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Norvegia, Pehino minaccia Oslo: ‘non date il Nobel per la pace a un dissidente cinese’
Set 29th, 2010 by admin

Pechino fa sentire il suo peso anche sull’Assemblea che deciderà a chi assegnare il Nobel per la pace. Le minacce arrivano dal vice ministro degli Esteri Fu Ying. L’uomo ha spiegato che se il premio verrà dato ad un dissidente politico cinese, le relazioni con Oslo ne risentiranno. A riferirlo è il direttore dell’Istituto per il Nobel Geir Lundestad che ad inizio anno ha ricevuto la visita del politico.

Sono almeno tre i dissidenti che concorrono al premio che verrà assegnato l’8 ottobre: il militante per i diritti umani Liu Xiabo, attualmente in carcere, l’attivista per la lotta contro l’Aids Hu Jia e l’avvocato Gao Zhisheng.

La notizia arriva mentre una delegazione delle commissioni Esteri e Difesa del parlamento norvegese si trova in visita nel Paese del Dragone. Non è la prima volta che la Norvegia si trova a fare i conti con le pressioni cinesi. Nel 1989 l’Istituo diede il premio al Dalai Lama, strenuo difensore del diritto del popolo tibetano all’indipendenza. E proprio il Dalai Lama, oltre all’ex presidente ceco Vaclav Havel e all’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu, sono fra i principali sostenitori della scelta di Liu Xiaobo.

Thurman: “La pazienza vi renderà felici”
Set 25th, 2010 by admin

il Prof. Robert Tenzin Thurman

il Prof. Robert Tenzin Thurman

Amico del Dalai Lama è stato il primo americano a vestire l’abito arancione

Letizia Tortello, Torino

Altro che «la vendetta è un piatto che va servito freddo». Con quel cinismo che ha reso celebre la figlia Uma nei film di Quentin Tarantino, Robert Tenzin Thurman non ha nulla a che fare. È l’ospite d’onore oggi a Torino Spiritualità, alle 18 nel Cortile di Palazzo Carignano. Ex monaco buddhista, ora professore di Studi indotibetani alla Columbia University di New York, porta dalla Grande Mela la sua ricetta per riuscire a sopravvivere felici tra lo stress e lo smog delle grandi metropoli.
Amico personale del Dalai Lama da 40 anni, è stato il primo americano a vestire l’abito arancione. Ma quando ha capito che il Nirvana va cercato nel rumore del mondo, ha deciso di trapiantare gli insegnamenti della filosofia orientale nella quotidianità dell’Occidente. E allora sì, «abbiamo poco da lamentarci noi cittadini americani o europei. Le emozioni negative come la rabbia o l’odio sono le stesse in tutto il mondo. Il loro antidoto, la pazienza». E alla domanda se non è più facile essere felici in Asia piuttosto che nella consumistica civiltà occidentale, risponde sicuro: «In Cina le condizioni di lavoro sono peggiori delle nostre. Eppure il loro popolo ha sempre coltivato la spiritualità».  … Read the rest of this entry »

Il benessere è scienza Ricard: “Sono l’uomo più felice del mondo”
Set 24th, 2010 by admin

Matthieu Ricard in Tibet

Matthieu Ricard in Tibet

A ‘Torino Spiritualità’ il biologo francese diventato portavoce del Dalai Lama. Gli scienziati di tre università americane monitorano con 250 sensori il suo cervello, registrandone le reazioni a varie situazioni.

