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Sua Santità il Dalai Lama parla di Etica Laica al Salwan Education Trust
Dicembre 23rd, 2022 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “Per controllare la rabbia e rimanere in pace, consiglio di familiarizzarsi con “karuna”, la compassione, quindi, quando sorgerà la rabbia, non ti assoggetterà.

21 dicembre 2022. Delhi, India – Questa mattina, mentre Sua Santità il Dalai Lama si è recato alla Salwan Public School di Gurugram, il tempo era freddo ed un po’ nebbioso. All’arrivo è stato accolto dal presidente del Salwan Education Trust, Sushil Dutt Salwan, che lo ha accompagnato nell’atrio della scuola. I presidi ed il personale di 58 scuole di tutta Gurugram hanno colto l’occasione per salutare Sua Santità mentre si gustava tè e biscotti.

Sua Santità si è avvicinato al palco allestito sotto una grande “shamiana” e si è seduto di fronte a circa 6000 studenti, insegnanti e genitori che erano venuti ad ascoltarlo, quindi Sushil Dutt Salwan gli ha porto il benvenuto a nome di tutti i presenti, ricordando che la connessione del Salwan Education Trust con Sua Santità è iniziata quando 24 anni fa ha visitato per la prima volta il loro campus di Rajendranagar ed ha notato il grande rispetto che il Trust nutre per il messaggio di amore e compassione di Sua Santità. Ha anche aggiunto che in quell’occasione Sua Santità aveva benedetto un alberello che ora è diventato un albero della Bodhi: un punto di riferimento significativo nel campus.

“La vita è apprendimento”, ha osservato Salwan, “ed è un onore per noi imparare da Sua Santità”.

“Fratelli e sorelle”, ha esordito Sua Santità. “Tutti gli otto miliardi di noi esseri umani in realtà sono fratelli e sorelle. Siamo nati allo stesso modo e quasi tutti siamo stati nutriti allo stesso modo dalle nostre madri. Alla fine tutti in questo mondo dipendono dal buon cuore.

Da bambini giochiamo gli uni con gli altri senza riguardo per quale possa essere la nostra religione o nazionalità. Se i nostri compagni sorridono e giocano, siamo felici di giocare con loro. Questo perché, essenzialmente, siamo tutti uguali in quanto esseri umani. Tuttavia, l’istruzione tende ad insegnare a concentrarci sulle differenze superficiali tra di noi, che possono portare ad attriti e discriminazioni.

L’India ha tradizioni di lunga data di ‘karuna’ e ‘ahimsa’: compassione e non violenza. Dobbiamo cercare di seguire questi valori umani fondamentali. Tigri e leoni hanno denti affilati ed artigli che indicano il loro bisogno di predare e mangiare altri animali, ma la forma umana suggerisce che siamo molto più inclini ad essere compassionevoli e a non fare del male. Da un punto di vista biologico, dovremmo essere creature pacifiche.

Poiché sopravviviamo dipendendo dalla gentilezza degli altri, dobbiamo mantenere un senso di ‘karuna’ ed ‘ahimsa’ nei loro confronti. In passato c’è stata troppa violenza, perché abbiamo usato la nostra intelligenza per sviluppare armi e fare piani per distruggere i nostri vicini.

Quando ci incontriamo, riconosciamo un altro essere umano dal suo volto. Se incontrassimo qualcuno con un terzo occhio sarebbe una vera sorpresa. Siamo tutti fisicamente simili nell’avere una faccia, due mani e due gambe. Dovremmo vivere secondo la nostra natura umana fondamentale, che deve essere compassionevole.

La violenza del passato ha forse costruito un mondo migliore e più sicuro?

No, di certo. Pertanto, dovremmo fare uno sforzo per creare un mondo più felice e più pacifico. Questo significa vivere felicemente insieme come fratelli e sorelle.

Ho avuto l’opportunità di visitare diversi paesi in diversi continenti ed ovunque ho trovato lo stesso tipo di volti umani. Ovunque io vado, sorrido ed in generale le persone rispondono in modo amichevole.

La pace non cadrà dal cielo. Dipende da noi sviluppare un vero senso di fratellanza e sorellanza. A livello superficiale ci sono delle differenze tra di noi, ma ciò non vuol dire che si debba litigare. Dobbiamo considerare come nostro obiettivo un mondo pacifico e libero dalle armi. Se sorgono disaccordi, dobbiamo risolverli parlandone. Le armi non servono.

Questo è ciò che voglio qui condividere con i miei giovani fratelli e sorelle”.

