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Sua Santità il Dalai Lama: Resilienza, speranza e connessione per il benessere
Novembre 21st, 2020 by admin

Sua Santità il Dalai Lama:: “È nel nostro migliore interesse creare un mondo più felice. Di fronte alla crisi, sarebbe sciocco fomentare ulteriori conflitti. Il fatto che tutte le tradizioni religiose insegnino l’importanza dell’amore e della compassione, della tolleranza e del perdono significa tra loro che c’è una base per l’armonia. Ma, dal momento che dobbiamo vivere tutti insieme, incoraggio ad adottare un approccio laico, in modo di vivere semplicemente come esseri umani di buon cuore”.

19 Novembre, 2020. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Questa mattina Sua Santità il Dalai Lama è stato invitato a prendere parte ad una conversazione con Ian Hickie, professore di psichiatria a Sydney in Australia nell’ambito della Conferenza sulla “Felicità e le sue cause”. Il moderatore Tony Steel ha dato il benvenuto a Sua Santità, al Prof Hickie, ad altri partecipanti alla conferenza ed al pubblico online di diverse migliaia di persone. Tony Steel ha iniziato chiedendo a Sua Santità cosa possiamo fare per i problemi di isolamento e solitudine che il mondo che sta proprio ora attraversando in questi tempi difficili.

“In primo luogo, voglio esprimere i miei saluti”, ha risposto Sua Santità. “L’Australia è troppo lontana per me per raggiungerla adesso. Lì ho molti amici, come pure in Nuova Zelanda, dove ho imparato a salutare le persone strofinandomi il naso. Una volta diventati amici, credo che l’amicizia rimanga per il resto della nostra vita. E, da un punto di vista buddista, una volta che abbiamo stabilito uno stretto legame con qualcuno, continua vita dopo vita.

“Nel mondo d’oggi, gli effetti del riscaldamento globale, come gli incendi boschivi che hanno colpito parti dell’Australia, sono al di fuori del nostro controllo. Sono fenomeni naturali che riflettono ciò che è scritto in alcuni antichi testi indiani su come la violenza e la carestia possono portare alla fine del mondo come lo conosciamo. Alcuni scienziati mi hanno suggerito che, se le cose vanno come stanno, il clima diventerà così caldo che le nostre fonti d’acqua, laghi e fiumi si prosciugheranno.

Logicamente, qualunque cosa abbia un inizio finirà. Non c’è molto che possiamo fare al riguardo. Quello che possiamo fare, nel frattempo, è vivere una vita serena e felice. È molto triste se litighiamo tra di noi. Ma, imparare a vivere in modo felice e pacifico, richiede istruzione. Dobbiamo imparare dal fatto che durante l’ultimo secolo e nei primi anni di questo secolo c’è stata troppa violenza.

Tutti gli esseri senzienti vogliono condurre una vita felice ed una vita felice significa una vita pacifica. Quindi, dobbiamo pensare seriamente a come rendere il nostro mondo più pacifico ed armonioso. Siamo animali sociali. Dipendiamo dalla comunità in cui viviamo. Dal momento in cui nasciamo, per sopravvivere dipendiamo dalle cure e dall’affetto di nostra madre e della nostra famiglia. Questo non ha nulla a che fare con la pratica religiosa, è semplicemente un comportamento naturale.

“Quando abbiamo circa due o tre anni, non ci interessa se le famiglie di altri bambini seguono questa o quella religione o appartengono a questa o quella razza, gli basta sorridere e giocare felici insieme. Da questo punto di vista, i bambini piccoli sono consapevoli dell’unicità dell’umanità. Tuttavia, una volta che iniziamo ad andare a scuola, impariamo ad identificare le differenze tra di noi. Notiamo differenze di fede o di status sociale, se i nostri compagni sono ricchi o poveri, e così via. Eppure, queste distinzioni hanno solo un valore secondario. Fondamentalmente siamo tutti uguali nell’essere umani.

Abbiamo tutti il seme della compassione, l’amorevole gentilezza e la cura per gli altri. Su questa base, se ci sforziamo, possiamo costruire una comunità umana felice. Nella mia esperienza, quando eravamo ancora in Tibet, pensavamo al mondo esterno ed alle persone che lo abitano come diversi da noi, specialmente gli europei e gli altri con i loro grandi nasi. Ma, una volta che siamo diventati dei rifugiati in India, abbiamo scoperto che quelle persone col naso grosso sono diventate nostri amici. Siamo diventati consapevoli dell’unicità dell’umanità ed abbiamo capito che tutti gli esseri umani sono fondamentalmente gli stessi.

