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La polizia spara su tibetani che protestano contro una miniera
Ago 31st, 2010 by admin

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Il bilancio è di almeno 4 morti e 30 feriti. Gli abitanti protestavano in modo pacifico contro l’ampliamento di una miniera ritenuta dannosa per l’ambiente. Ora la zona è presidiata dalla polizia. Il grave rischio geologico per lo sfruttamento eccessivo delle miniere. La polizia spara sui tibetani che protestano in modo pacifico, a Palyul (in cinese: Baiyu) nella contea di Kardze (Ganzi) nel  Sichuan, contro l’espansione di una miniera molto dannosa per l’ambiente: almeno 4 morti e 30 feriti di cui diversi gravi, ricoverati nell’ospedale di Chengdu. Prosegue ancora il confronto tra popolazione e polizia. I fatti sono del 17 agosto, ma sono emersi da poco grazie a tibetani in esilio, per la rigida censura di Pechino sulle notizie riguardanti i tibetani e le proteste sociali.  … Read the rest of this entry »

La lampada del Buddha all’Expo di Shanghai, per combattere i tibetani
Ago 28th, 2010 by admin

La lampada è giunta oggi in Cina e sarà esposta nei prossimi giorni all’interno dello stand nepalese, dopo aver toccato i principali luoghi sacri del buddismo cinese. Kathmandu riafferma che il Nepal è l’unico luogo di nascita del Buddha e stringe maggiori rapporti con Pechino. La Cina domanda, ancora una volta, lo stop delle attività dei buddisti tibetani in esilio in Nepal. Read the rest of this entry »

Pechino teme nuove rivolte in Tibet e nei monasteri
Ago 25th, 2010 by admin

Nei giorni scorsi la Pubblica sicurezza e il Fronte unito hanno tenuto raduni a Lhasa e a Shigatse. Crescono i controlli su pellegrini, visitatori e commercianti. Monaci sottoposti a rieducazione. Nel mirino anche intellettuali, scrittori, poeti, pittori tibetani. La repressione cinese cresce in Tibet perché Pechino teme nuove rivolte nella regione e dai monasteri, come quelle del 2008, avvenute mesi prima delle Olimpiadi. Lo afferma Urgen Tenzin, direttore del Centro tibetano per i diritti umani, all’indomani di due conferenze organizzate dal governo cinese in Tibet, tutte con a tema la sicurezza. Il 18 e il 19 agosto, a Lhasa, la Pubblica sicurezza cinese ha organizzato un incontro di verifica nel mantenere la sicurezza pubblica, lottare contro il presente movimento separatista, identificare le attuali sfide alla stabilità nelle aree tibetane”. Giorni prima, il 14 e il 15 agosto, a Shigatse, il Dipartimento del Fronte unito del partito comunista, ha organizzato un altro incontro in cui tutti gli abati dei monasteri e delle istituzioni monastiche sono stati obbligati a partecipare. Dopo le proteste tibetane del marzo-maggio 2008, la Cina ha accresciuto il controllo sulla regione e sui monasteri, riducendo la libertà di movimento da una parte all’altra del Tibet. Pellegrini, commercianti e visitatori devono avere con sé una garanzia della Pubblica sicurezza per poter girare anche per pochi giorni. Chi è trovato sprovvisto, rischia di essere arrestato. “Queste conferenze – dichiara Urgen Tenzin ad AsiaNews – non sono per la sicurezza del popolo tibetano. La repressione cinese diviene più aspra perché Pechino vuole intensificare il controllo sulla popolazione e i monasteri, in nome della sicurezza.  Il governo cinese ha paura di un’altra rivolta tibetana come quella del marzo 2008. Essi sono nel panico per la loro insicurezza”. “Anche i monasteri sono sotto controllo – aggiunge – le persone sono sottomesse alla rieducazione. In più, la Cina sta colpendo anche intellettuali, poeti, scrittori, pittori tibetani… Il sostegno alla causa tibetana cresce e loro, disperati, accrescono la repressione contro il popolo tibetano”. (NC) http://www.asianews.it/notizie-it/Attivista-tibetano:-Pechino-teme-nuove-rivolte-in-Tibet-e-nei-monasteri-19260.html

