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His Holiness the Dalai Lama Teaches a Group from Russia in Delhi – Day Four
Dic 28th, 2012 by admin

His Holiness the Dalai Lama speaking to a group from Russia in Delhi, India, on December 27, 2012. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

His Holiness the Dalai Lama speaking to a group from Russia in Delhi, India, on December 27, 2012. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

His Holiness the Dalai Lama Teaches a Group from Russia in Delhi – Day Four

New Delhi, India, 28 December 2012 – Holiness the Dalai Lama made a brisk start to the final session of his four day series of teachings in Delhi:
“Dharma is something that should concern us on a day to day basis; it’s not something to just set aside when the teachings are over. Use what I’ve taught as way to open things up. Study the text yourselves and let your mind flow with the Dharma. If you can do that, when we meet again you’ll be able to look back with the confidence of having reduced your attachment and anger. Then the purpose of the Dharma and these teachings will have been fulfilled.”

He mentioned that in addition to translations of the Guide to the Bodhisattva’s Way of Life, other Dharma books, books about the ongoing dialogue between modern science and Buddhist science, as well as His Holiness’s teachings are available in English and Russian. Read the rest of this entry »

His Holiness the Dalai Lama Teaches a Group from Russia in Delhi – Day Three
Dic 26th, 2012 by admin

His Holiness the Dalai Lama speaking at the celebration of the Golden Jubilee of the Samyeling Tibetan Settlement in Delhi, India, on December 26, 2012. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

His Holiness the Dalai Lama speaking at the celebration of the Golden Jubilee of the Samyeling Tibetan Settlement in Delhi, India, on December 26, 2012. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

His Holiness the Dalai Lama Teaches a Group from Russia in Delhi – Day Three

New Delhi, India, 26 December 2012 – On his way to the teaching venue this morning, His Holiness the Dalai Lama stopped off to attend a celebration of the Golden Jubilee of the Samyeling Tibetan Settlement at New Aruna Nagar, popularly known as Majnu ka tilla. He was received at the gate of TCV Day School by the Settlement Officer, Mr Lekyi Dorjee Tsangla and offered a traditional Tibetan welcome. He briefly took his seat on the throne to receive the customary threefold mandala offering before moving to a chair closer to the front of the stage. Tea and sweet rice were served while the Settlement Officer made his report, which was followed by a speech by the Sikyong, Dr Lobsang Sangay. Read the rest of this entry »

His Holiness the Dalai Lama Teaches a Group from Russia in Delhi – Day Two
Dic 25th, 2012 by admin

Monks from Russia chanting the "Heart Sutra" at the start of the second day of His Holiness the Dalai Lama's four day teaching to Russian Buddhists in Delhi, India, on December 25, 2012. Photo/Jeremy Russell/OHHDL

Monks from Russia chanting the "Heart Sutra" at the start of the second day of His Holiness the Dalai Lama's four day teaching to Russian Buddhists in Delhi, India, on December 25, 2012. Photo/Jeremy Russell/OHHDL

His Holiness the Dalai Lama Teaches a Group from Russia in Delhi – Day Two

New Delhi, India, 25 December 2012 – Although the weather outside in Delhi today was misty and cold, when His Holiness the Dalai Lama reached the large hall of the Kempinski Ambience Hotel, he was greeted by hundreds of smiling faces. He began his talk in a characteristic down to earth way:
“I have no blessings to give; I don’t think of myself as the Dalai Lama, but as another person like everyone else. The important thing is that we want to lead a happy life and to do that we need to educate ourselves.”

