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Sua Santità il Dalai Lama: “Benessere e Resilienza”
Gennaio 23rd, 2021 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “Essere consapevoli significa essere attenti al nostro comportamento fisico, verbale e mentale. Essere consapevoli del nostro modo di parlare significa fare attenzione a non usare parole che feriranno gli altri o che desteranno sospetti.”

22 gennaio 2021 Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Questa mattina, la Prof.ssa Neelkamal Sihota, docente di matematica presso la British School, New Delhi, a nome della scuola, ha accolto Sua Santità il Dalai Lama in una conversazione online su “Benessere e Resilienza”, spiegando che gli studenti hanno un’età compresa tra gli 11 ed i 14 anni e confidando a Sua Santità che di sentirsi tutti quanti onorati che Sua Santità avesse accettato di parlare loro e di non vedere l’ora di sentire le Sue parole.

Sua Santità a mani giunte ha salutato il pubblico con “Namaste” ed ha esordito: “Sono molto felice di incontrare dei giovani studenti che studiano principalmente qui in India”. “Fin dalla mia infanzia ho seguito un programma di studi che trae le sue origini dall’India, un percorso che deriva dalle tradizioni della Università di Nalanda. Ogni parte della mia mente è colma del pensiero dell’India. E, poiché ho vissuto qui per la maggior parte della mia vita, il mio corpo è stato nutrito anche dal riso indiano, dal dal (un piatto di lenticchie indiane) e chapati (la focaccia indiana). Pertanto, mi considero un “figlio dell’India”.

“Durante il periodo in cui ho vissuto qui, ho potuto incontrare tutti i tipi di persone, compresi gli scienziati moderni. Sento di essere stato in grado di tenere testa alle discussioni con loro grazie alla mia formazione nell’antica razionalità e logica indiana. Il Buddha ha incoraggiato i suoi seguaci a non assumere nemmeno quello che diceva per il suo significato nominale, ma d’esaminarlo e d’investigarlo. I grandi studiosi di Nalanda come Nagarjuna, Asanga, Dignaga, Dharmakirti e Chandrakirti fecero proprio questo.

Gli scienziati hanno una buona comprensione del mondo materiale, ma la loro comprensione del modo in cui funziona la mente non è così acuta. Siamo stati in grado di condividere con loro la spiegazione dettagliata della tradizione di Nalanda sul funzionamento della nostra mente e delle nostre emozioni.

“Nel frattempo, l’India per migliaia di anni ha incoraggiato gli ideali di ‘ahimsa’ e ‘karuna’. Se una linea di condotta è non violenta o meno dipende dalla motivazione che ne è alla base. Se fai qualcosa per rabbia, è probabile che sia violento. Se sei motivato da “karuna” o compassione, le tue azioni saranno non violente. Credo che l’India abbia l’opportunità di associare queste qualità di compassione e non violenza con l’istruzione moderna.

Gli scienziati desiderano saperne di più sulla mente in generale, ma soprattutto su come raggiungere la tranquillità. Nel secolo scorso, il Mahatma Gandhi ha dato al mondo un esempio dell’efficacia della non violenza per raggiungere gli obiettivi che si prefissava. In questo secolo, coloro che oggi sono giovani avranno l’opportunità di dimostrare come mantenere la pace della mente.

Molte persone parlano di stabilire la pace nel mondo e, sebbene la limitazione degli armamenti e del loro commercio siano uno strumento rilevante, la potremo conseguire solo se prima possiamo portare la pace dentro di noi. Dobbiamo tenere degli incontri per conoscere i punti di vista degli altri e, quando affrontiamo dei problemi, dovremmo risolverli attraverso il dialogo. Avete qualche domanda?”

