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Sua Santità il Dalai Lama: L’amore sia l’artefice di un mondo migliore
Aprile 17th, 2021 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “Sono in grado di ridere e rimanere gioioso nonostante le sofferenze del mondo perché, come monaco buddista addestrato nella tradizione di Nalanda, coltivo l’altruismo. Non appena mi sveglio la mattina, si riaccende il mio senso di altruismo e la comprensione che tutto è nato in modo dipendente. Questo porta ad una profonda tranquillità”.

12 Aprile 2021. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India. Questa mattina Sofia Stril-Rever ha aperto una conversazione tra Sua Santità il Dalai Lama nella sua residenza di Dharamsala e gli ospiti del programma francese “Be the Love” e del canadese “One Better World Collective”, osservando che la chiave per un futuro sostenibile è una mentalità altruistica che valorizzi la collaborazione rispetto alla concorrenza ed avvantaggi il benessere delle persone nel loro insieme. Ha invitato Sua Santità a spiegare come, nel 21° secolo, coltivare l’amore altruistico può permetterci di sanare le nostre divisioni e muoverci realisticamente verso la pace, la giustizia e la felicità globali.

“Ora, ho 86 anni”, Sua Santità il Dalai Lama iniziò. “E nella mia vita ho assistito a molti spargimenti di sangue in una serie di guerre. Il risultato di tale violenza è stato solo sofferenza e più odio. Questo è uno dei motivi per cui ammiro l’Unione europea. Storicamente molte delle nazioni che sono tra i suoi membri, in particolare francesi e tedeschi, si sono regolarmente combattute tra loro nel corso dei secoli. Tuttavia, dopo la fine della seconda guerra mondiale si sono resi conto che considerare costantemente il proprio vicino come un nemico non serve a nulla. Pensa quante vite sono state perse in questi conflitti e quante ne sono invece state salvate nella pace degli ultimi 70 anni circa.

Oggi dobbiamo pensare all’umanità intera. Non basta più pensare alla propria nazione o continente. Va considerato il mondo intero nella sua globalità. Dobbiamo riconoscere che facciamo tutti parte di un’economia globale e siamo tutti minacciati dal cambiamento climatico e dal riscaldamento globale.

Ad un livello fondamentale, siamo tutti degli esseri umani. Potrebbero esserci piccole differenze nel colore della nostra pelle, nella forma dei nostri occhi o nella dimensione del nostro naso, ma, quando si tratta delle nostre emozioni e della nostra coscienza, siamo la stessa cosa.

Mi impegno a promuovere una più ampia consapevolezza dell’unicità dell’umanità. Quando ero ancora in Tibet, ammetto che pensavo davvero solo ai miei concittadini tibetani. Ma dopo essere arrivato in esilio in India, ho incontrato persone provenienti da molti luoghi diversi ed ho stretto amicizia con loro. Mi sono reso conto che siamo tutti uguali nell’essere degli umani.

“Come ho già detto, l’importante è che pensiamo al mondo intero. È realistico. Dobbiamo ricordare l’unicità dell’umanità. Le nostre differenze di religione, razza o nazionalità sono secondarie rispetto a ciò che abbiamo in comune come esseri umani.

Che tu abbia o meno sentimenti religiosi è una questione personale, ma resta il fatto che tutte le nostre tradizioni religiose recano un messaggio sull’importanza dellamorevole gentilezza. È per questo che le religioni possono vivere insieme. Quindi, mimpegno ad incoraggiare l’armonia interreligiosa.

Esorto tutti voi amici a unirvi nel tentativo di costruire un mondo più felice ed un’umanità più felice. Ora, fatemi delle domande. “

Ian Speirs del One Better World Collective ha spiegato che c’erano sei gruppi tra gli ospiti.

Vivienne Harr, Raheen Fatima e Clover Hogan, membri del Young Activists Group, si sono presentati. Clover ha chiesto: “Quando ha deciso di rendersi personalmente responsabile, e cosa lo ha determinato?”

Sua Santità ha risposto di essere una persona religiosa che è stata addestrata fin dall’infanzia a coltivare la preoccupazione per tutti gli esseri senzienti. “In esilio, incontrando persone provenienti da molte parti diverse del mondo, mi sono reso conto che siamo tutti uguali in quanto esseri umani: fisicamente, mentalmente ed emotivamente. Nonostante ciò, ci troviamo di fronte ad una divisione diffusa che porta a conflitti e violenze. In passato era naturale per le persone avere una prospettiva ristretta; la loro preoccupazione era limitata al proprio paese. Ora dobbiamo pensare al mondo intero. Questo è sia realistico che pratico.