He said that of the miracles the Buddha revealed through the actions of his body, speech and mind, it was through his speech that he taught the difference between the paths of right and wrong. He showed how to find happiness and overcome suffering. Read the rest of this entry »

His Holiness the Dalai Lama Teaches a Group from Russia in Delhi – Day One
Dic 24th, 2012 by admin

His Holiness the Dalai Lama speaking during the first day of his four day teaching to Russian Buddhists in Delhi, India, on December 24, 2012. Photo/Jeremy Russell/OHHDL

His Holiness the Dalai Lama speaking during the first day of his four day teaching to Russian Buddhists in Delhi, India, on December 24, 2012. Photo/Jeremy Russell/OHHDL

His Holiness the Dalai Lama Teaches a Group from Russia in Delhi – Day One

New Delhi, India, 24 December 2012 – After the audience of nearly 1500 people, more than a thousand of whom were Russian, had warmly greeted him, His Holiness explained that his voice was hoarse because he had recently spoken for more than 50 hours over two weeks while giving an important teaching in South India. “In my hurry to finish the texts I caught a cold and that’s why my voice is croaky today.” He welcomed the Russian guests, telling them that in the past there were many great masters who came from Buryat, Kalmykia and Tuva to study in Central Tibet and later became accomplished. He said this is the heritage that is being revived today. At the same time there are others who have become interested in Buddhist philosophy and have become Buddhists. He said that while he generally advises people to stick to the religion they are born with, he acknowledges that sometimes people feel Buddhism can be more helpful to them. However, he stressed that it is important not then to lose respect for the religion their families belong to. Read the rest of this entry »

Fare il maestro in India: la storia di Valentino Giacomin
Dic 21st, 2012 by admin

La Montessori ha vissuto a lungo in India, e lasciato molte scuole. Valentino Giacomin è la Montessori di questo secolo e il suo metodo una sintesi pedagogica geniale tra oriente e occidente.

La Montessori ha vissuto a lungo in India, e lasciato molte scuole. Valentino Giacomin è la Montessori di questo secolo e il suo metodo una sintesi pedagogica geniale tra oriente e occidente.

Fare il maestro in India: la storia di Valentino Giacomin. di Andrea Bocconi | 18 dicembre 2012, Il Fatto Quotidiano.

Che ci fa in India il maestro elementare in pensione Valentino Giacomin da Treviso? Insegna, naturalmente, utilizzando il metodo che ha creato e sperimentato nella scuola pubblica italiana per dieci anni: è il progetto Alice. Ha scritto a suo tempo un libro, Il maestro di Alice: bisogna lasciare la visione ordinaria della realtà, seguire il Bianconiglio.

Nel 1986 Valentino Giacomin si trasferisce a Sarnath, città sacra per i buddisti e i gianisti, compra con la liquidazione un pezzetto di terra e ci costruisce un paio di aule.

Nel 1986 Valentino Giacomin si trasferisce a Sarnath, città sacra per i buddisti e i gianisti, compra con la liquidazione un pezzetto di terra e ci costruisce un paio di aule.

