SIDEBAR
»
S
I
D
E
B
A
R
«
Sua Santità il Dalai Lama: Buddismo, Scienza e Compassione
Novembre 27th, 2020 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “La natura fondamentale della mente è pura e quella purezza è indicata come la natura di Buddha. Questo è ciò che sta alla base dell’idea che possiamo ridurre ed eliminare le emozioni distruttive e purificare la mente.”

25 novembre 2020. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Sua Santità il Dalai Lama è stato invitato questa mattina a prendere parte ad un incontro coi membri dell’Einstein Forum, una fondazione nel Brandeburgo, in Germania, che funge da laboratorio aperto della mente e che offre una borsa di studio annuale a giovani pensatori eccezionali che desiderano portare avanti un progetto in un campo diverso da quello della loro ricerca precedente. I borsisti possono soggiornare nella residenza estiva dell’Einstein Forum a Caputh con facile accesso alle università ed alle istituzioni accademiche di Potsdam e Berlino.

La professoressa Susan Neiman, direttrice dell’Einstein Forum ha aperto la conversazione, confessando a Sua Santità quanto lei ed i suoi colleghi si sentano onorati ed entusiasti di accoglierlo. Si è rammaricata di non essere stata in grado di invitarlo nella casa di Einstein, ma ha letto una citazione di Einstein che ha evidenziato il suo apprezzamento per il potenziale di collaborazione tra buddismo e scienza. Ha aggiunto che l’Einstein Forum è stato creato 27 anni fa per ricreare ed incoraggiare la tradizione delle conversazioni che Einstein teneva su scienza e religione, politica e giustizia sociale. Ha ringraziato Shyam Wappuluri, un collega indiano dell’Einstein Forum per aver organizzato l’evento ed Amber Carpenter, un altro collega, per aver moderato il dialogo.

Oggi non siamo a diretto contatto”, ha esordito Sua Santità, “ma siamo in grado di vederci e di parlarci su Internet. Tutte le religioni trasmettono un messaggio di compassione e sottolineano l’importanza del buon cuore, della tolleranza, dell’appagamento e dell’autodisciplina. Molte religioni credono in un Dio creatore e nell’idea che come, figli di quel Dio, tutti gli esseri umani sono fratelli e sorelle. Poi, ci sono anche tradizioni non teistiche, principalmente in India, che considerano l’amorevole gentilezza come la più preziosa delle qualità umane.

Gli scienziati osservano che noi esseri umani siamo animali sociali con un forte senso di preoccupazione per la nostra comunità, perché la nostra stessa sopravvivenza dipende dal benessere della comunità. Coltivarne il benessere è uno dei modi migliori per soddisfare il nostro interesse.

In questo contesto, gli scienziati stanno prestando maggiore attenzione a ciò che deve essere fatto per sviluppare la tranquillità. Si sta arrivando a capire che sono gli ostacoli interni, le emozioni distruttive, come la rabbia, a disturbare la nostra pace mentale. Quando sorge la rabbia, la tua pace interiore è svanita. Tuttavia, l’antidoto alla rabbia è la compassione.

L’India ha preservato per migliaia di anni una tradizione di non violenza: la pratica di non nuocere. E questa è supportata da “karuna” o compassione e dalla preoccupazione per il benessere degli altri.

“Nella tradizione buddista non ci affidiamo alla fede per coltivare la compassione e la pace della mente: impieghiamo la ragione. Seguiamo il consiglio del Buddha di non accettare le sue parole in quanto tali, ma di esaminarle e verificarle come un orafo testa l’oro. Di conseguenza, i seguaci del Buddha in India, e successivamente in Tibet, hanno apprezzato l’adozione di un approccio logico ed investigativo: il che concorda con un atteggiamento scientifico.

Poiché ha insegnato a persone di diversa disposizione mentale in tempi e luoghi diversi, dobbiamo esaminare ciò che ha insegnato e valutarlo. I grandi maestri dell’Università di Nalanda epigoni di Nagarjuna fecero una distinzione tra gli insegnamenti del Buddha che potevano essere accettati come definitivi e quelli che richiedono d’essere interpretati.

