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Si dà fuoco monaco tibetano gridando: Viva il Dalai Lama!
Ott 27th, 2011 by admin

tib-burnSi dà fuoco monaco tibetano gridando: Viva il Dalai Lama
È il 10mo monaco ad auto immolarsi in un anno. Portato all’ospedale, rifiuta ogni cura e vuole lasciarsi morire. Pechino accusa il Dalai Lama di fomentare i suicidi. Ma in realtà i giovani che si autoimmolano sono frustrati dalla repressione.
Dharamsala (AsiaNews) – Un monaco tibetano si è cosparso di kerosene e si è dato fuoco nella regione del Sichuan, in protesta contro l’oppressione cinese e gridando “Viva il Dalai Lama!”. Portato all’ospedale, rifiuta ogni cura e desidera essere lasciato morire.
Secondo fonti locali, raccolte da Radio Free Asia, il monaco si chiama Dawa Tsering, aveva 31 anni e ha compiuto il gesto davanti al monastero di Kardze (Ganzi, in cinese), nella prefettura tibetana del Sichuan, dopo aver gridato ai monaci presenti di rimanere uniti contro il governo di Pechino.
Altri monaci lì presenti hanno dichiarato di averlo sentito gridare “Viva il Dalai Lama!”. Read the rest of this entry »

Il Kalon Tripa: lo spirito dei tibetani è più forte di quello degli oppressori cinesi
Ott 26th, 2011 by admin

dimostr-tibNel corso di un programma televisivo andato in onda domenica 23 ottobre sul canale televisivo CNN IBN, il nuovo Primo Ministro tibetano Lobsang Sangay ha affermato che lo spirito dei tibetani è più forte di quello degli oppressori cinesi e che la lotta del popolo tibetano prevarrà sulle politiche repressive cinesi. Rispondendo alle pressanti domande del giornalista indiano Karan Thapar che gli chiedeva se la causa tibetana non fosse da considerare ormai una causa persa di fronte alla riluttanza della comunità internazionale a inimicarsi la Cina, Lobsang Sangay ha risposto che fino a quando lo spirito dei tibetani sopravvivrà e sarà forte la causa non sarà mai perduta. Ha affermato che, rispetto alle altre nazioni del mondo, i tibetani sono “geneticamente” più preparati a confrontarsi con la Cina. Read the rest of this entry »

Così la tragedia delle torce umane infiamma il Tibet contro la Cina
Ott 21st, 2011 by admin

stop-torturedi Gabriel Bertinetto (www.unità.it, 19 ottobre 2011)

L’hanno vista correre in strada con la tunica in fiamme. Otto minuti di tormento, prima di accasciarsi al suolo, esanime. Otto minuti in cui la poveretta ha soffocato il dolore delle ustioni inneggiando al Dalai Lama e invocando la fine del dominio cinese. Grida di libertà, non di dolore. Così è morta Tenzin Wangmo, 20 anni, monaca del convento buddista di Mamae Dechen Choekhorling, a Ngaba, nel Sichuan, provincia cinese confinante con il Tibet e abitata da molti cittadini di etnia tibetana. Prima di Tenzin altri otto religiosi si erano immolati per protesta quest’anno nel Sichuan. Tutti, tranne uno, appartenevano al monastero di Kirti. Lei è la prima donna, e proviene dalla sezione femminile della stessa struttura religiosa. Read the rest of this entry »