Il metodo tradizionale, basato sulla mente solo analitica e sulla frammentazione dell’esperienza della realtà, sui contenuti più che sui processi, è limitato, se non negativo. Giacomin insegna la soggettività della percezione, senza negare la realtà esterna. Insegna a osservare la mente, per capire come funzioniamo. Insegna l’interdipendenza di tutti fenomeni. Una collega, Lugina de Biasi, collabora con lui, dall’inizio. Naturalmente nella scuola pubblica italiana incontrano resistenze da parte di qualche genitore e qualche direttore scolastico, ma i risultati parlano: i suoi studenti sono bravi nelle materie curriculari e sono anche più sereni e profondi. Nel 1986 Valentino Giacomin si trasferisce a Sarnath, città sacra per i buddisti e i gianisti, compra con la liquidazione un pezzetto di terra e ci costruisce un paio di aule. Per sei mesi forma dei maestri secondo il suo metodo. All’inizio vengono i figli dei contadini del villaggio, che non potrebbero permettersi di pagare le rette delle scuole, sono circa sessanta. Sedici anni dopo la scuola di Sarnath ha novecento allievi. Utilizza tecniche meditative, lo yoga, propone ai bambini domande filosofiche, li guida nello sviluppo della capacità introspettiva, del controllo delle emozioni: mutua tecniche e concetti dalla psicologia analitica, dalla scienza della mente buddista, dalla psicosintesi. Giacomin inventa storie “pedagogiche” illustrate, propone esercizi semplici e geniali: i bambini arrivano a scuola e mettono in un cestino una pallina bianca se tutto va bene, una nera se sono tristi o arrabbiati: e poi ci si lavora. Ora arrivano alla scuola di Sarnath anche i figli dei benestanti, perché gli studenti del progetto Alice hanno ottimi risultati agli esami di stato, ma la retta mensile resta di 50 rupie per i poveri, settanta centesimi di euro. Altre due scuole si aggiungono, una a Bodh Gaya, sostenuta dal Dalai Lama, una nelle montagne dell’ Arunachal Pradesh. Accoglie gratuitamente i Chakma, un’etnia espulsa dal Bangladesh perché buddista, che non ha mai ricevuto il passaporto indiano. Sono apolidi i ragazzi Chakma di Sarnath, vivono nella scuola e vanno a casa ogni due anni, con un viaggio che dura quattro giorni. Vogliono diventare insegnanti, lavorare nel sociale. Non è stato un cammino rose e fiori. Politicanti locali hanno cercato di prendersi la scuola e i terreni, e hanno aizzato i paesani per un diritto di passo: vederseli arrivare coi forconi al cancello, minacciando di distruggere la scuola, non è stato uno scherzo. Gli stessi che poi chiedevano di accogliere i loro figli. Lo straniero, anche se fa lavoro sociale, è sempre a rischio: il rinnovo del visto è una perenne spada di Damocle. Ci sono i riconoscimenti della prestigiosa università di Varanasi, che gli ha conferito due premi per la qualità del suo metodo innovativo; una ricerca della facoltà di psicologia mostra la superiorità degli studenti di Alice, anche sui ragazzi italiani: maggiore capacità di attenzione; buona memoria; più consapevolezza e tolleranza; non manifestano problemi di disciplina, socializzazione e bullismo. La scuola viene invitata ai convegni internazionali, altre scuole chiedono i suoi insegnanti per applicare il metodo, usano i libri scritti da Giacomin. Eppure le difficoltà sono continue, a cominciare da quelle economiche. La scuola vive di donazioni, in Italia coordina la raccolta per il progetto Alice Luigina de Biasi (luiginadebiasi@libero.it). Io la visito per la quarta volta in sei anni, e faccio dei brevi corsi di psicosintesi e di scrittura creativa: gli studenti sono svegli, gentili e mostrano un rispetto a cui non siamo certo abituati. Lo dico da ex insegnante. Non ci sono episodi di bullismo e violenza, come accade anche nelle scuole indiane. I primi allievi, entrati sedici anni fa, vanno all’Università, insegnano ai più piccoli. Magari le ragazze che si sposano e smettono di studiare (in India succede molto spesso) saranno madri diverse, passeranno ai figli una visione del mondo più ricca, e basata fortemente anche sulle tradizioni indiane. La scuola comincia al mattino con preghiere di ogni religione, Valentino è buddista, ma il novanta per cento degli allievi sono induisti, e ci sono anche dei musulmani. I simboli di tutte le religioni sono presenti fin dalla porta d’ingresso. Il sacro in tutte le sue manifestazioni, così si insegna il rispetto per la religione dell’altro e magari si eviteranno le stragi in nome di qualche dio. La Montessori ha vissuto a lungo in India, e lasciato molte scuole. Per me Giacomin è la Montessori di questo secolo e il suo metodo una sintesi pedagogica geniale tra oriente e occidente. http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/18/fare-maestro-in-india-storia-di-valentino-giacomin/449155/#.UPfcsHsz9Ww.facebook

Sosteniamo la Scuola del Progetto Alice Universal Education School onlus” (Friuli), per donazioni: IBAN : IT41 N 05728 63740 731570528546 BIC / SWIFT: BPVIIT22731 Banca Popolare di Vicenza – Cividale del Friuli (UD). Valentino Giacomin v_giacomin@hotmail.com, codice fiscale per il 5 per mille è 94103860303.