Chi è l’uomo più felice del mondo? Ebbene, si chiama Matthieu Ricard, ed è lui ad avere aperto Torino Spiritualità, la tradizionale cinque giorni dell’anima intitolata quest’anno Gratis. Il fascino delle mani vuote. Già, Matthieu Ricard, colui che ormai viene definito «l’uomo più felice del mondo» e che forse lo è già un po’ meno da quando i media americani e poi europei gli hanno appiccicato addosso questa etichetta. Francese, 64 anni, da 38 è monaco buddista, non un monaco qualunque, probabilmente il più famoso dopo il Dalai Lama del quale è portavoce. Prima faceva il biologo molecolare al Pasteur di Parigi, una carriera in linea con il prestigio della sua famiglia. Figlio di un filosofo e di una pittrice, in casa sua giravano – racconta egli stesso – «Stravinskij, Buñuel, Cartier-Bresson e all’università ho lavorato con due premi Nobel. Una cosa però non mi convinceva: erano grandi personaggi, ma umanamente erano uguali a tutti gli altri. Io volevo migliorare come essere umano».

Un viaggio a Darjeeling (la città e la regione del tè nero, in India, alle pendici dell’Himalaya), all’età di vent’anni, cambia la sua vita. Conclude gli studi in Francia, ma alla fine torna là in India, in Tibet e poi in Nepal, nel monastero di Schechen, dove risiede anche oggi. Non proprio stabilmente perché viene chiamato a tenere conferenze in tutto il mondo, fa tournée per presentare i suoi libri, segue il Dalai Lama, senza contare l’esperimento cui si è sottoposto e che lo costringe a frequenti viaggi nel Winsconsin, e a Princeton o a Berkeley. Read the rest of this entry »

Sogyal Rinpoche
Set 17th, 2010 by admin

Sogyal Rinpoche

Sogyal Rinpoche

Sogyal Rinpoche, un maestro tibetano per l’anteprima di “Spiritualità”.Il filosofo del vivere e del morire offre una assaggio in anteprima del festival dell’anima che avrà ospiti tre famosi “mostri sacri” del buddismo mondiale contemporaneo. Una “lectio” che apre un’edizione dedicata al tema della gratuità “Un’idea intorno alla quale i tre invitati hanno espresso parti importanti di pensiero”. di CLARA CAROLI. Sogyal Rinpoche è autore di un libro stampato in 56 paesi e 2 milioni di copie

“Assistiamo coloro che partono per dei viaggi”, spiegano all’agenzia dove trova lavoro il giovane musicista giapponese Daigo Kobayashi, nel bellissimo “Departures”, premio Oscar come miglior film straniero nel 2009. Il tema della dipartita affascina e sgomenta poiché, come è noto e come si diceva in un altro bel film sulla morte e i funerali, “Gravehopping” di Ian Cvitkovic, tutti vogliono andare in Paradiso ma nessuno, prima, vuole morire. … Read the rest of this entry »

La 1° Assemblea Generale Tibetana
Set 12th, 2010 by admin

Riunita a Bylakuppe la prima Assemblea Generale Tibetana

Riunita a Bylakuppe la prima Assemblea Generale Tibetana

Trecento tibetani provenienti da tutto il mondo hanno partecipato alla riunione della prima Assemblea Generale Tibetana (nella foto) indetta a Bylakuppe, il maggiore insediamento di profughi in India nello stato del Karnataka, dal 26 al 30 agosto. L’agenda del meeting, organizzato dal Parlamento Tibetano in esilio, prevedeva la discussione di un’ampia gamma di argomenti tra i quali la riforma della linea politica del Governo Tibetano, la salvaguardia della democrazia, la promozione dell’istruzione e della cultura, soprattutto tra le nuove generazioni, il sostentamento economico degli insediamenti e lo status dei tibetani residenti all’estero. I duecentocinquanta tibetani residenti in Italia erano rappresentati da Yakar Gelek che ha ricordato le difficoltà che i suoi connazionali incontrano, soprattutto in Europa, nell’ottenimento della “carta verde” e dei documenti di viaggio. … Read the rest of this entry »

Matthieu Ricard, biologo molecolare diventato monaco buddista
Set 11th, 2010 by admin

Matthieu Ricard con Sua Santita il Dalai Lama

Matthieu Ricard con Sua Santita il Dalai Lama

«Vi spiego come si diventa l’uomo più felice del pianeta» Parla Matthieu Ricard, biologo molecolare diventato monaco buddista. E lo confermano gli scienziati che tengono monitorata la sua mente» – «Tutti possiamo essere contenti, basta investire 20 minuti al giorno…»

«Vi spiego come si diventa l’uomo più felice del pianeta»

Parla Matthieu Ricard, biologo molecolare diventato monaco buddista. E lo confermano gli scienziati che tengono monitorata la sua mente.