Le torce umane e la scintilla della prateria
Ott 20th, 2011 by admin

prot-tibArticolo di Piero Verni pubblicato il 20.10.11 sul Riformista.
In un crescendo impressionante di avvenimenti tragici, due giovani tibetani sono stati ieri abbattuti… a raffiche di mitra da agenti della Polizia Cinese mentre dimostravano pacificamente per la liberazione del Tibet. L’episodio è avvenuto nel villaggio di Karze, una prefettura autonoma tibetana dello Sichuan, importante provincia della Cina Popolare. Poco ore prima della sparatoria Tenzin Wangmo, una monaca ventenne del monastero Dechen Choekhorling della contea di Nnegaba, sempre nello Sichuan, si era data fuoco dopo aver gridato per alcuni minuti slogan in favore della libertà del Tibet. Con la sua morte sono quindi ben nove le persone che quest’anno si sono immolate con il fuoco per protestare contro l’occupazione del Tibet. Cinque solo in queste prime settimane di ottobre. Di estrema prudenza è la posizione dell’Amministrazione Tibetana in Esilio che ha chiesto soprattutto l’intervento della diplomazia internazionale e celebrato ieri una giornata di preghiera. Più radicali sono invece le reazioni della società civile dell’esilio tibetano. Uno dei principali intellettuali della diaspora, lo scrittore Jamyang Norbu, si chiede anche se non sia venuto il momento perché la direzione della lotta di liberazione passi nelle mani della resistenza interna visto che di fatto l’ex Governo tibetano in esilio è stato dichiarato sciolto nei mesi scorsi dallo stesso Dalai Lama. Read the rest of this entry »

Quei monaci in fiamme nel Sichuan
Ott 19th, 2011 by admin

Sua Santità il Karmapa partecipa in Ladakh India ad una commemorazione dei martiri in Tibet

Sua Santità il Karmapa partecipa in Ladakh India ad una commemorazione dei martiri in Tibet

Quei monaci in fiamme nel Sichuan. Scritto da Marco Del Corona Corriere della Sera del 19/10/2011

Tenzin Wangmo aveva vent’anni e, viene da pensare, una fede grande quanto la propria disperazione. Monaca tibetana, addosso la tunica spessa di un inverno che ha già preso possesso del Sichuan settentrionale, la giovane religiosa si è cosparsa di carburante e si è data fuoco. Sarebbe stata vista camminare 7 o 8 minuti con il corpo in fiamme, prima di cadere a terra. Poi l’agonia e la morte fuori dal suo monastero, Dechen Chokorling, prefettura di Aba. Uniche parole pronunciate da Wangmo: slogan a sostegno del Dalai Lama e contro la repressione nel Tibet Read the rest of this entry »

Ottavo e nono caso d’auto immolazione a Ngaba
Ott 17th, 2011 by admin

tib-fireMentre l’ottavo caso di auto immolazione ha avuto luogo il 15 ottobre nella cittadina di Ngaba, la comunità tibetana in Gran Bretagna riporta che oggi poco dopo le 13, ora della Cina, la monaca ventenne Tenzin Wangmo del monastero di Mamae Dechen Choekhorling in Ngaba s’è auto-immolata dandosi fuoco per protesta contro la Cina. La giovane monaca è riuscita a reggersi in piedi, secondo http://www.tibetcustom.com/ e muovere dei passi per 7 o 8 minuti lanciando slogan, per spirare subito dopo. Il suo corpo è stato riportato al monastero e le monache lo hanno protetto dalla polizia cinese che ha ordinato che venga consegnato o sepolto stasera stessa. L’area attorno al convento è sotto assedio dai militari cinesi e personale di polizia. Read the rest of this entry »

Dichiarazione di S.S. Dalai Lama sulla sua Reincarnazione
Ott 14th, 2011 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “Quando avrò circa novant’anni, mi consulterò con gli alti Lama delle tradizioni Buddiste Tibetane, con i cittadini tibetani ed altre persone interessate, seguaci del Buddhismo tibetano, per rivalutare se dovrà continuare, oppure no, l’istituzione del Dalai Lama”.

Sua Santità il Dalai Lama: “Quando avrò circa novant’anni, mi consulterò con gli alti Lama delle tradizioni Buddiste Tibetane, con i cittadini tibetani ed altre persone interessate, seguaci del Buddhismo tibetano, per rivalutare se dovrà continuare, oppure no, l’istituzione del Dalai Lama”.