La signora Neelkamal Sihota ha presentato Misaki Tomiyama, una studentessa americana con la funzione di moderatrice, la quale ha presentato il primo interlocutore che intendeva sapere se le nostre comunità si riprenderanno dalla pandemia del covid. Sua Santità le ha risposto che questa non è la prima volta che il mondo affronta una malattia così grave. Tuttavia, ricercatori e medici stanno davvero lavorando duramente per trovare modi per combattere la pandemia e curare le persone da essa affette. Per questo motivo non dovremmo sentirci scoraggiati, ma dovremmo essere fiduciosi e positivi riguardo al futuro.

Ha spiegato che stare bene fisicamente dipende anche dal nostro stato emotivo. Essere in pace con noi stessi sostiene il nostro benessere fisico. Ha citato un antico maestro indiano che ha dato utili consigli pratici in relazione a ciò: “Prima analizza la situazione che ti trovi di fronte. Se c’è una soluzione al problema, dovresti avere il coraggio di metterla in pratica. Se non c’è soluzione, è meglio accettarlo così come è.” Farsi prendere dalla rabbia o dalla frustrazione non aiuta. Questa è una posizione realistica da adottare.

Alla domanda se pensava che la pace e la stabilità sarebbero tornate nel mondo, Sua Santità ha affermato di sì. “Molti dei problemi che dobbiamo affrontare sono di nostra creazione. Nascono perché insistiamo nel vedere le persone in termini di “noi” e “loro”. Dobbiamo invece riconoscere l’unicità dell’umanità. Poiché la religione a volte causa problemi, dobbiamo adottare un atteggiamento laico nei loro confronti, quello stesso che troviamo in India. Ciò significa mostrare rispetto verso tutti coloro che seguono un percorso spirituale, così come verso coloro che non l’hanno. Non si tratta di una sola verità e di una sola religione: ci sono molte religioni e molti aspetti della verità.

Ci troviamo di fronte a due tipi di problemi, alcuni, come ho detto, sono una nostra creazione. Altri, come gli eventi meteorologici estremi, le inondazioni e gli incendi boschivi, che fanno parte della crisi climatica, sono fuori dal nostro controllo. Per affrontare il cambiamento climatico, dobbiamo evitare di utilizzare combustibili fossili e rivolgerci a fonti di energia rinnovabile che dipendono dal vento e dall’energia del sole.

Alcuni amici mi hanno detto che, se non facciamo nulla, il riscaldamento globale porterà al prosciugamento di molte delle nostre fonti d’acqua. Alcuni hanno osservato che il Tibet potrebbe diventare un deserto arido come gran parte dell’Afghanistan. La situazione è molto grave. “

Una ragazza voleva sapere come praticare la compassione quando dobbiamo tenerci a distanza dalle altre persone. Sua Santità le ha risposto che dobbiamo pensare agli altri esseri umani come nostri fratelli e sorelle. Gli esseri umani sono animali sociali. Fin dal momento in cui nasciamo ci viene naturale mostrare gentilezza. In passato, potremmo aver vissuto in comunità isolate, ma oggi, dal momento che siamo tutti interdipendenti, in quanto viviamo in un’economia globale, dobbiamo prendere in considerazione l’intera umanità.

Per essere resilienti dobbiamo mantenere la nostra determinazione e comportarci con compassione e non non-violenza.

A Sua Santità è stato chiesto di commentare la pratica della consapevolezza. Al che ha osservato che essere consapevoli significa essere attenti al nostro comportamento fisico, verbale e mentale. Essere consapevoli del nostro modo di parlare significa fare attenzione a non usare parole che feriranno gli altri o che desteranno sospetti.

Possiamo anche essere consapevoli delle nostre azioni fisiche. I monaci giainisti, ad esempio, praticano un’intensa consapevolezza di dove mettono i passi, in modo da non fare del male ad altre creature, anche a minuscoli insetti. La consapevolezza significa essere attenti agli effetti delle nostre azioni sugli altri. Di conseguenza, possiamo anche essere consapevoli di come sorridiamo, per non mettere a disagio i nostri compagni.

