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1 – La storia del Tibet: Dal mito ai sovrani di Yarlung
Mag 31st, 2000 by admin

tibt-lamaDal mito ai sovrani di Yarlung. Le origini del popolo tibetano rimangono ancora oggi piuttosto misteriose. Secondo la tradizione mitologica i remoti antenati degli abitanti del Tibet sarebbero stati uno scimmione, considerato un’incarnazione della deità Chenrezig e una sorta di orchessa venerata come nume tutelare della montagna. La loro unione avrebbe dato vita ad una bizzarra prole, strani esseri metà uomini e metà scimmie da cui, attraverso un considerevole numero di generazioni, si evolse gradualmente la razza tibetana.

Dimensione mitica a parte, la moderna antropologia colloca i tibetani all’interno di quella vasta famiglia etnica nota con il nome di ceppo mongolide che comprende diversi popoli dell’area centro asiatica. In effetti non è semplice determinare con certezza l’origine degli abitanti del Tibet. Anche partendo da angoli di visuale molto grossolani, ad esempio la banale osservazione fisica dei tratti somatici, vediamo come alcuni ricordino nell’aspetto dei mongoli mentre altri siano più simili ai nativi d’America (i cosiddetti “pellerossa”) e altri ancora possano ad uno sguardo superficiale sembrare parenti stretti di giapponesi o cinesi. Read the rest of this entry »

2 – Storia del Tibet: La rinascita dello stato tibetano
Mag 30th, 2000 by admin

Gengis Khan
Gengis Khan

Tra la fine del decimo e l’inizio dell’undicesimo secolo un Tibet ormai dimentico dei suoi trascorsi imperiali fu però attraversato da un rinnovato interesse per il Buddhismo. I canali spirituali tra il Tetto del Mondo e l’India tornarono ad aprirsi e un notevole flusso di contatti riprese a scorrere in entrambe i sensi. Maestri indiani vennero a insegnare in Tibet e studiosi tibetani si recarono ad approfondire le loro conoscenze nelle principali università buddhiste dell’India. Nei decenni a cavallo dell’anno Mille si verificò una vera e propria Seconda diffusione della dottrina grazie alla quale il Buddhismo si affermò definitivamente come religione principale e si articolò in numerose scuole (1). Tra il primo e il secondo secolo del nuovo millennio vengono costruiti in Tibet alcuni tra i suoi più importanti monasteri (gompa, in tibetano). Tshurpu, Sakya, Drigung, Talung, Reting e molti altri che in breve acquistano una rilevanza tale da travalicare la sfera esclusivamente religiosa per entrare in quella sociale.
La massiccia diffusione del Buddhismo aveva creato in Tibet una nuova
koiné intorno alla quale si ritrovava la grande maggioranza della popolazione. Ma dal punto di vista politico il Paese rimaneva diviso e frammentato. Comunque tra l’undicesimo e il dodicesimo secolo i diversi re, principi e signori feudali che governavano il Tetto del Mondo riuscivano a convivere senza eccessive tensioni e quel periodo viene ricordato come piuttosto pacifico e tranquillo. Read the rest of this entry »

3 – Storia del Tibet: il V Dalai Lama
Mag 29th, 2000 by admin

Il V Dalai Lama, Ngawang Lobsang Gyatso,
Il V Dalai Lama, Ngawang Lobsang Gyatso,

A partire dalla fine del 1400 comincia ad aumentare l’influenza dei lama di una delle principali linee di reincarnazione della scuola Gelug e Sonam Gyatso, il terzo di questi reincarnati, stabilì una forte relazione con alcune tribù mongole che, sebbene non governassero più la Cina, rappresentavano ancora nell’Asia centrale una notevole forza politico-militare. Altan Kan, un discendente di Gengis, divenne discepolo di Sonam Gyatso e in segno di devozione insignì il suo maestro del titolo di Dalai Lama che da allora in poi contraddistinse tutte le successive reincarnazioni di questi maestri. Ben presto la figura dei Dalai Lama acquistò in Tibet, particolarmente nelle regioni centrali ed occidentali, un forte rilievo sociale, oltre che religioso. Il V Dalai Lama, Ngawang Lobsang Gyatso, era un uomo dotato di grandi capacità politiche e di un forte carisma personale. Sentiva profondamente il dramma che il suo paese stava vivendo a causa delle lotte interne che vedevano clan, principati e addirittura alcuni grandi monasteri combattersi per il potere. Infatti i primi decenni del 1600 erano stati drammatici per il Tibet, la forza dei re di Tsang si era indebolita ma non ne era emersa un’altra in grado di sostituirli.
Fu in un contesto del genere che il V Dalai Lama, essendosi messo alla testa di un ampio fronte di oppositori, riuscì ad imporsi come l’unico effettivo antagonista dei re di Tsang che vennero definitivamente sconfitti, dopo un’aspra lotta dalle alterne fortune, solo nel 1642. Read the rest of this entry »