Samdhong Rinpoche: il Dalai Lama indica ai Buddhisti la Via di Madre Teresa
Ago 24th, 2010 by admin

La Santa Madre Teresa di Calcutta

Samdhong Rinpoche testimonia l’importanza della Beata di Calcutta per il buddismo tibetano. “Per noi, la Madre è l’incarnazione del Maha Karuna (compassione incommensurabile). Per lei nessuno era irraggiungibile. Il Dalai Lama ammirava e nutriva il più profondo rispetto per la Madre”.

Continua la rassegna di testimonianze su Madre Teresa di Calcutta promossa da AsiaNews, a pochi giorni dal centenario della nascita della Beata. Il 26 agosto verrà festeggiato l’anniversario della Missionaria della Carità.

Samdhong Rinpoche, 71 anni, vive in esilio in India dal 1959, anno in cui  è fuggito dal Tibet a causa della repressione del governo cinese. Il 29 luglio 2001, è stato eletto primo ministro del governo tibetano in esilio dai civili fuggiti dal Tibet. Ecco l’intervista che ci ha rilasciato.

Com’era considerata Madre Teresa dai buddisti tibetani?

Lei rappresenta l’amore senza distinzioni e la compassione per tutta l’umanità. Per il buddismo tibetano, la Madre è l’incarnazione del Maha Karuna (compassione incommensurabile). L’amore quotidiano ha una causa: noi amiamo la famiglia, gli amici… Ma l’amore di Madre Teresa è l’amore divino per tutti gli esseri umani. E l’amore della Madre era espresso attraverso un servizio umile.

Madre Teresa serviva le persone, trasfigurava il volto dell’umanità sofferente con il suo amore e la sua compassione. Per lei, nessuno era irraggiungibile; toccava con la sua anima i più poveri tra i poveri e dava loro una ragione per vivere e una dignità. … Read the rest of this entry »

S.S. Dalai Lama prega per le vittime del disastro ambientale in Ladak
Ago 19th, 2010 by admin

Dalai Lama Expresses Condolences to Leh Cloudburst Victims

August 19th 2010

Kais, HP, India, 18 August 2010 (ANI) – Tibetan spiritual leader, the Dalai Lama, expressed his condolences to Leh cloudburst victims during a discourse at the famous Dagpo Shedrupling Monastery in Kullu district on Tuesday. Read the rest of this entry »

frane e smottamenti nella provincia tibetana del gansu
Ago 10th, 2010 by admin

gansu-morto-franaAlmeno seimila militari, polizia e vigili del fuoco lavorano con alacrità dalla notte scorsa per recuperare persone disperse o seppellite dal fiume di fango che ha invaso e distrutto la contea di Zhouqu, nella provincia tibetana del Gansu (nella foto).

 Duemila persone sono disperse e circa cinquantamila sono sfollate in altre aree per salvarsi. Il numero dei morti accertati, ottanta secondo i primi comunicati, è già salito a centoventi.  Il fiume di fango, creatosi con le piogge torrenziali delle ultime settimane e profondo da uno a quattro metri, ha seppellito intere aree, distrutto palazzi, rese inagibili le strade. E’ di conseguenza difficile l’arrivo di macchinari e scavatori. La gente scava nel fango alla ricerca di superstiti usando le mani nude o le pale. … Read the rest of this entry »

Tibet, sale il bilancio delle vittime per fango e smottamenti: 702 morti, 1042 dispersi
Ago 10th, 2010 by admin

