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Il benessere è scienza Ricard: “Sono l’uomo più felice del mondo”
Settembre 24th, 2010 by admin

Matthieu Ricard in Tibet

Matthieu Ricard in Tibet

A ‘Torino Spiritualità’ il biologo francese diventato portavoce del Dalai Lama. Gli scienziati di tre università americane monitorano con 250 sensori il suo cervello, registrandone le reazioni a varie situazioni.

Chi è l’uomo più felice del mondo? Ebbene, si chiama Matthieu Ricard, ed è lui ad avere aperto Torino Spiritualità, la tradizionale cinque giorni dell’anima intitolata quest’anno Gratis. Il fascino delle mani vuote. Già, Matthieu Ricard, colui che ormai viene definito «l’uomo più felice del mondo» e che forse lo è già un po’ meno da quando i media americani e poi europei gli hanno appiccicato addosso questa etichetta. Francese, 64 anni, da 38 è monaco buddista, non un monaco qualunque, probabilmente il più famoso dopo il Dalai Lama del quale è portavoce. Prima faceva il biologo molecolare al Pasteur di Parigi, una carriera in linea con il prestigio della sua famiglia. Figlio di un filosofo e di una pittrice, in casa sua giravano – racconta egli stesso – «Stravinskij, Buñuel, Cartier-Bresson e all’università ho lavorato con due premi Nobel. Una cosa però non mi convinceva: erano grandi personaggi, ma umanamente erano uguali a tutti gli altri. Io volevo migliorare come essere umano».

Un viaggio a Darjeeling (la città e la regione del tè nero, in India, alle pendici dell’Himalaya), all’età di vent’anni, cambia la sua vita. Conclude gli studi in Francia, ma alla fine torna là in India, in Tibet e poi in Nepal, nel monastero di Schechen, dove risiede anche oggi. Non proprio stabilmente perché viene chiamato a tenere conferenze in tutto il mondo, fa tournée per presentare i suoi libri, segue il Dalai Lama, senza contare l’esperimento cui si è sottoposto e che lo costringe a frequenti viaggi nel Winsconsin, e a Princeton o a Berkeley. È a ragione di questo esperimento che è diventato «l’uomo più felice del mondo», ovvero colui che ha fatto registrare la massima energia positiva: gli scienziati delle tre università americane, infatti, tengono monitorata la sua mente con circa 250 sensori che misurano le reazioni del cervello a stress, rabbia, depressione, gioia, soddisfazione, equilibrio interiore, piacere. «Collaboro — ha spiegato — con questi studiosi e con altri per dare un fondamento scientifico al benessere». Dunque il biologo molecolare non è affatto scomparso sotto le vesti monacali. Ricard, infatti, è convinto che la mente sia modificabile: «Se la si nutre di pensieri migliori quelli tossici si indeboliscono fino a scomparire. Pare che l’emisfero sinistro, legato alle emozioni positive, si potenzi».

Ma che cos’è esattamente la felicità per Matthieu Ricard? «La felicità — risponde — non è una successione ininterrotta di piaceri, è piuttosto uno stato mentale che rende capaci di gestire gioia e dolore allo stesso modo. Noi non siamo responsabili del dolore, ma siamo responsabili dell’infelicità e cioè del nostro modo di reagire al dolore. La felicità è un’abilità che richiede sforzo, tempo, disciplina, ma anche sviluppo di qualità come amore incondizionato e altruismo». L’altruismo è stato proprio il tema della sua conferenza a Torino Spiritualità: «L’altruismo non va relegato al rango di nobile pensiero utopistico: è la chiave della sopravvivenza dell’umanità, il fattore determinante della qualità della nostra vita presente e futura. Dobbiamo avere la perspicacia di riconoscerlo e l’audacia di affermarlo».

Il tema del dono, dell’altruismo, della compassione è stato ieri affrontato da un altro studioso di buddismo: Robert Thurman, padre dell’attrice Uma. Per lui la via della meditazione si è palesata in seguito a un incidente che lo ha condotto a guardare in modo diverso la realtà «e a sfuggire l’infinita sofferenza causata dall’egocentrismo». Ma la sesta edizione di Torino Spiritualità vedrà ancora molti interventi di teologi di tutte le religioni oltre che di filosofi, storici, scienziati e magistrati, artisti, giuristi. Oggi, ad esempio, Marco Morganti e Florence Noiville discuteranno de I peccati capitali dell’economia, Gherardo Colombo parlerà de Il perdono responsabile e Simone Perotti inviterà a Guadagnare meno per vivere di più. Torino Spiritualità finirà domenica; il programma completo su www.torinospiritualita.org. di Rossella Martina


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