Dichiarazione di Sua Santità il quattordicesimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso, sulla questione della sua Reincarnazione

24 settembre 2011

Traduzione provvisoria in lingua italiana dalla versione in lingua inglese pubblicata sul sito web dell’Ufficio di Sua Santità il Dalai Lama, a cura del Dott. Thomas Dana Lloyd con la revisione del Dott. Luciano Villa nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s Teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Introduzione

Compatrioti tibetani, dentro e fuori del Tibet, tutti coloro che seguono la tradizione buddista tibetana Mahayana, e tutti coloro che hanno un legame con il Tibet e i tibetani: grazie alla preveggenza dei nostri antichi re, ministri e studiosi-iniziati, il completo insegnamento del Buddha, ivi compresi gli insegnamenti delle scritture e delle esperienze dei Tre Veicoli e dei Quattro Rami del Tantra, insieme con gli argomenti e le discipline correlate, hanno avuto una larga fioritura nel Paese delle Nevi. Il Tibet è stato fonte per il mondo rispetto alle tradizioni buddhiste ed alle tradizioni culturali collegate. In particolare, ha contribuito in maniera significativa alla felicità di innumerevoli esseri in Asia, tra cui quelli in Cina, nel Tibet e in Mongolia.
Nel corso del sostegno alla tradizione buddista nel Tibet, abbiamo sviluppato una tradizione tibetana unica nel mondo per il riconoscimento delle reincarnazioni di studiosi-iniziati; tale tradizione è stata di enorme aiuto, sia al Dharma, sia agli esseri senzienti, in particolare alla comunità monastica. Read the rest of this entry »

Deceduti Khayng e Choephel, i due tibetani immolatisi il 7 ottobre
Ott 12th, 2011 by admin

Volantino clandestino che chiede il rispetto dei diritti civili in Tibet

Volantino clandestino che chiede il rispetto dei diritti civili in Tibet

All’ospedale di Bakham, dove era stato ricoverato dopo essersi dato fuoco, è spirato Khaying, il secondo dei due giovani monaci auto immolatisi il 7 ottobre. Si è appreso nella tarda serata dell’11 ottobre che anche l’altro ragazzo, Choephel, ritenuto in un primo tempo morto all’istante, è deceduto all’ospedale dove era stato ricoverato in condizioni gravissime. “L’attuale stato di repressione in Tibet è insopportabile”, aveva confidato ai suoi amici.

Prima di morire, Khaying ha dettato una lettera a chi lo assisteva: nello scritto dichiara di essere fiero del gesto estremo da lui compiuto per la causa del suo paese e chiede agli amici e ai compatrioti di non essere tristi per la sua morte. All’ospedale, Khaying è stato tenuto sotto stretta sorveglianza. Le autorità cinesi hanno effettuato la cremazione e solo in un secondo momento hanno consegnato le ceneri alla famiglia, tenuta sotto sorveglianza e costretta a limitare le pratiche religiose normalmente eseguite durante un funerale. Non più di cinque monaci hanno potuto officiare preghiere e rituali. In segno di solidarietà, gli abitanti di Ngaba hanno proclamato tre giorni di lutto cittadino. Dall’8 al 10 ottobre tutti i negozi e ristoranti della cittadina hanno tenuto le saracinesche abbassate. Molti tibetani si sono recati ai monasteri per porgere offerte e pregare. Read the rest of this entry »

Lutto per tre giorni dopo l’auto-immolazione di due monaci tibetani
Ott 11th, 2011 by admin

Prima di darsi fuoco, i due monaci hanno urlato di volerlo fare “per la causa del Tibet” e per protestare “contro la situazione intollerabile che si vive a Ngaba”.

Prima di darsi fuoco, i due monaci hanno urlato di volerlo fare “per la causa del Tibet” e per protestare “contro la situazione intollerabile che si vive a Ngaba”.

Ngaba, nel Sichuan, è sempre di più l’epicentro della protesta anti-cinese della popolazione tibetana. Due giovani monaci scelgono di morire per la causa e la città chiude i battenti in segno di omaggio per le vittime. Invece di cercare il dialogo, Pechino manda gli agenti a perlustrare la zona.
Ngaba (AsiaNews) – La popolazione della cittadina di Ngaba ha deciso di rendere omaggio a due giovani monaci buddisti tibetani che si sono dati fuoco per protestare contro il dominio e la persecuzione cinese. Per tre giorni, l’intera cittadinanza ha tenuto chiusi gli esercizi commerciali e ha visitato i templi della zona per pregare e ricordare i due. Le autorità comuniste hanno scelto invece la linea dura: non hanno consegnato alla famiglia il corpo di uno dei due e sta piantonando le abitazioni “sensibili”. L’auto-immolazione dei monaci è avvenuta lo scorso 7 ottobre. Khaying, 18 anni, e Choephel, 19 anni, erano entrambi studenti presso il monastero buddista di Kirti, alla periferia di Ngaba. Read the rest of this entry »