Fino a oggi pomeriggio le autorità cinesi avevano indicato in 337 vittime il bilancio dei morti delle inondazioni nella contea di Zhoqu, nella prefettura tibetana autonoma di Gannan, nella provincia del Guansu. Continua a salire il bilancio dei morti provocati dai gravi smottamenti e dal fango nel distretto di Zhouqu, nella Cina nord-occidentale. L’agenzia cinese Xinhua (Nuova Cina) riferisce che i morti ritrovati sono ormai 702, mentre i dispersi restano 1.042. Fino a oggi pomeriggio le autorità cinesi avevano indicato in 337 vittime il bilancio dei morti delle inondazioni nella contea di Zhoqu, nella prefettura tibetana autonoma di Gannan, nella provincia del Guansu. I funzionari del locale ufficio degli affari civili hanno detto invece oggi in conferenza s tampa che le vittime sono salite a 702, portando poi il numero dei dispersi da 1.148 a 1.042. Ma per loro stessa ammissione, si teme che il bilancio delle vittime possa aumentare ancora, dal momento che mancano notizie da alcuni villaggi. … Read the rest of this entry »

Proteste dei tibetani nelle vicinanze di Gyegu
Ago 8th, 2010 by admin

I tibetano di Gyegu protestano contro il progetto governativo di confisca delle loro terre

I tibetano di Gyegu protestano contro il progetto governativo di confisca delle loro terre

Alcune centinaia di tibetani residenti nel villaggio di Xinzhai, a quattro chilometri dalla città di Gyegu, stazionano da qualche giorno di fronte agli uffici pubblici per protestare contro il progetto governativo di confisca delle loro terre. Una tibetana abitante a Gyegu, rispondente al nome di Sonam, ha riferito che almeno duecento o trecento tibetani di Xinzhai sono riuniti da alcuni giorni di fronte al palazzo del governo e intendono consegnare alle autorità una petizione contro il piano di riconfigurazione del loro villaggio, abitato in prevalenza da nomadi e pastori. Gli abitanti del villaggio sostengono che le loro terre, valutate al prezzo di 900.000 yuan (133.000 dollari USA) per “mu” (circa 0.16 acri) prima del devastante terremoto di aprile, sono ora acquistate dal governo a un prezzo di compensazione di soli 90.000 yuan (13.000 dollari USA) per “mu”. “Siamo tutti contadini” – ha dichiarato Sonam – “Parliamo quindi di vasti appezzamenti di terreno”. “Il governo ce li vuole portare via”. “Tutti i piccoli proprietari, almeno la metà degli abitanti del villaggio, sono andati a protestare davanti agli uffici del governo e si allontanano soltanto durante le festività religiose”. Nel mese di giugno, i funzionari governativi di Yushu hanno confermato l’attuazione del progetto di trasferimento di parte degli abitanti della città di Gyegu dove, Il 14 aprile 2010, un terremoto di magnitudine 7.1 ha ucciso, secondo le stime cinesi, 2.698 persone. I dispersi sono 270. Fonte: Dossier Tibet

Immigrati e capitali cinesi si riversano in tibet
Ago 1st, 2010 by admin

Nel Palazzo del Potala a Lhasa, già residenza del Dalai Lama, sono banditi i ritratti del Premio Nobel per la Pace

Nel Palazzo del Potala a Lhasa, già residenza del Dalai Lama, sono banditi i ritratti del Premio Nobel per la Pace

Arrivano viaggiando sui treni d’alta quota, quattro ogni giorno, percorrendo duemila chilometri tra montagne innevate, o con convogli di camion militari che si fanno strada rumorosamente sul tetto del mondo. Sono cinesi di etnia Han (la maggioranza in Cina), operai, investitori, mercanti, insegnanti e soldati che stanno massicciamente confluendo in Tibet. Dopo le violenze che sconvolsero la regione nel 2008, il governo di Pechino ha deciso di innalzare il livello di vita del Tibet e, al contempo, di renderlo più cinese.

I leader cinesi, scrive Edwuard Wong in un articolo pubblicato sul New York Times il 24 luglio, vedono nello sviluppo economico, assieme ad un incremento delle misure di sicurezza, la chiave per pacificare questa regione buddhista. L’anno scorso il governo di Pechino ha investito tre miliardi di dollari nella Regione Autonoma del Tibet, con un aumento del 31 per cento rispetto al 2008. In Tibet, il prodotto interno lordo cresce del 12 per cento annuo, più di quello cinese. … Read the rest of this entry »

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