Ovunque io vada, chiunque incontro è solo un altro essere umano. Pensare alle altre persone solo in termini di “noi” e “loro” è obsoleto e fonte di problemi”.

Per il secondo gruppo, Michael Render chiedeva perché così spesso la paura prevale sull’amore. Sua Santità gli ha risposto che il pensiero ristretto non è realistico. Ciò che è molto più importante è essere preoccupati per il mondo intero.

Per il gruppo successivo, Béatrice Martin ha chiesto come possiamo ottenere una maggiore uguaglianza.

Siamo tutti uguali proprio come esseri umani”, ha dichiarato Sua Santità, “anche se ci sono piccole differenze tra uomini e donne. Se confrontate in termini di forza fisica, le donne generalmente non sono così forti. Tuttavia, il Buddha, ad esempio, garantì uguali diritti a uomini e donne. E, per quanto riguarda l’intelligenza non c’è differenza. Né c’è alcuna differenza tra il cervello degli uomini e quello delle donne. Dobbiamo compiere maggiori sforzi per raggiungere l’uguaglianza tra uomini e donne, e, quando le credenze religiose o le usanze tradizionali sono sono d’ostacolo, è tempo che cambino. Più in generale, uomini e donne hanno bisogno l’uno dell’altro ed il bisogno è uguale “.

Dal gruppo delle donne influencer, mentre si presentava, Mozhdah Jamalzadah ha raccontato a Sua Santità come l‘Afghanistan, la sua patria, è diventata esausta e divisa. Anche Stephanie Benedetto e Susan Rockefeller si sono presentate e quest’ultima ha chiesto a Sua Santità come i suoi insegnamenti possano aiutare le donne a prendersi cura di sè stesse, degli altri e della Terra.

Il mio interesse principale”, disse loro, “è incoraggiare le persone a coltivare il buon cuore. Non appena nasciamo, le nostre madri si prendono cura di noi. Ci nutrono col loro latte. Le donne sono, in generale, più sensibili degli altri ai sentimenti. Per natura, sembrano più compassionevoli. Pertanto, abbiamo bisogno che le donne siano più attive. A volte ipotizzo che, se avessimo più donne leader, il mondo sarebbe un posto più sicuro. Guarda la Finlandia e la Nuova Zelanda ed i risultati delle loro donne leader.

“Abbiamo tutti gli stessi diritti, ma penso che sia ora che le donne si assumano maggiori responsabilità nella vita pubblica. Abbiamo bisogno che siano maggiormente coinvolte nella promozione della compassione “.

Per il quinto gruppo, la cantante e pacifista veterana Buffy Sainte-Marie ha chiesto quali passi possiamo fare per affrontare compassionevolmente la misoginia.

“Attraverso l’istruzione”, ha risposto Sua Santità. “Deve cambiare il modo di pensare che le donne abbiano in qualche modo meno valore o siano inferiori. Per realizzare un mondo più pacifico, le donne devono essere in grado di fare la loro parte”.

Xiuhtezcatl Martinez, Massey Whiteknife ed Emmanuel Jal si sono presentati a nome del Peace Activists Group ed Emmanuel, un rifugiato del Sudan, ha chiesto a Sua Santità come ha superato il trauma dell’esilio. Sua Santità ha risposto che le relazioni tra il Tibet e la Cina sono di lunga data e risalgono almeno al settimo secolo, quando un re tibetano sposò una principessa cinese. È il sistema totalitario non libero che prevale in Cina, ha detto, che è il problema. Si estende fino al punto che i funzionari comunisti di vedute ristrette equiparano i passi per preservare la lingua e la cultura tibetane col separatismo e cercano di eliminarli.

“Quando sono andato in Cina nel 1954, sono rimasto colpito dall’impegno di Mao e di altri leader comunisti per il benessere della gente comune della classe operaia. Ma in seguito, il modo in cui hanno esercitato il potere e portato una violenta oppressione in Tibet ha creato problemi e noi siamo fuggiti.

Nel contesto dell’unità dell’umanità dobbiamo tutti vivere insieme pacificamente ed umanamente. Non ci soffermiamo sulle differenze tra cinesi e tibetani. Siamo scappati perché c’era pericolo. Sono stato accolto da vecchi amici al confine indiano. Più tardi, ho incontrato il Pandit Nehru e mi è stato di grande aiuto. Ci ha aiutato a creare l’istruzione per i nostri figli ed a ristabilire centri di apprendimento per monaci e monache.

