passato causa di sofferenza futura.

Prepararsi alla Morte

Relazione del Ven. Lama Ghesce Ciampa Ghiatso al Convegno: Ciclo di Vita, dicembre 1998. trad. A.Y.D.

Non vi è nulla di più certo che la nostra morte. Tutti noi sicuramente moriremo ma non sappiamo quando. Il momento della nostra morte è del tutto imprevedibile. La morte non potrà, comunque, essere evitata. Non importa dove saremo, la morte ci raggiungerà e a quel punto non potremo fare molto per allungare la nostra vita.

In quel momento sarà troppo tardi per pensare ai preparativi per la morte.

Sarà troppo tardi per iniziare ad applicarsi in una pratica spirituale che ci aiuti nel momento della morte. Abbiamo forse pensato tante volte oggi sono stanco e praticherò domani così facendo la morte arriva. Dobbiamo ora generare una forte determinazione a iniziare a prepararci per la morte applicandoci nel sentiero spirituale, praticando le pratiche spirituali che sviluppano le qualità interiori. Continue reading »