Tibet: caute prese di posizione della comunità internazionale
Dic 19th, 2012 by admin

dont-forget-tibetDopo la presa di posizione del Sottosegretario di Stato USA Maria Otero che l’11 dicembre, a Washington, aveva espresso la preoccupazione degli Stati Uniti per il continuo crescere del numero delle auto immolazioni e aveva auspicato l’elaborazione di una strategia comune con l’Europa per affrontare il problema del Tibet, rappresentanti dell’Unione Europea, del Canada e del Regno Unito hanno levato la loro voce a proposito del continuo peggioramento della situazione all’interno dell’altopiano tibetano. La posizione degli Stati Uniti è stata peraltro ribadita il 14 dicembre da Patrick Ventrell, portavoce del Dipartimento di Stato. Rispondendo alla domanda di un giornalista che gli chiedeva quali azioni la comunità internazionale e gli USA intendano intraprendere a fronte del continuo crescere dei casi di auto immolazione, Ventrell ha dichiarato che gli Stati Uniti continueranno ad adoperarsi a ogni livello presso il governo cinese affinché Pechino riveda quelle direttive politiche che, in Tibet, sono motivo di tensione e minacciano l’identità culturale, linguistica e religiosa dei tibetani. “Chiediamo al governo cinese di consentire ai tibetani di esprimere liberamente, pubblicamente e pacificamente il loro dissenso, senza paura di rappresaglie”. “Queste richieste sono parte integrante del nostro dialogo con il governo cinese”. Il 15 dicembre, Catherine Ashton, Alto Rappresentante dell’Unione Europea, ha dichiarato di sentirsi “profondamente addolorata per il crescente numero di tibetani – molti dei quali in giovanissima età – che si auto immolano. “Le limitazioni imposte alla libera espressione dell’identità tibetana sono causa di scontento in tutta la regione”. “Pur nel rispetto dell’integrità territoriale della Cina, l’Unione Europea chiede alle autorità cinesi di prendere in esame le cause profonde della frustrazione del popolo tibetano al quale devono essere garantiti i diritti politici, economici, sociali e culturali, compreso il diritto alla pratica della religione e all’uso della propria lingua”. Read the rest of this entry »

Tibetan – Thai Buddhist Dialogue – Second Day
Dic 17th, 2012 by admin

His Holiness the Dalai Lama with members of the Thai monastic community who attended the discussion on "Reaching the Same Goal from Different Paths?"  in New Delhi, India, on December 16, 2012. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

His Holiness the Dalai Lama with members of the Thai monastic community who attended the discussion on "Reaching the Same Goal from Different Paths?" in New Delhi, India, on December 16, 2012. Photo/Tenzin Choejor/OHHDL

Tibetan – Thai Buddhist Dialogue – Second Day

New Delhi, India, 17 December 2012 – The large audience of Thai monks and lay-people, who filled the hall, were waiting eagerly for His Holiness the Dalai Lama’s arrival this morning. He greeted one and all with folded hands and asked them to sit. There followed a recitation in Pali of the Mangala Sutta at the end of which His Holiness too recited a short propitious verse and began to speak on the requested theme, “From Joining our Hearts to Joining our Hands.”

Joining our hands can be destructive as when, for example, it involves military forces motivated by hatred of the enemy. That kind of joining hands in war has long been a part of human history. Indeed up to the Second World War citizens of the concerned countries joined up without hesitation. However, since the Vietnam War, this has changed and many US citizens refused to join the military. Read the rest of this entry »

Thai Buddhists in Dialogue with His Holiness the Dalai Lama
Dic 15th, 2012 by admin

His Holiness the Dalai Lama and Thai Buddhist scholars during their discussion in New Delhi, India, on December 15, 2012. Photo/Jeremy Russell/OHHDL

His Holiness the Dalai Lama and Thai Buddhist scholars during their discussion in New Delhi, India, on December 15, 2012. Photo/Jeremy Russell/OHHDL

Reaching the Same Goal from Different Paths – Thai Buddhists in Dialogue with His Holiness the Dalai Lama