Sua Santità ha osservato che i valori occidentali tendono a concentrarsi su obiettivi materiali mentre nell’antica India le persone esploravano il funzionamento della mente, riconoscendo d’avere una coscienza sensoriale, ma apprezzando anche l’importanza della coscienza mentale e sono giunti ad intuire che quando moriamo le nostre menti più grossolane si dissolvono in quelle più sottili. Questo può essere osservato anche quando ci addormentiamo. Sua Santità ha riconosciuto che gli yogi indiani, come i monaci tibetani, hanno una profonda esperienza di lavoro con la mente.

Quando attraversiamo il processo della morte, gli elementi del corpo si dissolvono ed i livelli più grossolani della mente si dissolvono in quelli più sottili. Ciò dà origine a quelle che sono conosciute come le tre visioni: apparizione biancastra e cessazione di 33 concezioni, incremento rossastro durante il quale cessano 40 concezioni ed il quasi conseguimento nero durante il quale cessano le ultime sette concezioni.

Sua Santità ha ricordato che nel settimo secolo dell’era volgare il re tibetano commissionò la creazione di una forma di scrittura tibetana basata sull’alfabeto indiano Devanagari. Quando un secolo dopo un altro re invitò in Tibet il grande maestro del Nalanda Shantarakshita, incoraggiò la traduzione della letteratura buddista in tibetano. Una conseguenza è che oggi il tibetano rimane il linguaggio migliore e più accurato per spiegare la psicologia buddista e la scienza della mente. Sua Santità ha suggerito che gli studenti indiani devono imparare di più sull’addestramento e sul controllo delle loro menti sulla base dell’antica tradizione indiana, che è stata mantenuta viva in Tibet.

Rispondendo alle domande degli studenti, Sua Santità ha osservato che tutti hanno un certo interesse per la pace della mente. Per mantenere tale pace interiore, dobbiamo imparare che sono le emozioni distruttive come la rabbia ed il sospetto che disturbano le nostre menti, mentre la “karuna” o compassione porta pace e fiducia in sè stessi. Ha osservato che, come fa lui stesso, se pensate a “karuna” al risveglio e di nuovo mentre vi state per addormentare, ciò porta tranquillità.

Quando gli è stato chiesto chi considera una fonte di ispirazione, Sua Santità non ha esitato a citare Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=10906 e Chandrakirti https://www.sangye.it/altro/?p=10587, due maestri indiani il cui pensiero e intelligenza erano brillanti.

Un altro studente voleva sapere come controllare la rabbia e rimanere in pace. Sua Santità le consigliò di familiarizzarsi con “karuna”, la compassione, quindi, quando sorgerà la rabbia, questa non ti assoggetterà. La rabbia e l’attaccamento sono associati a stati mentali grossolani, che non hanno solide basi, mentre la compassione è ben fondata nella ragione. Perciò le emozioni costruttive, a lungo termine, sono più forti delle loro controparti distruttive.

Nel nostro mondo materialista, ha commentato Sua Santità, prestiamo troppa attenzione alle cose materiali. Quello che dovremmo fare è prestare maggiore attenzione allo stato della nostra mente.

Alla domanda su come sviluppare buon cuore in un mondo in cui la maggior parte delle persone è egocentrica, Sua Santità ha risposto che abbiamo un forte senso di comunità e ne abbiamo una forte dipendenza quando siamo molto giovani e dobbiamo preservare e coltivare tale comprensione. Ha ribadito che la compassione porta felicità e fiducia in sè stessi.

Voglio incoraggiare questi giovani ragazzi e ragazze indiani a tenere a mente ‘karuna’ ed ‘ahimsa’. Se lo farete, le vostre vite seguiranno una direzione positiva. Quando sei compassionevole, automaticamente sorridi.

Quando ti sposi, l’amore genuino è molto legato alla capacità di sorridere. Quando è basato sul denaro, il matrimonio tende ad essere solo temporaneo. E, se sposi un politico, anche questo non durerà. Ma, quando due persone si sposano perché entrambe si amano, il loro matrimonio sarà duraturo. Gli esseri umani tendono a sposarsi per tutta la vita, soprattutto se la loro relazione è radicata in un profondo senso di amorevole gentilezza.

Smt Rashmi Malik, Preside della Salwan Public School, Gurugram, ha ringraziato Sua Santità e tutti coloro che hanno contribuito all’organizzazione dell’evento.

Nelle sue osservazioni finali Sua Santità ha osservato che la Cina e l’India sono le due nazioni più popolose della terra. Ma, mentre la Cina ha avuto i suoi alti e bassi, l’India ha a cuore la democrazia e la libertà religiosa.

Questa consuetudine di riguardo per la democrazia e rispetto per tutte le tradizioni religiose”, ha affermato Sua Santità, “basata su valori secolari, è sia benefica che saggia.

“Grazie.”

Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=15439 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama.

Guarda l’Insegnamento di Sua Santità tradotto in inglese https://www.dalailama.com/videos/interactive-session-at-salwan-public-schoolhttps://www.youtube.com/watch?v=pWHkOnG_9XY


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