SIDEBAR
»
S
I
D
E
B
A
R
«
Monaci tibetani costretti allo studio di “testi patriottici”
Giugno 13th, 2008 by admin

13 giugno 2008 – MONACI TIBETANI COSTRETTI ALLO STUDIO DI “TESTI PATRIOTTICI” …

Un articolo pubblicato nelle pagine del sito web dell’agenzia Reuters riporta le dichiarazioni di alcuni monaci residenti nella Prefettura di Gannan. I religiosi dichiarano che, per poter continuare a mantenere lo stato monacale, dovranno sostenere, probabilmente il prossimo mese di settembre, un esame che accerti il loro grado di conoscenza e fedelta’ alle norme di comportamento patriottiche. A questo fine sono obbligati a studiare un apposito libro di testo, dalla copertina color pastello e scritto sia in cinese sia in tibetano, distribuito in ogni monastero dalle autorità cinesi. Tra gli argomenti contemplati nel volume figurano la legge cinese in materia di autonomia e la condanna del Dalai Lama e dell’indipendentismo tibetano. Un altro testo, intitolato “Materiale di propaganda”, contiene paragrafi intitolati: “Cosa e’ accaduto durante la sollevazione nella nostra Prefettura” e “La storia di come il Tibet e’ diventato parte della Cina”. Nel frattempo, unità paramilitari impediscono l’ingresso ai più importanti centri religiosi e supervisionano le sessioni di studio. I monaci affermano che le milizie controlleranno i monasteri almeno fino alle fine delle Olimpiadi. “Pensano che siamo tutti terroristi o “separatisti” e dicono che dobbiamo amare il paese”, ha dichiarato un giovane monaco. “Non possono fare altro che imparare il testo” – ha affermato un laico – “questo e’ cio’ che chiamiamo mancanza di libertà. I tibetani non possono dire nulla”. A tre mesi dall’inizio dell’insurrezione, iniziata a Lhasa e rapidamente propagatasi in tutte le province tibetane, e’ ancora difficile una stima ufficiale delle vittime della repressione cinese. I dati diffusi da International Tibet Support Network, che fanno riferimento ai casi accertati nel periodo compreso tra il 10 marzo e il 31 maggio 2008, confermano in 209 il numero dei morti, il oltre 1000 quello dei feriti. I tibetani ancora agli arresti sono 5972, 40 i processi effettuati di cui almeno 5 conclusi con una condanna all’ergastolo. Il Tibet rimane chiuso a tutti gli stranieri, sia ai giornalisti sia ai turisti. “La responsabilità non e’ nostra” – ha dichiarato il Ministro degli esteri cinese – ma della “cricca” del Dalai Lama.


Comments are closed

»  Substance:WordPress   »  Style:Ahren Ahimsa