New Delhi, India, 15th December 2012 – A significant and inspiring event took place today in New Delhi, capital of India the country where Buddhism originated 2600 years ago, when a group of Thai elders among nearly 50 monks and scholars met to engage in an inter-Buddhist dialogue with His Holiness the Dalai Lama. Discussants from the Thai side included Phrarajnyanakavi, Phra Dr Anil Sakya, Phra Paisal Visalo, Dr Seksan Presertkul, Dr Krissanapong Kirtikara and Dr Veerathai Santiprabhob, while His Holiness was accompanied by Prof Samdhong Rinpoche, Geshe Ngawang Samten, Geshe Lhakdor and Geshe Dorji Damdul. Nearly 300 lay Buddhists from Thailand listened rapt to their deliberations. Read the rest of this entry »

Pechino non tocchi il mio cadavere
Dic 11th, 2012 by admin

tibet-self-immolation_in_novemberUn’adolescente si dà fuoco per il Tibet e grida: Pechino non tocchi il mio cadavere
di Nirmala Carvalho
Bhenchen Kyi, studentessa liceale di 17 anni, ha scelto l’auto-immolazione per chiedere libertà religiosa e il ritorno del Dalai Lama. Prima di morire ha chiesto agli amici di “non permettere ai cinesi” di portare via il suo corpo dopo il suicidio. Il presidente del Parlamento in esilio ad AsiaNews: “Ancora e solo repressione. Il mondo intervenga per fermare Pechino”. Lhasa (AsiaNews) – Una ragazza di appena 17 anni si è data fuoco nella regione di Dokarmo, nella parte orientale del Tibet, per chiedere il ritorno del Dalai Lama e la sopravvivenza del popolo tibetano. Bhenchen Kyi, studentessa liceale, ha chiesto ai suoi amici prima di morire di “non permettere ai cinesi di prendere il suo corpo”. Dopo l’auto-immolazione, la ragazza è stata cremata dai monaci tibetani davanti a circa 3mila persone in lacrime. La sua è la 95ma auto-immolazione dall’inizio di questa drammatica protesta. Read the rest of this entry »

Autoimmolazioni in Tibet: due giovani si danno fuoco e muoiono
Dic 10th, 2012 by admin

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Autoimmolazioni in Tibet: due giovani si danno fuoco e muoiono
Sono avvenuti l’8 dicembre. Le vittime avevano entrambe 23 anni, uno era un monaco di Kirti. Dal 2009, salgono a 94 i tibetani suicidatisi contro l’occupazione cinese, per il ritorno del Dalai Lama.

Lhasa (AsiaNews) – Non si ferma la protesta del mondo tibetano contro la Cina: due giovani di 23 anni sono morti dopo essersi dati fuoco, invocando il ritorno del Dalai Lama in Tibet. Le autoimmolazioni sono avvenute l’8 dicembre scorso, ma gli episodi sono separati. Pema Dorjee si è dato fuoco alle 16:35 (ora locale), davanti al monastero di Shetsang (contea di Luchi, prefettura autonoma tibetana di Kanlho). Su di lui, non vi sono notizie disponibili. Kunchoek Phelgay, Read the rest of this entry »

Tibet, un’altra auto-immolazione. E gli studenti scendono in piazza contro Pechino
Dic 1st, 2012 by admin

autoimolzTibet, un’altra auto-immolazione. E gli studenti scendono in piazza contro Pechino.
Nella regione di Luchu Tsering Tashi un padre di famiglia si uccide con il fuoco per protestare contro l’occupazione cinese: sono ormai 89 i suicidi degli ultimi mesi. E nel Qinghai gli studenti si una scuola di medicina protestano contro “l’educazione patriottica”: 20 feriti negli scontri, di cui 4 in gravi condizioni.

Lhasa (AsiaNews) – Un uomo di 31 anni, sposato e con due figli piccoli, si è dato fuoco questa mattina nella parte orientale del Tibet per protestare contro l’occupazione cinese della regione e chiedere il ritorno in patria del Dalai Lama. Una fonte del Phayul conferma l’auto-immolazione, che porta il numero totale dei suicidi a 89. Nel frattempo, la popolazione scende in piazza contro il pugno di ferro adottato dalle autorità.

L’ennesima tragedia è avvenuta davanti agli uffici governativi della regione di Luchu. Tsering Tashi lascia la moglie Choekyong Tso e i figli Dorjee Kyi (7 anni) e Kalsang Dolma (3). Read the rest of this entry »

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