Carriera brillante, conto in banca rassicurante, famiglia impeccabile, casa confortevole. È su questa strada che fate la corsa dei vostri sogni? Tirate il freno! Siete lontani dalla vera felicità. Parola di Matthieu Ricard, il biologo molecolare francese che trentotto anni fa, a 26 anni, si è buttato dietro le spalle un destino da scienziato all’Istituto Pasteur di Parigi per diventare un monaco buddista in Nepal, il portavoce del Dalai Lama e infine uno «scienziato della felicità». … Read the rest of this entry »

Il deserto in Tibet
Set 7th, 2010 by admin

La desertificazione totale del Tibet s'aggrava sempre più.

La desertificazione totale del Tibet s'aggrava sempre più.

È in corso uno dei cambiamenti climatici più devastanti del nostro pianeta.

La maggior parte dei pastori nomadi che lo abitavano ha dovuto lasciare le loro terre. Quando si parla di riscaldamento globale, raramente si sente nominare l’altopiano del Tibet. Eppure secondo gli scienziati il cambiamento che si sta verificando in quell’area è uno dei più preoccupanti tra quelli in corso nel nostro pianeta. Il problema principale è la progressiva riduzione dei manti erbosi, dovuta all’aumento delle temperature, all’eccessiva presenza di bestiame da pascolo e alla piaga costante di insetti e roditori. In molti punti – la cui estensione complessiva arriva a coprire un’area pari a un terzo della superficie degli Stati Uniti – tutto quello che resta è solo qualche macchia di vegetazione giallastra sulla superficie rocciosa.  .. Read the rest of this entry »

Un albergo a 5 stelle all’entrata del canyon tibetano
Set 6th, 2010 by admin

Nel Canyon scorre il fiume Yarlung Tsangpo (Brahmaputra). Il vicepresidente al turismo per la regione Tibet ha annunciato il progetto, che sarà realizzato dalla sua ditta. Vedute spettacolari, ma molti i rischi di slavine e inondazioni improvvise. Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Un hotel a 5 stelle sarà realizzato all’ingresso del Canyon Yarlung Tsangpo (nome cinese per il fiume Brahmaputra), considerato uno dei più lunghi e profondi del mondo e forse il più scenografico del Tibet. Ma nascono polemiche sulle possibili conseguenza e rischi dell’iniziativa. Liu Janyun, vicepresidente al Turismo per il Tibet, ha spiegato ai media che l’albergo, che sarà realizzato dalla sua azienda con sede a Lhasa, sorgerà su una collina presso la remota città di Pai, avrà 150 stanze con una ricettività di 300 ospiti e costerà circa 100 milioni di yuan (11 milioni di euro). Liu ha spiegato che la struttura risponderà alle esigenze dei molti turisti facoltosi abituati a soggiornare in alberghi di lusso, che lamentano come il Tibet orientale ne sia invece privo. Infatti nella zona ci sono soltanto ostelli per la gioventù e camere in affitto gestite dalla popolazione locale. La scelta ha peraltro suscitato critiche. Yang Yong, esploratore che fu tra i primi a fare trekking nel canyon e che lo conosce bene, osserva che nel canyon “la veduta è spettacolare, ma i pericoli sono tanti: slavine, serpenti, malattie portate dalle zanzare, inondazioni improvvise. Ognuna di queste cose può colpirti”. Nel canyon pare che la Cina sia anche intenzionata a realizzare una diga gigantesca: progetto che suscita allarme nell’India, che teme che siano deviate le acque del fiume Brahmaputra, essenziale per la popolazione e l’economia di intere regioni.

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