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Sua Santità il Dalai Lama visita la Comunità Mussulmana del Ladakh
Agosto 12th, 2023 by admin

Sua Santità il Dalai Lama sta per dare un morso all’albicocca durante il suo discorso ai membri della comunità musulmana all’Imam Bargah, Chuchot Yokma, a Leh, Ladakh, India, il 12 agosto 2023. Foto di Tenzin Choejor

12 agosto 2023. Shewatsel, Leh, Ladakh, India. Questa mattina Sua Santità il Dalai Lama ha attraversato l’Indo per visitare l’Imam Bargah, una moschea nella vicina Chuchot Yokma. È stato ricevuto all’arrivo da rappresentanti delle comunità sciite e sunnite. La moderatrice dell’evento, una giovane donna, ha dato il benvenuto a Sua Santità ed agli altri ospiti.

Lo sceicco Nazir Ahmed Sharifi, vicepresidente dell’Anjuman-e-Imamia, ha cantato una commovente preghiera per aprire formalmente i lavori. Il rappresentante sciita, Ashraf Ali Barch ed il presidente Anjuman Imamia hanno espresso grande ammirazione e affetto per Sua Santità come uomo di pace, come la persona che dichiara costantemente che siamo tutti uguali come esseri umani e che che fa grandi sforzi per promuovere l’armonia interreligiosa.

Il rappresentante sunnita, il dott. Abdul Quayoum, presidente dell’Anjuman Moin-ul-Islam (AMI), è così intervenuto in inglese:

Ancora una volta Sua Santità il Dalai Lama è qui con noi in questa moschea ed è il mese sacro di Muharram. Sua Santità è rinomato per i suoi insegnamenti sulla pace, l’armonia, la fratellanza e la rettitudine. Ama venire in Ladakh e noi amiamo ascoltarlo. Ti siamo grati per aver mantenuto il Ladakh nel tuo cuore, per favore non dimenticarci”.

Il dottor Abdul Quayoum ha affermato che è in preparazione una traduzione del Sacro Corano in tibetano ed ha letto ad alta voce una prefazione fornita da Sua Santità.

Mi congratulo con la comunità musulmana del Ladakh per aver tradotto il Sacro Corano in tibetano. Come dico spesso, tutte le principali religioni del mondo trasmettono lo stesso messaggio di amore, compassione e servizio altruistico verso gli altri esseri viventi. Per migliaia di anni le nostre varie religioni hanno portato immensi benefici ad innumerevoli esseri umani. Non ho dubbi che sarebbe utile che le vostre sacre scritture siano tradotte nelle diverse lingue del mondo”.

Chiunque io incontri”, Sua Santità ha incalzato, “penso che siamo tutti uguali come esseri umani. Tutti gli otto miliardi di persone in vita oggi, non appena sono nati, sono stati protetti dall’amore e dall’affetto della propria madre. È così che iniziano le cose. Pertanto, in seguito, quando saremo cresciuti e nel bel mezzo della nostra vita, dovremmo fare il possibile per prenderci cura degli altri. Se lo faremo, quando moriremo, lo faremo in un’atmosfera di affetto.

La cosa triste è che sebbene all’inizio ci crogioliamo nell’amore e nell’affetto di nostra madre, in seguito arriviamo a concentrarci sulle differenze di religione, razza o nazionalità che ci portano a vedere le altre persone in termini di ‘noi’ e ‘loro’.

Ciò che è passato è passato, non possiamo cambiarlo, ma quello che possiamo fare è lavorare per creare un mondo più pacifico ora e in futuro. Oltre a questo, dobbiamo tenere conto del riscaldamento globale. In tutto il mondo fa sempre più caldo. Gli scienziati ci hanno avvertito di questo e le prove sono chiare davanti a noi. Inoltre, la scrittura buddista, l’Abhidharmakosha, parla del mondo distrutto dal fuoco. Quello che vediamo ora potrebbe essere l’inizio di quel processo.

Storicamente gli esseri umani si sono combattuti e uccisi a vicenda. Ora, quando ci sono rischi che ci riguardano tutti, dovremmo sforzarci di aiutarci a vicenda in un’atmosfera di pace ed armonia”.

Mentre assaggiava un’albicocca matura, Sua Santità ha osservato che, pur avendo 88 anni, ha ancora tutti i denti.

Ha aggiunto che, se coltivassimo tutti un senso più forte dell’unità dell’umanità, saremmo maggiormente in grado di lavorare insieme per amore e compassione. Le persone in tutto il mondo, ha detto, sono stufe di combattere e cercare di risolvere i problemi attraverso l’uso della forza è obsoleto.

Ogni essere umano su questa terra è lo stesso nel voler essere felice e non voler soffrire, e rifuggire dal dolore. Prego affinché le persone del mondo non si facciano del male a vicenda ma vivano in pace ed armonia.

Il nostro incontro qui in questa moschea è un simbolo di fratellanza e sorellanza. Sono un monaco buddista, ma rispetto tutte le tradizioni religiose perché al centro c’è un messaggio comune sul valore dell’amore e della compassione. Non è utile parlare in modo critico della “mia religione” o della “loro religione”.

In Tibet quasi tutti noi seguiamo la stessa tradizione buddista eppure ci sono differenze tra le tradizioni Sakya, Kagyu, Nyingma, Geluk e Jonang. A volte ci riferiamo a queste differenze in termini di colore dei nostri cappelli, confrontando “cappelli gialli” con “cappelli rossi” e così via.

Ho ricevuto istruzioni da insegnanti di tutte queste diverse tradizioni e mi sono sforzato di metterle in pratica. Uno dei motivi per cui l’ho fatto è stabilire l’armonia tra le nostre varie tradizioni tibetane.

Oggi ci siamo riuniti tutti in questa moschea per mostrare la nostra amicizia e rispetto reciproco. Tra noi qui ci sono membri delle due principali comunità musulmane, le tradizioni sciita e sunnita, e vorrei offrire a ciascuno di loro una Ruota del Dharma.

In Ladakh possiamo osservare una forte tradizione di armonia ed etica. Pur preservando il senso dell’amore e dell’affetto reciproco come esseri umani, sarebbe anche bene mantenere l’armonia tra le nostre tradizioni religiose.

“Adesso è ora di pranzo.”

Sua Santità e gli altri ospiti hanno consumato insieme un sontuoso pranzo.

Mentre stava per alzarsi in piedi per andarsene, diversi dei presenti si sono fatti avanti per chiedere la sua benedizione. Mentre camminava verso la porta, sorrideva salutando le persone su entrambi i lati del corridoio, e tutti erano felici di contraccambiare al suo sorriso. Durante il breve viaggio attraverso Chochut Yokma e Choglamsar, gruppi di sostenitori si sono allineati lungo la strada offrendogli sciarpe di seta e fiori, desiderosi di salutare Sua Santità.


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