4 – La storia del Tibet: L’influenza Manciù
Mag 28th, 2000 by admin

tib-mapIl VI Dalai Lama fu una personalità eccentrica e il suo comportamento inusuale venne purtroppo usato come pretesto per l’intervento di forze e potenze straniere negli affari interni del “Tetto del Mondo”. In quegli stessi anni la Cina, il potente Impero di Mezzo, era teatro di profondi cambiamenti politici che avrebbero avuto nefaste ripercussioni per la storia tibetana dei secoli a venire. I Manciù (Ch’ing in mandarino), una popolazione nord-asiatica di origine extracinese, avevano preso il sopravvento e si erano insediati a Pechino e dalla capitale del Celeste Impero gettavano sguardi interessati verso gli stati confinanti, primo fra tutti il grande ed indifeso “Paese delle Nevi”.
Il secondo imperatore Ch’ing, non volendo esporsi di persona, spinse un feroce e spregiudicato capo mongolo di nome Lhazang Khan ad entrare in Tibet. Il governo legittimo di Lhasa fu deposto con l’accusa di non essere in grado di mettere in riga il giovane e scapestrato
Gyalwa Rinpoche e per di più di essere anche succube degli uomini di fiducia del precedente Dalai Lama. In modo particolare si accanirono contro Desi Sangye Gyatso che venne ucciso mentre tutti i ministri furono messi in prigione e lo stesso VI Dalai Lama posto agli arresti domiciliari. Read the rest of this entry »

5 – La storia del Tibet: Il “Grande Gioco” ed il XIII Dalai Lama
Mag 27th, 2000 by admin

Thubten Gyatso, il XIII Dalai Lama

Thubten Gyatso, il XIII Dalai Lama

Gli ultimi anni del diciottesimo secolo segnano l’inizio di un lungo periodo di instabilità per il Tibet che nel 1792 poté respingere un attacco delle armate del vicino regno del Nepal solo grazie all’intervento degli eserciti Ch’ing. Nel 1804 muore l’VIII Dalai Lama e l’Impero di Mezzo riprende in grande stile i suoi tentativi di annettersi il Paese delle Nevi. Nonostante il XI, il X, l’XI e il XII Dalai Lama muoiano tutti in giovane o giovanissima età, il Tibet riesce a trovare la forza di resistere alla pressione manciù e alle ricorrenti aggressioni nepalesi. Pur tra mille difficoltà interne il governo di Lhasa mantiene il controllo della nazione e tenta di barcamenarsi come può in una situazione geopolitica che si va facendo sempre più complessa. Sono infatti entrati nel “Grande Gioco” asiatico due aggressivi imperi occidentali, la Russia zarista e la Gran Bretagna, ognuno dei quali teme che l’altro possa inglobare il Tibet nella propria sfera d’influenza.
Nell’anno del Topo di Fuoco (1876) nacque Thubten Gyatso, il XIII Dalai Lama. Questi, contrariamente ai suoi ultimi predecessori, non solo vivrà a lungo ma riuscirà anche a governare il Paese delle Nevi con tale intelligenza e lungimiranza da essere ricordato con l’appellativo di “Grande Tredicesimo”. Nel periodo in cui il piccolo Thubten Gyatso veniva educato a Lhasa e trascorreva l’adolescenza dividendosi tra i giochi e gli studi, la Gran Bretagna, al culmine della sua espansione coloniale, cominciava ad interessarsi seriamente del Tibet. Preoccupato che il Tetto del Mondo potesse cadere sotto l’influenza russa dal momento che la forza dell’impero manciù declinava giorno dopo giorno, il Leone britannico voleva estendere la sua influenza sul grande vicino settentrionale dell’India inglese. Certo non si trattava di ambizioni militari, il sub-continente indiano era già abbastanza esteso, ma di mire economiche. Londra era intenzionata a concludere trattati commerciali con Lhasa, con le buone se possibile ma anche con le cattive ove necessario. Read the rest of this entry »

6 – La storia del Tibet: Il XIV Dalai Lama e l’invasione cinese
Mag 26th, 2000 by admin