Dall’VIII secolo, quando il re tibetano, Trisong Detsen, invitò in Tibet un importante studioso dell’Università di Nalanda, Shantarakshita, abbiamo adottato anche un approccio logico. Oltre ai suoi trattati, abbiamo tradotto e studiato rigorosamente le opere dei grandi logici indiani Dignaga e Dharmakirti https://www.sangye.it/altro/?p=7077.

Questa formazione logica è la base grazie alla quale per molti anni ho potuto discutere con gli scienziati. Ci sono punti di convergenza da un lato tra l’antico pensiero buddista e le scoperte della fisica quantistica e, dall’altro, gli scienziati stanno iniziando a registrare un interesse per il funzionamento della mente e delle emozioni.

Oggi, su questo pianeta, affrontiamo molti problemi derivati ​​dalla rabbia, dall‘invidia e dalla paura. Le armi, comprese quelle nucleari, che, per svilupparle, abbiamo dovuto impiegare la nostra intelligenza, rappresentano una minaccia per la pace. Tuttavia, sempre più persone appoggiano delle iniziative non solo volte ad eliminare le armi nucleari, ma per ottenere una completa smilitarizzazione globale. Le persone apprezzano la prospettiva della pace nel mondo, ma non ne verrà fuori nulla a meno che noi tutti non sviluppiamo dentro di noi la pace della mente. Apparteniamo tutti alla società umana e dobbiamo imparare a contribuirvi ed a vivere insieme “.

Nelle sue risposte alle domande del pubblico, Sua Santità ha nuovamente toccato l’importanza di trovare la pace interiore. Ha confermato che la formazione alla tranquillità interiore dovrebbe far parte della nostra educazione. Ha aggiunto che, proprio come tutti osservano un codice di igiene fisica, dovrebbe esserci una corrispondente pratica di igiene emotiva. Ciò includerebbe comprendere che la compassione contrasta attivamente la rabbia e la paura.

Ha menzionato un monaco tibetano che conosceva e che ha trascorso 18 anni nelle carceri cinesi. Quando questo monaco riferì di essere stato in pericolo durante quel periodo, Sua Santità pensò che si riferisse a minacce alla sua vita. Tuttavia, il monaco chiarì che, a volte, aveva rischiato di perdere il senimento della compassione per i suoi carcerieri cinesi. Sua Santità ha citato questo monaco come qualcuno con un notevole grado di pace mentale.

Gli scienziati hanno trovato prove che suggeriscono che è la natura umana fondamentale ad essere compassionevoli. Riceviamo gentilezza dal momento in cui nasciamo. Imparare a mantenere la pace della mente è un fattore chiave nella nostra capacità di coltivare il buon cuore.

Sua Santità ha spiegato che la natura fondamentale della mente è pura e che la purezza è indicata come natura di Buddha. Questo è ciò che sta alla base dell’idea che possiamo ridurre ed eliminare le emozioni distruttive e purificare la mente. Ha chiarito che la qualità della nostra azione dipende dalla nostra motivazione, non tanto dal fatto che sia gentile o energica. Se la motivazione è positiva e compassionevole, l’azione che ne segue sarà benefica.

Quando siamo arrabbiati, l’oggetto della nostra rabbia sembra essere assolutamente negativo. Tuttavia, possiamo contrastarlo riflettendo che nulla esiste indipendentemente nel modo in cui appare. L’esperienza insegna che il nemico di oggi può diventare l’amico di domani. L’etichetta “nemico” è una nostra proiezione mentale.

Sua Santità ha osservato che coltivare la compassione e comprendere la realtà che nulla esiste in modo indipendente come appare sono fattori cruciali per ridurre e superare le nostre emozioni distruttive e quindi per raggiungere la pace della mente. Questo approccio è indicato in termini buddisti come unione di metodo e saggezza.

La comprensione del funzionamento della mente e delle emozioni ha fatto parte delle discussioni tra gli scienziati per diversi decenni. Allo stesso tempo, nei centri monastici tibetani di apprendimento risorti nel sud dell’India sono state istituite strutture per lo studio della scienza.

