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Inaugurazione del Primo Forum Internazionale del Sangha
Dicembre 21st, 2023 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “Agire spinti dalla rabbia o dall’attaccamento è un errore. L’essenza del Dharma è studiare ciò che viene insegnato, riflettere su ciò che hai imparato ed applicare dentro di te ciò che hai compreso.

20 dicembre 2023. Bodhgaya, Bihar, India – Questa mattina Sua Santità il Dalai Lama ha percorso il breve tragitto dal Monastero di Ganden Pelgyeling al Centro Congressi Internazionale di Bodhgaya, dove avrebbe preso parte alla sessione inaugurale del primo Forum Internazionale del Sangha (ISF), dove lo hanno accolto sulla porta i membri del comitato organizzatore. Prima di entrare, si è preso un momento per godersi un gruppo di Mönpa dell’Arunachal Pradesh che ballavano sul prato per festeggiare il suo arrivo. Una volta che Sua Santità si è seduto sul palco tra il Ganden Tri Rinpoché e il Primo Ministro dell’Arunachal Pradesh, Shri Pem Khandu, il moderatore, Ven Mahayano Aun, ha reso omaggio al Buddha, al Dharma ed al Sangha, ha salutato Sua Santità ed ha salutato tutti i presenti, rappresentanti delle tradizioni buddiste in questo luogo di buon auspicio, dichiarando che lo scopo del Forum è quello di tenere un dialogo sul ruolo del Buddismo nel 21° secolo e discutere su come creare comprensione e cooperazione tra le molteplici tradizioni buddiste. Ha quindi annunciato che ci sarebbero stati tre giorni di dibattiti, seguiti da un quarto di preghiere per la pace nel mondo nei pressi del Tempio di Mahabodhi. Siling Tongkhor Rinpoché ha tradotto questa introduzione dall’inglese al tibetano.

Per cominciare, un gruppo di monaci Theravada ha recitato in Pali il “Karaniya Metta Sutta” https://www.sangye.it/altro/?p=5699 “Le parole del Buddha sull’amorevole gentilezza”, che sono stati seguiti da un gruppo di monaci dell’Università sanscrita di Varanasi che hanno cantato in sanscrito il Mangala Sutra https://www.sangye.it/altro/?p=1868 il Sutra del buon auspicio.

Il moderatore ha chiesto a Sua Santità ed agli altri leader di premere i pulsanti davanti a loro per accendere una lampada di saggezza e aprire i lavori. Mentre lo facevano, una brillante lampada elettrica multicolore apparve con grande clamore davanti a loro e sul grande schermo dietro di loro.

La segretaria del Forum internazionale del Sangha, Wee Nee Ng, ha dato il benvenuto a Sua Santità, al Primo Ministro Pema Khandu ed a tutti gli ospiti a questo primo incontro dell’ISF. Ha ribadito che lo scopo è stabilire una collaborazione tra le tradizioni buddista Pali e sanscrita e discutere cosa significa essere buddista nel 21° secolo. Ha espresso la speranza che la conferenza possa contribuire a rendere il mondo un posto migliore.

Il direttore generale della Confederazione Buddista Internazionale (IBC), Abhijit Halder, ha rivelato che è stato un onore per lui parlare davanti a un incontro così qualificato e che il messaggio di questa conferenza avrà un impatto significativo. Ha menzionato che l’umanità ha recentemente assistito ad un aumento delle inondazioni, della siccità e dei terremoti. Gli oceani si stanno innalzando, mentre le nevicate in montagna stanno diminuendo. Dobbiamo chiederci, ha detto, cosa abbiamo fatto per rendere la natura così irata con noi. Ci fa riflettere, per chiederci dove abbiamo sbagliato e cosa dobbiamo fare.

Ha citato ciò che Sua Santità aveva detto al Summit della Terra di Rio nel 1992:

Credo che per affrontare la sfida del nostro tempo, gli esseri umani dovranno sviluppare un maggiore senso di responsabilità universale. Ognuno di noi deve imparare a lavorare non solo per se stesso, per la propria famiglia o nazione, ma per il bene di tutta l’umanità. La responsabilità universale è la vera chiave per la sopravvivenza umana. È il miglior fondamento per la pace nel mondo, per l’uso equo delle risorse naturali e, attraverso l’attenzione per le generazioni future, per la cura adeguata dell’ambiente”.

In un momento in cui è scoppiata la guerra in diverse parti del mondo, ha osservato Halder, l’obiettivo principale del Dharma è sviluppare compassione e saggezza. Il Buddhadharma fa parte della cultura del mondo, ha proseguito, ci insegna come vivere in pace con prosperità e compassione. Dobbiamo spostare la nostra attenzione su ciò che renderà gli esseri umani più compassionevoli e pacifici. Gli insegnamenti del Buddha, intesi ad alleviare la sofferenza, ci mostrano come vivere a nostro agio in pace ed in armonia. Queste furono le istruzioni che l’imperatore Ashoka incoraggiò a diffondere in tutta l’Asia.