“Sono un rifugiato, ma sono anche ospite del governo indiano. Siamo felici di essere stati in grado di preservare la nostra cultura, che risale all’introduzione del buddismo in Tibet da parte di Shantarakshita nell’VIII secolo, che ha stabilito la Tradizione Nalanda, una modalità di addestramento dipendente principalmente dalla ragione e dalla logica. Di conseguenza, siamo stati in grado di stabilire buoni rapporti di lavoro con gli scienziati.

Se non fossimo diventati rifugiati, le nostre prospettive sarebbero state più limitate. Come rifugiato, credo di essere diventato più pratico”.

Massey Whiteknife, un membro della Mikisew Cree First Nation, ha chiesto se gli insegnamenti tradizionali del suo popolo riguardanti l’amore, il rispetto, il coraggio, l’onestà, la saggezza, l’umiltà e la verità possono guarire l’umanità e la Terra.

Sua Santità ha risposto che i popoli nativi hanno generalmente vissuto più a stretto contatto con la natura. “In definitiva, come esseri senzienti, dipendiamo dalla natura, quindi dobbiamo preservare i nostri stretti rapporti con lei. A volte sembriamo pensare che la tecnologia risolverà i nostri problemi e ci permetterà di fare quello che vogliamo. Ma sarebbe meglio fare affidamento sul potere della natura. Ad esempio, per generare energia dobbiamo ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili e fare affidamento invece su parchi eolici ed energia solare “.

Nel rispondere alla domanda di Raheem Fatima sul fatto che, quando aveva la sua età, fosse un rivoluzionario, Sua Santità ha ammesso un precoce interesse per la scienza e la tecnologia. Come risultato delle loro conversazioni, Mao Zedong elogiò la sua mentalità scientifica. Ma quando Mao lo guardò negli occhi e dichiarò che la religione è l’oppio del popolo, Sua Santità nascose il suo shock. Quando era in Cina, ha imparato ad apprezzare il socialismo, ma il socialismo che consente la libertà individuale piuttosto che il controllo rigoroso del partito.

Sua Santità ha detto a Stephanie Benedetto che è in grado di ridere e rimanere gioioso nonostante le sofferenze del mondo perché, come monaco buddista addestrato nella tradizione di Nalanda, coltiva l’altruismo. Non appena si sveglia la mattina, riaccende il suo senso di altruismo e la comprensione che tutto è nato in modo dipendente. Questo porta una profonda tranquillità.

Nel normale corso delle cose si verificano problemi, ma è molto più fruttuoso affrontarli con una mente pacifica e felice. Sentirsi preoccupati o demoralizzati non è di grande utilità. L’altruismo aiuta. “Credo nell’entusiasmo e nella condivisione di esperienze con altre persone.”

Buffy Sainte-Marie ha osservato che è difficile accelerare la maturazione di una mela, ma si è chiesta se fosse possibile accelerare la maturazione di una persona. Sua Santità ha ripetuto che gli esseri umani imparano la gentilezza e la compassione dalle loro madri. “Gli scienziati dicono che siamo animali sociali. Abbiamo una naturale preoccupazione per la nostra comunità. Il buon cuore porta con sé un senso di pace interiore. È un antidoto alla rabbia, all‘invidia ed alla paura. Se insisti nell’essere arrabbiato, nessuno vorrà stare con te. Ma, se sei tranquillo, gli amici si raduneranno intorno a te. Questo è buon senso.”

Ian Speirs ha dichiarato a Sua Santità che è stato un onore potergli parlare. Sofia Stril-Rever ha ringraziato Sua Santità, il suo ufficio e tutti coloro che hanno contribuito a organizzare la conversazione online.

“Il vostro infallibile esempio di amore al servizio dell’umanità è una fonte di ispirazione, coraggio e speranza”, ha aggiunto, “Per favore, abbia cura di voi stesso e stia bene”.

Arrivederci”, ha risposto Sua Santità, “come fratelli e sorelle umani, ognuno di noi ha la responsabilità di contribuire ad un’umanità più felice e ad un mondo più pacifico. Condividilo con i tuoi amici. Il cambiamento avviene passo dopo passo.”

Traduzione da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14698 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Guarda il video originale in inglese https://www.dalailama.com/videos/be-the-love-for-one-better-world, https://www.facebook.com/DalaiLama/videos/201851734761803 ed il video tradotto in italiano da Fabrizio Pallotti, che ringraziamo per la sua gentilezza https://www.facebook.com/DalaiLama/videos/201851734761803, https://www.facebook.com/iltkpomaia/videos/1033123560428904


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