“Abbiamo imparato dalla scienza”, ha osservato Sua Santità, “che quanto tramandato dalla letteratura buddista sulla terra piatta od al sole ed alla luna aventi le stesse dimensioni e distanza dalla terra sono errati. Tra gli studiosi buddisti, Chandrakirti ha criticato i maestri che hanno espresso tali opinioni e io mi considero un suo allievo”.

Alla domanda su come vedere il funzionamento del karma in relazione alla scienza, Sua Santità ha affermato in primo luogo che karma significa azione e l’azione è soggetta a cambiamenti momentanei. Tuttavia, le azioni fisiche, verbali e mentali lasciano nella mente impronte che possono rimanere per molto tempo. Dichiarò che le impronte cumulative delle azioni positive alla fine maturano nel raggiungimento della Buddità.

Per guarire una società divisa, Sua Santità ha raccomandato di includere nell’istruzione generale la formazione alla pace della mente. Ciò comporterebbe degli approcci per superare la rabbia e la paura. Ha aggiunto che la competizione può essere utile quando l’obiettivo è fa sì che tutti i partecipanti abbiano successo, ma è distruttiva quando significa avere vincitori e vinti. Ha ribadito l’importanza di riconoscere l’unicità dell’umanità e che dobbiamo vivere tutti insieme motivati ​​da un senso di fratellanza e sorellanza.

Il maestro indiano Shantideva https://www.sangye.it/altro/?cat=15 commentava che il nostro nemico può essere il nostro miglior maestro. Essere gentili col tuo nemico significa mostrare pura gentilezza, mentre mostrare gentilezza ed affetto solo per gli amici è un sentimento generalmente misto ad attaccamento. Sebbene la pratica della compassione sia descritta nei testi religiosi, dovrebbe essere adottata come un qualcosa dal valore universale.

“Il sesto capitolo https://www.sangye.it/altro/?p=2405 del libro di Shantideva “Bodhicharyavatara” o “La Via del Bodhisattva” spiega gli effetti negativi della rabbia e come superarla. Il capitolo ottavo https://www.sangye.it/altro/?p=2418 tratta degli effetti dannosi di un atteggiamento egocentrico. L’altruismo è fondamentale per il raggiungimento della felicità e, che tu sia buddista o no, questi due capitoli contengono consigli utili.

Da quando mi è stato spiegato questo libro, il mio modo di pensare è cambiato. Oggi lo leggo tutte le volte che posso. Ed assieme a ciò che Chandrakirti ha spiegato sulla comprensione della realtà, mi è stato meravigliosamente efficace nell’aiutarmi a trasformare la mia mente. “

Sua Santità ha convenuto che la popolazione umana in continua crescita rappresenta un grave rischio perché ci sono limiti alla quantità di cibo che il pianeta può produrre. Inoltre, il riscaldamento globale rappresenta una seria minaccia che potrebbe tradursi in breve tempo in un drastico calo delle fonti d’acqua. Ha sottolineato la necessità di valutare realisticamente questi problemi da una prospettiva più ampia. Ha scherzato sul fatto che un modo efficace per limitare la sovrappopolazione sarebbe che più persone si facessero monaci o monache abbracciando il celibato.

La prof. Susan Neiman ha concluso l’incontro, dichiarando d’essere onorata, a nome del dell’Einstein Forum, di ringraziare Sua Santità per essersi oggi unito a loro. Ha ringraziato gli organizzatori ed il team tecnico presso l’Ufficio di Sua Santità il Dalai Lama per aver assicurato che la conversazione potesse aver luogo. Ha anche ringraziato il team di traduttori che ha tradotto simultaneamente la conversazione in 13 lingue.

Sua Santità ha risposto che è stato un onore per lui interagire con un’istituzione legata ad Albert Einstein, un uomo per il quale nutre grande rispetto ed ammirazione.

Traduzione da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14451 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. http://it.dalailama.com/videos/buddismo-scienza-e-compassione, https://www.facebook.com/DalaiLamaItaliano/videos/209497230555818, https://www.facebook.com/iltkpomaia/videos/2735980843383891


Comments are closed

»  Substance:WordPress   »  Style:Ahren Ahimsa