Halder ha concluso citando un verso, tanto apprezzato da Sua Santità, dal “Bodhisattvacharyavatara” di Shantideva:

Finché ci sarà lo spazio,

E finché rimarranno gli esseri senzienti,

Fino ad allora, posso rimanere anch’io

Per aiutare a dissipare la sofferenza del mondo.

Il moderatore Ven Mahayano Aun ha poi chiesto a Sua Santità, che ha definito fonte di ispirazione per tutti i presenti, di tenere il discorso di apertura della conferenza.

“Rendo omaggio al Buddha con il mio corpo, la mia parola e la mia mente”, ha esordito. “Oggi siamo riuniti in questo luogo sacro dove Buddha Shakyamuni raggiunse l’illuminazione. E, sebbene viviamo in un’era degenerata, il Dharma da lui insegnato brilla ancora.

I Buddha non lavano via le azioni malsane con l’acqua, né rimuovono le sofferenze degli esseri con le loro mani, né trapiantano la propria realizzazione negli altri. È rivelando la verità che aiutano gli esseri a liberarsi.

Produciamo sofferenza per noi stessi a causa delle nostre emozioni distruttive. A causa dell’ignoranza creiamo karma negativo. Questo è il motivo per cui il Buddha disse: ‘Non fare nulla di sbagliato; coltiva la virtù”. Quindi, dobbiamo generare un buon cuore ed evitare di fare del male agli altri. Invece di maltrattarli, dovremmo aiutare le persone ed essere loro di beneficio. Ciò ci porterà tranquillità, il che, a sua volta, migliorerà il nostro benessere fisico.

Agire spinti dalla rabbia o dall’attaccamento è un errore. L’essenza del Dharma è studiare ciò che viene insegnato, riflettere su ciò che hai imparato ed applicare dentro di te ciò che hai compreso. Se coltivi un atteggiamento altruistico, la mente del risveglio di bodhicitta, sarai in grado di raggiungere gli obiettivi tuoi e degli altri. “Pensando, posso generare bodhicitta, invita tutti gli esseri senzienti come tuoi ospiti alla festa dell’illuminazione. Coltivare bodhicitta è una potente pratica. Con essa possiamo impegnarci nelle Sei Perfezioni (Generosità Dana Jimpa: Dono di beni materiali, Del Dharma, Della Protezione, Dell’amore; Moralità Shila Tsultrim: Evitare azioni negative, Proteggere gli altri dalle azioni negative, Esercitarsi nelle virtù; Pazienza Kshanti Zopa: Rifiuto di nuocere, Accettazione della sofferenza, Pazienza nella pratica del Dharma; Sforzo entusiastico Virya Tsondup: Perseveranza del Dharma, Perseveranza che protegge da leggerezza e ozio, Confidare nelle proprie capacità; Concentrazione Dhyana Samten; Saggezza Prajna Sherab) e nei Quattro Modi di Radunare i Discepoli (Donare aiuti materiali. Utilizzare parole gentili. Insegnare pratiche specifiche. Fornire un perfetto esempio tramite il proprio modo di vita.) L’obiettivo è servire gli altri esseri senzienti. Fatelo e il mondo diventerà un luogo più amichevole e pacifico”.

Sua Santità ricorda i tempi del re religioso tibetano Songtsen Gampo nel VII secolo, che fece ideare un sistema di scrittura tibetano, basato sull’alfabeto Devanagiri. Di conseguenza, quando Shantarakshita arrivò in Tibet nel secolo successivo, consigliò ai tibetani di non fare affidamento sulle lingue pali e sanscrito, ma di tradurre la letteratura buddista in tibetano. Le raccolte di scritture e trattati Kangyur e Tengyur https://www.sangye.it/altro/?p=11772 sono qualcosa di cui possiamo essere orgogliosi. Il fatto di averli preservati non solo è stato per noi positivo, ma può essere di beneficio per il mondo in generale.

Sua Santità ha osservato che le persone si stanno stancando del materialismo. In queste circostanze, se riusciamo a coltivare il buon cuore, non solo ci sentiremo fisicamente a nostro agio, ma la nostra mente sarà piena di gioia. Inoltre, questo sarà motivo per essere più di buon cuore di vita in vita.

Bodhicitta è una pratica preziosa. Ho scoperto che mi è stata molto utile”, ha rivelato Sua Santità, “quindi chiedo anche a tutti voi di tenerla a mente. Aiutate gli altri esseri, diventate un Buddha per loro. Coltivando dentro di noi la pace mentale daremo un contributo pratico alla pace nel mondo.