Appello alla mobilitazione per le torce umane in Tibet
Ott 10th, 2011 by admin

save_tibetan_livesDi fronte al tragico ripetersi degli episodi di auto-immolazione di giovanissimi monaci tibetani – sono ormai sette i casi che si contano a partire dallo scorso mese di marzo 2011, i gruppi di sostegno al Tibet sono chiamati a mobilitarsi in massa affinché i tibetani all’interno del Tibet non si sentano soli e sappiano che la comunità internazionale è al loro fianco. Con lo slogan: “Quando è troppo, è troppo, salviamo le vite dei tibetani”, la rete di organizzazioni di supporto al Tibet (ITN) ha lanciato un appello agli oltre 180 gruppi che ne fanno parte affinché intraprendano azioni mirate, coordinate e di massima visibilità. Oltre a numerose azioni volte alla sensibilizzazione dei governi nazionali, sono in programmazione, per il giorno 2 novembre 2011, presidi e manifestazioni di fronte alle ambasciate cinesi in tutto il mondo. Read the rest of this entry »

Dalai Lama: Pechino ipocrita, ha paura della verità
Ott 10th, 2011 by admin

Sua Santità il Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama: “La Cina dice che sono un demonio".

In videoconferenza con Città del Capo, per l’80esimo compleanno di Desmond Tutu, il leader buddista usa l’arma dell’ironia: “Dicono che sono un demonio, è normale che abbiano paura di me. E in effetti sì, ho le corna”. E mima le due protuberanze. Poi torna serio e, sul visto negato da Pretoria, dice: “Immorale questo atteggiamento, che nasce dalla paura della Cina”.
Dharamsala (AsiaNews) – Il Dalai Lama sceglie l’arma dell’ironia per rispondere alle critiche del governo cinese e sottolinearne “l’ipocrisia e la mania censoria”. Il leader buddista, in videoconferenza con Città del Capo in occasione dell’80esimo compleanno dell’arcivescovo Desmond Tutu, commenta il visto negato dalle autorità sudafricane con una battuta: “La Cina dice che sono un demonio. È normale che la gente abbia paura di un demonio. E sì, in effetti ho le corna”. Il premio Nobel per la pace sarebbe dovuto essere l’ospite d’onore alle celebrazioni per il religioso, che insieme a Mandela guidò la rivolta contro l’apartheid. Ma il governo di Jacob Zuma gli ha negato il visto di ingresso: d’altra parte, Pechino è di gran lunga il più importante partner commerciale di Pretoria. Tutu ha attaccato con violenza l’esecutivo: “Pensate soltanto al commercio, siete peggiori di quelli dell’apartheid. Ma se non state attenti, farete la stessa fine”. Read the rest of this entry »

Il Dalai Lama al compleanno di Tutu. Ma in video
Ott 8th, 2011 by admin

Sua Santità il Dalai Lama saluta affettuosamente l'arcivescovo Desmond Tutu

Sua Santità il Dalai Lama saluta affettuosamente l'arcivescovo Desmond Tutu

Ecco il link del video su youtube del dialogo fra S.S. Il Dalai Lama e Desmond Tutu proprio in questa occasione: http://www.youtube.com/watch?v=kgkgdTaK8AE&feature=share

Il governo sudafricano nega il visto al leader buddista, che domani interverrà ai festeggiamenti per l’80esimo compleanno del Nobel africano in videoconferenza. L’ira dell’arcivescovo: “Il governo difende interessi commerciali, è peggiore di quello dell’apartheid. Ma stia in guardia”. Da due anni la Cina è il maggiore partner commerciale di Pretoria. – Sua Santità il XIV Dalai Lama parteciperà come previsto ai festeggiamenti per l’80esimo compleanno dell’arcivescovo Desmond Tutu; soltanto, interverrà in videoconferenza e non dal vivo come previsto in origine. Pretoria ha infatti negato il visto di ingresso al leader spirituale, che non potrà entrare in Sud Africa. E il suo “amico e fratello nello spirito” Tutu tuona contro il governo: “State difendendo i vostri interessi commerciali. Ma state attenti, potreste finire come il governo dell’apartheid”. Il Dalai Lama ha visitato il Paese africano tre volte, durante la presidenza di Nelson Mandela. Questa volta, nonostante le pressanti richieste, si è visto negare il permesso di ingresso. Read the rest of this entry »

