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Sua Santità il Dalai Lama è insignito del Ladakh dPal rNgam Dusdon Award
Agosto 7th, 2022 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: Come riesco a disciplinare la mia mente e le sue emozioni? Combinando la mente del risveglio di bodhicitta con la visione dello stato degli esseri e delle cose come semplicemente designati.

5 agosto 2022. Shewatsel, Leh, Ladakh, UT, India – Questa mattina, nel quarto anniversario della attribuzione nel 2019 dello status di Union Territory (UT) al Ladakh, Sua Santità è stato insignito del Ladakh dPal rNgam Dusdon Award, a celebrazione dell’importanza storica del Ladakh. La cerimonia si è tenuta vicino a Leh da parte dall’Amministrazione del Territorio dell’Unione a Sindhu Ghat, sulle rive del possente fiume Indo, noto come Sengé Tsangpo in tibetano. Ha presieduto la cerimonia Mr Tashi Gyalson, Chief Executive Commissioner and Chairman of the Ladakh Autonomous Hill Development Council (LAHDC), Shri Umang Narula, Advisor to Union Territory of Ladakh, e altri funzionari.

Il premio è stato assegnato a riconoscimento della onnicomprensiva compassione di Sua Santità, del suo impegno a promozione della pace e dell’armonia e dei suoi sforzi per preservare il ricco patrimonio culturale buddista del Tibet. Questo riconoscimento rappresenta anche la profonda gratitudine del popolo del Ladakh per il ruolo senza precedenti di sostegno alla tutela del propio patrimonio culturale esercitato da Sua Santità, così come il sentirsi orgogliosi del rapporto con Sua Santità sin dalla sua prima visita nel 1966.

Questo giorno ha anche segnato incidentalmente il 400° anniversario dell’ascesa al trono dell’allora Regno del Ladakh del re Sengé Namgyal.

Tra gli oratori c’erano Shri Umang Narula, IAS, Advisor to the UT Ladakh, Shri Jamyang Tsering Namgyal MP, e Shri Tashi Gyalson, Chairman, LAHDC, che hanno espresso ammirazione per il fiume Indo, l’ancora vitale che scorre attraverso il Ladakh. Hanno anche esaltato le qualità del popolo del Ladakh: molti dei suoi cittadini hanno eccelso nei rispettivi campi, inclusa la difesa della nazione. I relatori hanno espresso profonda gratitudine a Sua Santità per la sua dedizione alla promozione della pace e dell’amore nel mondo, per la sua saggezza e compassione e per l’affetto che ha mostrato loro, che è una grande fonte di ispirazione per il popolo del Ladakh, sia giovani che vecchi.

Sua Santità ha aperto le sue osservazioni con la strofa di saluto alla fine del “Trattato fondamentale della Via di Mezzo” di Nagarjuna:

Rendo omaggio al Gautama

Che, mosso da compassione,

Ci ha insegnato il sacro Dharma

Per eliminare tutte le visioni distorte.

Aggiunse, per presentarsi, una strofa di “Lode all’incomparabile maestro, il Buddha, per l’insegnamento del sorgere dipendente” di Tzongkhapa:

Diventato ordinato nella via del Buddha,

essendo impegnato nello studio dei suoi insegnamenti,

con la pratica yoga della grande determinazione,

questo monaco si dedica a quel grande dispensatore di verità.

Sua Santità ha quindi spiegato di essere anche un monaco ordinato secondo la tradizione del Buddha, che da decenni non è stato negligente nello studio delle sue parole, e che ha continuato, anche dopo essere venuto in esilio, a studiare gli insegnamenti contenuti nei Tre Canestri e nei trattati composti da maestri indiani e tibetani, che ne rappresentano l’elaborazione.

Sua Santità ha spiegato che la ragione di studiare gli insegnamenti del Buddha è disciplinare la mente. Ha affermato che questa è la sua pratica e che coltivare la mente altruistica del risveglio porta forza interiore e determinazione a lavorare per il benessere di tutti gli esseri senzienti, che di per sé porta la pace della mente.

Ha chiarito che l’altra sua pratica principale consiste nell’esaminare il modo in cui gli esseri ed i fenomeni esistono nel contesto della visione consequenzialista della Via di Mezzo (Prasangika Madhyamika). Così, ha spiegato come disciplina la sua mente e le sue emozioni combinando la mente del risveglio di bodhicitta con una visione dello stato degli esseri e delle cose come semplicemente designati.

Sua Santità ha citato la famosa strofa di “Entrare nella via di un Bodhisattva” di Shantideva come una grande fonte di coraggio e pace mentale:

Finché ci sarà lo spazio,

E finché ci saranno esseri senzienti,

Possa fino ad allora restare anch’io,

Per contribuire a dissipare la miseria del mondo. 10/55

Riguardo alla sua dedizione a mantenere vivo l’insegnamento del Buddha, Sua Santità ha citato una strofa della Preghiera di dedica finale del “Grande Trattato sugli Stadi del Sentiero verso l’Illuminazione” di Tzongkhapa:

Possa io, fortemente mosso da grande compassione,

Illuminare il prezioso insegnamento [del Buddha],

Il tesoro del benessere e della felicità, ovunque non si sia diffuso prima,

Ed ovunque sia declinato, pur essendosi diffuso prima.

Ha dichiarato di essere lieto di accettare il premio conferitogli da quelle stesse persone che nutrono per lui un’incrollabile fede e fiducia.

I tibetani ed il popolo del Ladakh hanno stretti rapporti”, ha affermato Sua Santità, “perché condividiamo la stessa cultura buddista, e questo grande fiume Indo, il Sengé Khabab che scorre tra di noi.

Apprezzo molto l’eccellente armonia ed amicizia che prevale tra le varie comunità religiose in Ladakh. Tutte queste tradizioni religiose sottolineano l’importanza di aiutare gli altri e, poiché tutti desideriamo essere felici, dobbiamo lavorare per mantenere l’armonia tra noi, consapevoli dell’unità dell’umanità.

Oltre a questo, vi esorto a piantare e prendervi cura degli alberi, che è un passo positivo che possiamo fare per affrontare la minaccia del riscaldamento globale che mette a rischio l’intera umanità. Abbiamo la responsabilità nei confronti delle generazioni future di prenderci cura dell’ambiente, dal momento che oggi lo possiamo fare.

“Dato che in Ladakh il clima non è umido come a Dharamsala durante il monsone, spero di poter continuare a visitare regolarmente il Ladakh in futuro, quindi non vedo l’ora di rivedervi.”

Il consigliere ven. Konchok Stephen ha concluso l’evento ringraziando Sua Santità, i vari relatori, dignitari, artisti, esponenti culturali, e tutti coloro che hanno contribuito a rendere l’evento un grande successo.

Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=15229 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama.


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