Sua Santità il Dalai Lama all’inaugurazione della porta del giardino del Buddha presso lo Sri Udasin Karshni Ashram di Mathura, India, il 23 settembre 2019. Foto di Tenzin Choejor
24 settembre 2019, Mathura, India – Questa mattina, all’inizio della sua seconda giornata allo Shri Udasin Karshni Ashram, Sua Santità il Dalai Lama è stato raggiunto dallo Swami Karshni Gurusharanandaji Maharaj, Swami Chidanand Saraswati con altri membri dell’ashram e hanno meditato insieme. Successivamente, Sua Santità si è recato sulle rive dello Yamuna dove, con il Maharaj-ji e il Swami-ji, ha preso parte ad un rituale che prevede l’offerta di luce. A un giornalista che gli chiedeva quali aspetti della cultura indiana sono rilevanti nel mondo contemporaneo, Sua Santità ha risposto:
“Sono convinto che coltivare le antiche tradizioni indiane di ‘ahimsa’, la condotta non violenta, e ‘karuna’, la sua motivazione compassionevole, rappresentino l’unico modo per porre fine alla violenza nel mondo. Come esseri umani siamo sostanzialmente uguali. Siamo nati allo stesso modo e moriamo allo stesso modo. Pertanto, è importante prestare attenzione ai valori umani fondamentali che sono stati coltivati in questo paese per migliaia di anni”.
Tornando all’ashram, Sua Santità ha partecipato all’inaugurazione del giardino del Buddha: è stata fatta suonare una grande campana, che sarà appesa sopra l’ingresso. Ha poi reso omaggio alla statua del Buddha, recitando una preghiera:
Con la venuta del Maestro in questo mondo,
il Dharma brilla come i raggi del sole,
un senso di fratellanza e affetto tra i praticanti
creino le condizioni di buon auspicio per l’Insegnamento.
Sua Santità ha fatto notare che, anche se è una nobile attività realizzare statue del Buddha, poiché esse non possono parlare, se vogliamo davvero contribuire alla preservazione degli insegnamenti è importante aprire centri di apprendimento e studio.
In seguito, Sua Santità è stato accompagnato al Tempio di Shiva dove insieme al Maharaj-ji ha fatto un’offerta di Rudra Abhishek allo Shivling. Il Lingam è stato bagnato e unto con i cinque nettari, fiori e altre sostanze sacre.
Dopo una breve pausa, Sua Santità ha raggiunto l’auditorium dell’ashram dove ha risposto alle domande dei giornalisti e dei membri dell’ashram. Per quanto riguarda il ruolo dell’India in un mondo sempre più frammentato, Sua Santità ha chiarito l’importanza di ‘ahimsa’ e ‘karuna’ e dell’esempio di armonia interreligiosa offerto dall’India. Sono queste qualità a dare forza al paese. Sua Santità ha aggiunto che l’India dovrebbe guidare un movimento globale verso la completa smilitarizzazione.
Sua Santità ha aggiunto che l’India è in una posizione speciale nell’integrazione nell’ambito dell’istruzione moderna – che coinvolge la scienza e la tecnologia – della comprensione tradizionale del funzionamento della mente e delle emozioni. L’educazione moderna di per sé non è adeguata perché non riesce a creare i presupposti per la pace interiore. Nonostante la diversità delle opinioni filosofiche, le tradizioni religiose indiane si concentrano tutte sui valori interiori, e questa è una delle ragioni per cui l’armonia ha prevalso.
Sua Santità ha raccomandato che i valori interiori siano insegnati dalla prima infanzia fino all’università, sottolineando che “ahimsa” e “karuna” sono gli antidoti perfetti contro la rabbia. Lo studio di queste materie non deve essere fatto secondo un approccio religioso, ma in modo accademico oggettivo. Che si scelga o meno di praticare una fede è una questione di scelta personale, ma l’intera umanità ha bisogno di pace.
Il Maharaj-ji ha elogiato Sua Santità e il modo in cui si è instancabilmente speso per il bene dell’umanità, sottolineando l’importanza della saggezza e dell’amore. Ha apprezzato particolarmente il consiglio di Sua Santità di sviluppare l’amore e la compassione e si è detto d’accordo con l’idea del messaggio comune che unifica tutte le tradizioni indiane. Ha poi recitato versi della Gita che illustrano come la saggezza e l’amore, gli antidoti alla rabbia e all’attaccamento.
“Non è alla sua persona fisica, in carne ed ossa che porgiamo il nostro rispetto, ma alla saggezza che risiede in Sua Santità. Poiché Sua Santità incarna la verità e la saggezza, i seguaci della verità sono anche seguaci di Sua Santità. Considero Sua Santità uno dei maestri di questo ashram e così l’ashram gli appartiene. Egli è libero di rimanere qui quando vuole”.
Dopo il pranzo con il Maharaj-ji e il Swami Chidanand Saraswati, Sua Santità ha fatto rientro a Delhi.
http://it.dalailama.com/news/2019/secondo-giorno-allo-shri-udasin-karshni-ashram