Abbiamo scoperto che tutti vogliono condurre una vita felice. Tuttavia, la vera felicità non consiste nell’avere denaro o potere, ma nel raggiungere la pace interiore. Se sei sereno, sarai felice giorno e notte. La felicità è legata alle nostre emozioni. E tutti abbiamo il potenziale per provare emozioni sia positive che negative. Quelle che coltiviamo dipendono da come usiamo la nostra intelligenza.

Possiamo imparare a coltivare la tranquillità. Quindi, possiamo utilizzare la nostra intelligenza per estendere le nostre menti compassionevoli a livello individuale, familiare, comunitario e globale. È nella nostra natura essere compassionevoli e, tuttavia, creiamo ogni sorta di problemi agli altri esseri. L’istruzione dovrebbe insegnarci ad apprezzare il fatto che siamo come fratelli e sorelle e che non abbiamo molto tempo. Se fossimo in un villaggio ai piedi di una collina ed un grosso masso stesse per rotolare verso di noi, non sarebbe sciocco passare i nostri ultimi momenti a litigare?

Attraverso l’istruzione dobbiamo enfatizzare l’unicità degli oltre sette miliardi di esseri umani che qui vivono oggi. E un’altra cosa: proprio come insegniamo ai bambini ad osservare l’igiene fisica per i suoi benefici sulla nostra salute, dobbiamo insegnare loro a coltivare l’igiene emotiva. Hanno bisogno d’imparare come affrontare le loro emozioni distruttive e raggiungere la tranquillità.

“Se il futuro dell’umanità e del nostro pianeta sono a rischio, non sarebbe meglio vivere insieme felici? Possiamo fare a meno delle armi. Dobbiamo mirare alla smilitarizzazione globale e ad un mondo senza paura”.

Tony Steel ha coinvolto il prof Ian Hickie nella conversazione. Hickie ha osservato che gli aborigeni hanno un detto secondo cui un individuo può trovare la pace interiore solo se tutti gli altri ce l’hanno. Questo è un riflesso di come abbiamo bisogno di vivere in armonia nella società. Ultimamente, ha suggerito, la salute mentale è in declino a causa del deterioramento delle relazioni sociali. Dobbiamo basare le nostre aspirazioni nell’azione collettiva sul riconoscimento della nostra stretta connessione reciproca.

Ha convenuto con Sua Santità che non possiamo concentrarci solo su ciò che sta accadendo a livello locale, dobbiamo pensare alla comunità più ampia. Le persone hanno paura e sono preoccupate per il futuro. Se il benessere collettivo si basa sulla compassione e, se il mio senso di pace interiore implica che anche tu sia in pace, come lo realizziamo?

Nella sua risposta, Sua Santità ha parlato della sua ammirazione per gli ideali dell’Unione Europea. Ha spiegato come per secoli, fino alla prima ed alla seconda guerra mondiale, Francia e Germania fossero state nemiche. Ma sono arrivate a rendersi conto che mantenere dei conflitti è inutile. Il loro modo di pensare è cambiato. Gli ex nemici sono diventati amici. Adenauer e De Gaulle hanno riconosciuto che i loro popoli dovevano vivere fianco a fianco, così hanno avviato quella che è diventata l’UE. Di conseguenza, per sette decenni i membri dell’UE non si sono più uccisi a vicenda.

Nella democrazia moderna, ha osservato, il potere non appartiene più ai re o regine. Il potere è nelle mani della comunità e, nell’esercitarlo, deve essere considerato il bene dell’intera comunità. In questi giorni, i confini nazionali non riflettono più la situazione reale: né il flusso di denaro né la diffusione del virus vengono da essi bloccati.

Dobbiamo pensare a cosa avvantaggia la maggioranza della popolazione, non solo a cosa è bene per poche aziende. Il divario tra ricchi e poveri è un problema serio, di fronte al quale i poveri soffrono e le donne vengono sfruttate. Non dobbiamo solo ridurre il divario tra ricchi e poveri, ma dobbiamo anche imparare a pensarci alla pari “.