Se acquisiamo familiarità con l’essere consapevoli nella nostra vita da svegli, diventeremo consapevoli anche nei nostri sogni. Sua Santità ha sottolineato che gli studenti dovrebbero essere consapevoli dei loro studi, concentrando le loro menti sull’argomento che stanno studiando e prestando attenzione a ciò che sta dicendo il loro insegnante.

Possiamo rendere significative tutte le azioni che facciamo per abitudine diventando più consapevoli. Questo ci consentirà, ad esempio, di essere più consapevoli delle nostre relazioni con i nostri amici e compagni di studio.

Alla domanda se desiderasse trasmettere un messaggio sul benessere e la resilienza, Sua Santità ha risposto che personalmente cerca costantemente di promuovere l’idea dell’unicità dell’umanità e di vedere i nostri simili come fratelli e sorelle. Questa è la base per coltivare la cura per il benessere degli altri ed a creare così un mondo più felice e pacifico.

Ha aggiunto che finché saremo in grado di superare i nostri problemi, dobbiamo fare uno sforzo per farlo senza arrenderci. Altrimenti, l’ignavia sarà solo motivo di rimpianto. “Quando sono fuggito dal Palazzo di Norbulingka a Lhasa il 17 marzo 1959 non sapevo se sarei sopravvissuti al sorgere del sole del giorno successivo, ma non mi sono arreso. Poiché eravamo determinati, siamo stati in grado di superare gli ostacoli davanti a noi e di fuggire. Siamo arrivati in India come rifugiati, dove, alla fine, siamo riusciti a stabilirci.

Col sostegno del governo indiano abbiamo creato scuole dove i nostri figli potessero studiare la propria lingua e cultura. Abbiamo ristabilito i nostri centri monastici di apprendimento in cui i monaci e le monache studiando rigorosamente hanno mantenuto viva la tradizione di Nalanda “.

L’ultima domanda rivolta a Sua Santità riguardava se non si arrabbia mai e, se sì, come l’affronta. Ha risposto che, quando si tratta di questioni come la grande sofferenza che i sostenitori della linea dura cinese hanno imposto ai tibetani, prova tristezza piuttosto che rabbia. Ha menzionato l’antico maestro indiano che osservava che possiamo essere grati ai nostri nemici per averci fornito l’opportunità di sviluppare la pazienza. Ha rivelato, tuttavia, che a volte, quando il gemito di una zanzara disturba il suo sonno, può svegliarsi ed avere una reazione drastica, ma di solito, come praticante buddista, pensa a tutti gli esseri senzienti gentili come come sua madre e fa tutto ciò che è necessario per preservare le loro vite.

Mark Taitt, preside della scuola secondaria, ha ringraziato Sua Santità per aver preso parte a questa conversazione online e per i suoi consigli su come trovare una via positiva in questi tempi difficili.

Sua Santità ha risposto con alcuni ultimi consigli. “L’istruzione”, ha aggiunto, “non è solo questione di imparare cose materiali. Dobbiamo anche imparare ad affrontare le nostre emozioni. A questo proposito, è molto utile pensare ad un’osservazione fatta in fisica quantistica: che nulla esiste come appare. Da ciò possiamo concludere che considerare le persone o le cose come buone o cattive dipende in realtà da una proiezione mentale. A causa del modo in cui le persone e le cose ci appaiono, rispondiamo loro con rabbia od attaccamento. L’idea che alcuni ci siano amici ed altri nemici è una visione unilaterale basata sulle nostre proiezioni mentali.

Grazie, arrivederci, e spero di rivedervi.”

Traduzione da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14545 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Guarda il video originale in inglese https://www.dalailama.com/videos/well-being-and-resilience, guarda il video tradotto in italiano https://www.facebook.com/DalaiLamaItaliano/videos/717995175523554, https://www.facebook.com/iltkpomaia/videos/706709816584907


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