Altri due tibetani si immolano in Tibet , e fanno 7
Ott 8th, 2011 by admin

Proteste a Delhi di fronte all'ambasciata cinese

Proteste a Delhi di fronte all'ambasciata cinese

Notizie arrivate dal Tibet confermano che ieri, 7 ottobre, altri due tibetani si sono immolati con il fuoco. Si teme che uno sia morto, l’altro è in gravi condizioni. Questo drammatico gesto, il terzo nell’arco di una sola settimana, segue di pochi giorni quello di Kalsang Wangchuk, autoimmolatosi lunedì 3 ottobre, e quelli di Lobsang Kalsang e Lobsang Konchok, datisi alle fiamme il 26 settembre. Tutti giovanissimi, i religiosi hanno voluto sacrificare le proprie vite in segno di protesta contro la politica repressiva posta in atto dai cinesi in Tibet. I nuovi due eroi della resistenza tibetana, Choephel e Khayang, di soli diciotto anni, appartenevano al monastero di Kirti e si sono dati fuoco a Ngaba alle 11.30, ora locale. In un comunicato diffuso dal monastero gemello con sede a Dharamsala, si legge che le fiamme li hanno avvolti mentre, con le mani giunte, gridavano slogan anti cinesi e chiedevano libertà per il Tibet e il ritorno del Dalai Lama. Testimoni oculari riferiscono che i poliziotti cinesi, immediatamente accorsi per spegnere le fiamme, hanno iniziato a picchiarli selvaggiamente. “Mentre spegnevano il fuoco li picchiavano”, recita il comunicato che così prosegue: “Khayang è stato visto alzare il pugno e chiedere libertà per il Tibet anche durante il trasporto all’ospedale”. Si teme che Choephel sia invece deceduto a causa delle devastanti ustioni riportate. È la sesta auto-immolazione avvenuta nell’arco dell’anno in corso e la terza nel solo mese di ottobre. Nei giorni scorsi, attorno al monastero di Kirti e a Ngaba erano stati diffusi alcuni volantini nei quali i monaci scrivevano: “Se l’attuale situazione dovesse continuare, altre persone sono pronte a sacrificare la loro vita in segno di protesta”. http://www.italiatibet.org/

Ricordando Steve Jobs: Un buddhista virtuosamente virtuale
Ott 6th, 2011 by admin

Steve Jobs

Steve Jobs

Ricordare che dobbiamo morire è il miglior modo che conosco per evitare la trappola di pensare che si abbia qualcosa da perdere“. Steve Jobs a Stanford, 2005.

Un buddhista virtuosamente virtuale

di Raimondo Bultrini

Steve Jobs ha lasciato questo mondo. Quantomeno con il corpo fisico, che non ce l’ha fatta a resistere al cancro. Virtualmente infatti resterà ben presente nella rete, dove sarà giustamente celebrato e citato finché esisterà una qualunque forma di comunicazione umana sulla terra. Già in vita è stato un guru, figurarsi in morte, con il frutto del suo lavoro che è ormai storia del mondo.

Uno degli aspetti che mette questo sito in relazione a Steve Jobs è il suo rapporto con l’Oriente, e specialmente con l’India e il Giappone buddhista. E’ una pagina finora ben poco raccontata della sua vita. Paul Freiberger e Michael Swaine ne accennano nel loro “Fire in the Valley: The making of the personal computer”. Per capire l’apertura visionaria del genio dei Mac e degli IPhone, gli autori ricordano tra gli altri il viaggio di Jobs e del suo amico Dan Kottke nel ’73 in India, quando l’inventore di Apple aveva appena 18 anni e cercava qualcosa in Asia che non trovava a San Francisco. Da sempre si era dedicato alla lettura della filosofia occidentale e orientale, e il suo itinerario nella terra dei Gandhi e della nascente High Tech di Bangalore fu soprattutto spirituale: si rasò la testa e finì in un ashram induista, il Kainchi sulle Kumaon Hills in Uttar Pradesh. Read the rest of this entry »

Tibet: Quinto monaco tibetano si dà fuoco per protesta anti-Pechino
Ott 3rd, 2011 by admin

Il monaco tibetano Kalsang del monastero di Kirti si è dato fuoco al mercato della città stringendo in mano una fotografia del Dalai Lama per protesta alla repressione in atto da tempo.

