Il Ven. Lobsang Thokmey
Nella ricorrenza del 5° anniversario dell’insurrezione di Lhasa del 2008, un monaco tibetano della regione di Ngaba si è dato la morte con il fuoco. Lobsang Thokmey, ventotto anni, monaco presso il monastero di Kirti, si è auto immolato oggi alle 14.40, ora locale, dopo aver cosparso il suo corpo di kerosene di fronte all’ala occidentale del complesso monastico. E’ deceduto sul luogo della protesta. “Con il corpo avvolto dalle fiamme, Lobsang ha iniziato a correre reggendo in mano la bandiera buddista”, – recita il comunicato rilasciato da una fonte del monastero di Kirti – “è stramazzato al suolo prima di raggiungere la porta principale dell’edificio”. Monaci e laici, subito accorsi, hanno prontamente ricoverato Lobsang Thokmey all’ospedale ma il monaco non è sopravvissuto alle gravi ustioni riportate. “Il personale di sicurezza cinese, arrivato all’ospedale poco dopo il ricovero, ha sequestrato il corpo del religioso defunto e lo ha portato al quartier generale di Barkham”. Lobsang Thokmey era entrato giovanissimo nel monastero ed era conosciuto per essere un ottimo studente. Lascia i genitori, una sorella e tre fratelli.
Il 16 marzo 2008, a Ngaba, le forze di sicurezza cinesi uccisero in quel solo giorno ventotto tibetani insorti, come nel resto di tutto il paese, per protestare l’occupazione e la repressione. Tre anni dopo, il 16 marzo 2011, si diede fuoco Lobsang Phuntsok. Nella stessa data, il successivo 2012, Lobsang Tsultrim, un altro monaco del monastero di Kirti, sacrificò la sua vita nell’ininterrotta serie delle autoimmolazioni. Dal giorno della morte di Tabey, il primo monaco di Kirti a darsi fuoco, nel 2009, cento otto tibetani hanno scelto di morire chiedendo la libertà per il loro paese e il ritorno del Dalai Lama. http://www.italiatibet.org/