Il professor Hickie voleva sapere come le persone possono conciliare le sfide che devono affrontare a livello globale con ciò che sperimentano a livello locale. Sua Santità ha riferito quello che aveva consigliato un antico maestro indiano, che esortava ad analizzare qualsiasi problema si debba affrontare per vedere se può essere risolto. Se è possibile, allora implementare la soluzione è quello che dovreste fare. Se non c’è una soluzione e non si può fare nulla, questo è ciò che devi accettare. Preoccuparsi non aiuta.

Riguardo alla pandemia, Sua Santità ha osservato che molte persone stanno lavorando per trovare cure e sviluppare un vaccino, quindi non c’è bisogno di sentirsi scoraggiati. È importante credere che la sfida possa essere superata.

Hickie ha chiesto come può essere trasmessa la speranza alla generazione successiva. Sua Santità ha risposto che dovremo prestare maggiore attenzione all’ecologia. Il cambiamento avverrà nel prossimo secolo. Un test cruciale sarà la protezione delle fonti d’acqua. Ha ammesso che potrebbe essere poco pratico e irrealistico, ma si è chiesto se non fosse possibile, in luoghi come il Sahara, utilizzare l’energia solare per far funzionare gli impianti di desalinizzazione per rendere più verde il deserto e produrre così più cibo.

Sua Santità ha detto che all’età di 86 anni non si preoccupa del proprio futuro, ma trae grande incoraggiamento dal modo in cui i giovani sono oggi acutamente consapevoli dei rischi per il loro futuro.

Hickie ha aggiunto che ci sono persone che dicono che concentrarsi sulla propria pace interiore significa adottare un approccio egoistico e ritirarsi dall’impegno nel mondo reale. “Come conciliare il raggiungimento della tranquillità e la conduzione di una vita compassionevole col coinvolgimento in un mondo complesso?”

“È nel nostro migliore interesse creare un mondo più felice”, ha risposto Sua Santità. “Di fronte alla crisi, sarebbe sciocco fomentare ulteriori conflitti. Il fatto che tutte le tradizioni religiose insegnino l’importanza dell’amore e della compassione, della tolleranza e del perdono significa tra loro che c’è una base per l’armonia. Ma, dal momento che dobbiamo vivere tutti insieme, incoraggio ad adottare un approccio laico, in modo di vivere semplicemente come esseri umani di buon cuore”.

Tony Steel ha posto un’ultima domanda a Sua Santità sul suo coinvolgimento, negli ultimi trent’anni o più, con gli scienziati. Ha chiesto a Sua Santità se pensasse di essere stato in grado di offrire un contributo alla scienza moderna e cosa ne avesse ricavato dall’interazione.

“La tradizione di Nalanda si basa sulla ragione e sulla logica”, ha osservato Sua Santità. “Adottare un approccio logico e ragionato, indagare ed analizzare è un qualcosa che condividiamo con la scienza. Ora, per quanto riguarda la mente, la scienza moderna ne ha ancora solo una comprensione limitata. Tuttavia, in questi giorni gli scienziati vi stanno prestando molta più attenzione, soprattutto in termini di modi per creare la pace interiore.

Sono stati compiuti notevoli progressi nella comprensione delle funzioni del cervello, ma deve ancora essere raggiunta una corrispondente comprensione del funzionamento della coscienza mentale. L’esperienza degli yogi che si sono formati nelle antiche tradizioni indiane è utile per la luce che getta sui vari livelli della coscienza sottile. Un esempio è il fenomeno osservato di meditatori che hanno dimostrato di essere clinicamente morti, ma i cui corpi rimangono freschi per un certo periodo dopo la loro morte apparente. La scienza non ha ancora spiegazioni a riguardo.

Diciamo che il livello più sottile di coscienza è rimasto nei canali psichici all’interno del corpo. Il cuore si è fermato ed il cervello ha cessato di funzionare, tuttavia la decomposizione non ha avuto luogo. Scienziati, russi e americani, stanno tra loro indagando su cosa sta succedendo “.

Tony Steel ha ringraziato Sua Santità e il Prof. Ian Hickie per i loro contributi ed ha concluso augurando a Sua Santità buona salute e lunga vita, e ha espresso la speranza di incontrarlo al più presto di nuovo di persona.

Traduzione da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14459 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. w.dalailama.com/videos/resilience-hope-and-connection-for-wellbeing, https://www.facebook.com/DalaiLamaItaliano/videos/1721435278007540, http://it.dalailama.com/videos/resilienza-speranza-e-connessione-per-il-benessere, https://www.dalailama.com/videos/resilience-hope-and-connection-for-wellbeing


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