Il monaco tibetano Kalsang del monastero di Kirti si è dato fuoco al mercato della città stringendo in mano una fotografia del Dalai Lama per protesta alla repressione in atto da tempo.

Si chiama Kalsang, ha 18 anni, o forse anche 17, è un monaco tibetano del monastero di Kirti e oggi, stringendo in mano una fotografia del Dalai Lama e invocando maggiori diritti e libertà religiosa per il Tibet, si è dato fuoco. E’ accaduto nel mercato della città di Ngaba, nella provincia di Sichuan. La polizia è riuscita a spegnere le fiamme ma di Kalsang non si hanno notizie, ne sulle sue condizioni ne su dove si trovi ora. Si tratta del quinto gesto di immolazione da parte di monaci del monastero, della città di Ngaba dai tibetani, diventato ormai epicentro del malcontento tibetano nei confronti del governo cinese. Il monastero Kirty della città di Ngaba ha subito una dura repressione da parte delle forze di sicurezza a maggio. Il governo di Aba, chiamato da Reuters, non ha risposto, così come non è stato possibile raggiungere la polizia per un commento.

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Se i Dalai lama fossero delle piante
Ott 1st, 2011 by admin

Sua Santità il Dalai Lama

Sua Santità il Dalai Lama

di Raimondo Bultrini. La Repubblica. – Nell’articolo pubblicato sul Web http://www.repubblica.it/esteri/2011/09/26/news/la_cina_avverte_il_dalai_lama_decidiamo_noi_il_successore-22273646/?ref=HREC2-5 di questo giornale, davamo notizia del duro scontro, per molti versi senza precedenti, tra le autorità cinesi e il solito indomabile leader spirituale dei tibetani, il Dalai lama. Da una parte l’intero apparato di un gigantesco Partito-Stato, con gli interessi economici delle sue imprese e l’imperativo di mantenere l’ordine sociale in ogni provincia dell’impero. Dall’altra un popolo di montanari e monaci che condividono un grande sogno spirituale, più importante per loro della sopravvivenza materiale: rivedere il Dalai lama in Tibet in questa o nelle prossime vite. Ne è testimonianza la sorte di due monaci che si sono dati alle fiamme pochi giorni fa nel monastero di Kirti, nella regione dell’Amdo. Non si sa con certezza se uno di loro sia morto, come dicono i suoi compagni, o se siano entrambi vivi sotto le cure dei medici cinesi, come sostengono le autorità. Ma si sa che i monaci di Kirti hanno compiuto il gesto al grido “Lunga vita al Dalai lama”, subito dopo aver appreso la notizia della determinazione cinese di nominare d’ufficio il prossimo leader spirituale del Tibet. Come loro, si erano già immolati altri bonzi, per la cui morte i cinesi avevano arrestato decine di altri religiosi con l’accusa di non averglielo impedito.

Non distruggete il vostro prezioso corpo umano, come insegnava il Buddha. E soprattutto non fatelo per augurare lunga vita a me”, ha sempre cercato di dire il Dalai lama in numerosi discorsi rivolti ai tibetani, sia gli esuli che a quelli rimasti sotto il governo cinese. Nel suo messaggio più recente, che invitiamo a leggere integralmente (per ora solo in inglese) sul suo website, www.dalailama.com, il leader spirituale tibetano ha spiegato chiaramente di sentirsi in grado non solo di ricreare una vita successiva, ma di poter trasmettere i suoi poteri mentali a un’altra persona (”perché no, ha aggiunto, anche a una donna”) mentre è ancora in vita. Questo potere lo ha chiamato “Emanazione”, differenziandolo dalla Reincarnazione che avviene con il trasferimento della coscienza in un bambino dopo la morte. E’ una sfida che appare paradossale quanto la pretesa degli atei comunisti cinesi di scegliere per legge dove e in quale corpo Read the rest of this entry »

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