Ho osservato i vantaggi che possono portare la coltivazione di bodhicitta e la saggezza della comprensione della vacuità e posso attestare il loro valore pratico attraverso la mia esperienza. Non ho sviluppato la concentrazione univoca, ma se l’avessi fatto, penso che farei grandi progressi. Nel frattempo, bodhicitta porta forza interiore e fiducia. Ci dà il coraggio di lavorare per tutti gli esseri senzienti”.

Sua Santità ha commentato che il mantra del “Sutra del Cuore” https://www.sangye.it/altro/?p=6098 indica il percorso passo dopo passo verso la Buddità. Quando Avalokiteshvara lo recita, “Tadyata gaté gaté paragaté parasamgaté bodhi svaha” (“È così: procedi, procedi, procedi oltre, procedi completamente oltre, sii basato sull’illuminazione”), consiglia ai seguaci di procedere attraverso i Cinque Sentieri (Sambharamarga Accumulazione, Prayogamarga Preparazione, Darsanamarga Visione, Bhavanamarga Meditazione, Vimuktimarga Non più apprendimento – Trascendenza dello studio). Sua Santità ha anche menzionato quanto possa essere utile studiare i grandi trattati: “La Saggezza Fondamentale della Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=9194 di Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=10906, “Entrare nella Via del Bodhisattva” https://www.sangye.it/altro/?p=2346, https://www.sangye.it/altro/?cat=15, di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?p=11776 e “Entrare nella Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 di Chandrakirti https://www.sangye.it/altro/?p=10587.

Per condividere l’esperienza con gli altri”, ha osservato Sua Santità, “devi avere esperienza da condividere. Questi due principi, la mente del risveglio di bodhicitta e la saggezza che comprende la vacuità, sono il nucleo della mia pratica. Li invoco ogni giorno dal momento in cui mi sveglio. In questo modo raccolgo meriti e purifico le contaminazioni mentali. Faccio continuamente una preghiera per essere al servizio degli altri finché rimarrà lo spazio. Essere di beneficio agli altri è il modo per condurre una vita significativa.

Se desideri aiutare gli altri, devi disciplinare la tua mente. Chiedo ai miei amici del Dharma di prendere questo a cuore. Sono nato nel lontano Tibet nord-orientale e da bambino sono stato portato a Lhasa per studiare. Ora posso sentire l’impatto che queste pratiche hanno avuto su di me, motivo per cui posso condividerle con te. Vi esorto a riflettere su bodhicitta e sulla saggezza che comprende la vacuità.

L’essenza sia della tradizione pali che di quella sanscrita è l’altruismo. La cosa più importante è coltivare bodhicitta.”

I rappresentanti delle diverse tradizioni buddiste si sono fatti avanti per parlare all’assemblea. Il Ven Ru-Jing, Abate della Comunità Monastica della Beatitudine e della Saggezza, Taiwan, ha offerto i suoi saluti al forum. Phra Dhambodhivong, abate capo del Monastero reale tailandese di Bodhgaya, in rappresentanza del Sangharaja tailandese e della famiglia reale della Thailandia, ha salutato Sua Santità ed ha pregato affinché i Tre Gioielli benedicano il forum e i suoi lavori.

Il Ven Khenpo Sonam Bhumden, Capo della Ricerca e Traduzione, Ufficio di Jé Khenpo, Bhutan, ha elogiato l’opportunità offerta dal forum di condurre un dialogo approfondito sul Buddismo oggi. Possano tutti gli esseri essere benedetti con pace e prosperità, pregò.

Preah Iddhimuni Moeng Sang, presidente della Società dei monaci buddisti cambogiani, USA, ha affermato che è stato un onore essere qui alla presenza di Sua Santità e del Mahasangha. Ha detto che il suo gruppo ha appena completato la recitazione dell’intero Tripitaka qui a Bodhgaya.

Sua Eminenza Khambo Nomun Khaan, Geshé Jetsun Dorje, abate del monastero di Ganden Thekchenling, Mongolia, ha inviato un messaggio che è stato letto a suo nome. Si è congratulato con gli organizzatori per aver riunito tale assemblea per discutere il ruolo del Buddismo nel 21° secolo.

Ven Kumdin Na, Membro dello Stato Sanghamahayanayaka, Yangon e Deputato Sangharaja del Myanmar, ha offerto i suoi saluti.

Shadjin Lama, Geshé Lobsang Chödak, Capo Lama dei Buddisti Kalmyk di Kalmykia, Russia, le cui parole sono state tradotte da Telo Tulku, ha offerto i suoi saluti e ha affermato che è stato un onore per lui prendere parte a questo forum in questo luogo straordinario.