La fuda dal Tibet delXIV Dalai Lama

La fuda dal Tibet delXIV Dalai Lama

Il XIV Dalai Lama e l’invasione cinese. La classe dirigente tibetana, pensando che la particolare posizione geografica del Paese delle Nevi sarebbe bastata a difenderlo dai drammatici eventi che stavano radicalmente mutando il volto dell’Asia, tornò a chiudersi in uno “splendido” isolamento che costerà però caro, pochi anni più tardi, all’intera nazione. Il 6 luglio 1935, nell’anno del Maiale di Legno secondo il calendario tibetano, nasce a Takster, uno sperduto villaggio della regione orientale dell’Amdo, la 14° incarnazione delPrezioso Protettore. Riconosciuto secondo le tradizionali procedure da una delegazione inviata dal governo tibetano, il piccolo bambino viene quindi portato a Lhasa dove il 14° giorno del primo mese dell’anno del Drago di Ferro (22 febbraio 1940) viene formalmente insediato.
All’inizio degli anni ’40 il Tibet è un’oasi di pace al centro di un continente sconvolto da guerre e rivoluzioni. La Cina, dove per anni si erano sanguinosamente combattuti comunisti e nazionalisti, cerca ora di resistere come può all’invasione giapponese che appare sempre più irresistibile. Nell’India britannica il movimento indipendentista guidato da Gandhi guadagna terreno minando le basi della dominazione inglese e, a partire dal 1941, il Giappone entra nella seconda guerra mondiale a fianco di Germania ed Italia attaccando la base aerea navale statunitense di Pearl Harbour. Sfortunatamente in Tibet solo pochi, e anch’essi troppo tardi, si accorsero che minacciose nuvole portatrici di una tempesta senza pari si stavano addensando sul cielo del Tetto del Mondo dove, per la quasi totalità della popolazione, le giornate e gli anni continuavano a scorrere con i ritmi arcaici di sempre.  Read the rest of this entry »

7 – La storia del Tibet: Il Tibet occupato
Mag 25th, 2000 by admin

Sua Santità il 10° PANCHEN LAMA

Sua Santità il 10° PANCHEN LAMA

Il Tibet occupato

Mentre Kundun trovava rifugio in India, la Cina portava a termine la repressione della resistenza tibetana e il volto del “nuovo” Tibet cominciava a prendere forma. Il 5 aprile 1959, accompagnato da una ingente scorta militare cinese, il Panchen Lama (5) fu fatto arrivare a Lhasa per esservi insediato come presidente del Comitato Autonomo della Regione Autonoma del Tibet, una organizzazione creata dai cinesi per dare l’impressione che i tibetani contassero ancora qualcosa nel loro Paese mentre in realtà ogni potere si trovava ormai nelle mani dei generali di Pechino. In pratica il Tibet venne smembrato e le sole regioni centrali di U-Tsang formarono la Regione Autonoma Tibetana (creata ufficialmente nel 1965) dal momento che il Kham e l’Amdo divennero parte delle province cinesi del Chingai, dello Sichuan, del Gansu e dello Yunnan. Così smembrato e ridotto ad un’area abitata da non più di due milioni di persone il Paese delle Nevi doveva essere, nelle aspettative dei suoi nuovi padroni, pronto per la normalizzazione e l’edificazione di una società socialista. Il forcipe che avrebbe dovuto facilitare questo non facile parto fu individuato dalle autorità cinesi nelle cosiddette “Tre educazioni” (alla coscienza di classe, al cambiamento socialista ed alla scienza e alla tecnica) e nelle “Quattro Pulizie” (del pensiero, della storia, della politica e della economia) che consistevano in una martellante campagna politica e poliziesca destinata a “ripulire” il Tetto del Mondo dai “reazionari, dalle armi illegali e dai nemici del popolo”. Read the rest of this entry »

8 – La storia del Tibet: anni ’80/’90
Mag 24th, 2000 by admin


Lhasa 1 ottobre 1987, i tibetani uccisi dalla polizia.

Lhasa 1 ottobre 1987, i tibetani uccisi dalla polizia.

Tibet anni ’80/’90.

L’inizio degli anni ’80 segna anche l’apertura del Tibet al turismo internazionale. Dapprima solo a pochi viaggiatori selezionati e rigidamente inquadrati in seguito anche a gruppi più numerosi e meno controllabili di turisti, viene data la possibilità di visitare il Tetto del Mondo che sembra essere alla vigilia di importanti cambiamenti. Il turismo portò nel Paese delle Nevi migliaia di stranieri che il più delle volte simpatizzavano apertamente per la causa e le ragioni del popolo tibetano. Per la prima volta i tibetani, specialmente quelli di Lhasa e delle regioni centrali, poterono incontrare direttamente delle persone che parlavano con simpatia della loro cultura, sia religiosa sia laica del Tibet, e che in alcuni casi si dichiaravano anche discepoli di maestri spirituali tibetani e dello stesso Dalai Lama. Questi incontri prepararono il terreno per una rinascita della resistenza che riprese la lotta per la libertà del Tetto del Mondo. Il 21 settembre 1987, davanti alla Commissione per i Diritti Umani del Congresso statunitense, il Dalai Lama espose un Piano di Pace in Cinque Punti Read the rest of this entry »

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