Il Ven Tri Mingzen, rappresentante del Sangha buddista vietnamita, ha invocato l’Illuminato dicendo “Namo Shakyamuni Buddha” e ha osservato che l’insegnamento chiave sull’impermanenza significa che le cose cambiano continuamente. Ha fatto una pausa di meditazione per un minuto prima di continuare a commentare il significato di osservare i precetti.

La maggior parte del Ven Dr Warakagoda Gnanarathana Mahayanake Thero, il Mahayanake Thero del capitolo Asgiriya di Siyam Maha Nikaya, Sri Lanka, ha osservato che le conferenze religiose si tengono in tutto il mondo. Ciò che lo distingue è l’opportunità di discutere l’insegnamento del Buddha sulla non violenza e la gentilezza qui nel luogo di nascita del Buddismo. E in questo modo cerchiamo di preservare ciò che ha insegnato il Buddha.

Shri Tashi Namgyal, consigliere esecutivo del Ladakh Autonomous Hill Development Council, Leh, ha offerto i suoi saluti a nome del popolo del Ladakh ed ha incoraggiato un dialogo vivace tra le tradizioni pali e sanscrite.

Shri Pema Khandu, Primo Ministro dell’Arunachal Pradesh, India, ha salutato Sua Santità, così come gli studiosi, i monaci e le monache.

“Ringrazio Sua Santità per aver benedetto questa assemblea con la sua presenza e per averci dato l’esempio”, ha detto. “Sono grato che si tengano forum come questo, che realizzano la visione di Sua Santità di unire le tradizioni pali e sanscrita. E sono felice di poter prendere parte a questa condivisione di conoscenza e saggezza. Cerchiamo non solo di coltivare dentro di noi gli insegnamenti del Buddha, ma anche di farne la base della nostra politica. Possa Sua Santità vivere a lungo”.

Sua Santità ha chiesto di poter aggiungere qualcosa a quanto aveva già detto.

In questa occasione propizia, in questo luogo sacro, vorrei ricordare che quando si tratta di preservare gli insegnamenti del Buddha, non dovremmo accontentarci semplicemente di indossare abiti monastici. Dobbiamo studiare ed esercitarci. Dobbiamo conoscere il funzionamento della nostra mente e delle nostre emozioni. Oggi anche gli scienziati sono interessati a conoscere la mente e i mezzi per trovare la pace interiore.

Ci sono anche diversi livelli di sottigliezza nella mente, come lo stato di veglia, il sonno e il sogno. Ho conosciuto persone che hanno generato un corpo da sogno che permette loro di andare qua e là a piacimento. La pratica del Dharma non consiste solo nel condurre rituali e nel recitare preghiere. Implica tecniche per allenare la nostra mente e affrontare le nostre emozioni.

La tradizione tibetana comprende tutti gli insegnamenti del Buddha sia della tradizione tradizionale che di quella Mahayana, che includono spiegazioni della sottigliezza della mente. Grazie.”

Il Ven Khensur Jangchub Choeden, Segretario Generale dell’IBC, ha espresso parole di ringraziamento.

“Rendo omaggio al Santo Sangha guidato dal grande XIV Dalai Lama”, ha esordito. “Sono lieto di esprimere gratitudine a tutti coloro che hanno parlato questa mattina, a Sua Santità il Dalai Lama, al Ganden Tri Rinpoché, al Primo Ministro dell’Arunachal e ai rappresentanti di molte comunità del Sangha. Mentre ci riuniamo qui in questo luogo sacro, dobbiamo essere grati per l’intuizione contenuta nel Santo Dharma e per il senso di appartenenza e di scopo che infonde nelle nostre vite.

Facciamo una pausa per riconoscere la diversità di questo incontro. Usiamo questo incontro per imparare, condividere e migliorare la nostra comprensione reciproca. Apriamo i nostri cuori gli uni agli altri.

Ringrazio tutti coloro che hanno dato sostegno a questo forum. Grazie anche a coloro che hanno fornito alloggio ai membri del Sangha. Grazie a tutti gli instancabili volontari. E grazie a tutti per essere venuti. Spero che lascerete Bodhgaya sentendovi energici ed ispirati.

Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=15730 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama, nell’ambito del Progetto “Free Dalai Lama’s teachings” per il beneficio di tutti gli esseri senzienti.

Guarda l’Insegnamento di Sua Santità tradotto in inglese da Tenzin Tzepag https://www.dalailama.com/videos/inauguration-of-the-international-sangha-forum-2023 e la traduzione in italiano di Fabrizio Pallotti https://www.youtube.com/watch?v=0RepZAtMx1o


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