SIDEBAR
»
S
I
D
E
B
A
R
«
Terremoto Jyekundo: i tibetani non vogliono farsi espropriare delle loro terre
Giugno 16th, 2010 by admin

Sono oltre 10.000, stando alle fonti tibetane, i morti del terremoto di Yushu, che qui vediamo in una delle cremazioni di massa.

Sono oltre 10.000, stando alle fonti tibetane, i morti del terremoto di Yushu, che qui vediamo in una delle cremazioni di massa.

I tibetani residenti a Jyekundo, la città più vicina all’epicentro del terremoto che lo scorso 14 aprile ha devastato la regione del Qinghai, sono contrari ai progetti di ricostruzione decisi dalle autorità di Pechino. La popolazione locale afferma, infatti, che la collocazione dei nuovi edifici governativi e scolastici priverà i cittadini di importanti parti del territorio urbano e di abitazioni centrali, rendendo più difficili le operazioni di carattere commerciale. Nel dare la notizia, l’organizzazione Tibet Watch riferisce inoltre che la popolazione locale, costituita al 97% da tibetani, non è stata coinvolta o consultata circa i piani di ristrutturazione e si è fatta un’idea di quanto i cinesi vanno progettando solo attraverso le immagini e le mappe che compaiono nei cartelloni appesi nelle strade, senza possibilità alcuna di leggere le didascalie che le accompagnano essendo scritte in cinese, una lingua che la maggior parte dei tibetani non conoscono. Le immagini, alcune particolarmente forti e drammatiche, delle devastazioni e delle operazioni di soccorso e cremazioni fatte dai monaci ai siti:

http://www.indybay.org/newsitems/2010/04/17/18644975.php e

http://picasaweb.google.com.au/aenpokyabgon/AllKyegu2010EarthquakePhotos?feat=directlink#5460974429686004722.

Sosteniamo i superstiti tramite le associazioni italiane impegnate nei soccorsi con operatori direttamente sul posto: ROKPA Italia onlus info@rokpaitalia.it www.rokpaitalia.itwww.rokpa.org ROKPA YUSHU Earthquake BLOG: http://rokpa-yushu-relief.org/wordpress/; ASIA Onlus http://www.asia-onlus.org/; S.O.S. TIBET http://www.sostibet.org/ email: info@sostibet.org ..

Le abitazioni che si affacciano sulle due più importanti vie di Jyekundo sono le più prestigiose. Attraverso queste strade passano numerose carovane, soprattutto durante il celebre festival annuale delle corse a cavallo, ed è qui che sono concentrate le imprese commerciali, si stipulano contratti e si concludono affari. Sembra che l’amministrazione cinese progetti di spostare i residenti e gli uffici nei sobborghi della città, misura che avrebbe un impatto negativo sul modello e la qualità della vita dei tibetani allontanati. Vano ogni tentativo di colloquio con i funzionati locali: almeno 1.000 tibetani si sono radunati il 1° giugno nei pressi dell’ingresso della prefettura Jyekundo nella speranza, rivelatasi vana, di essere ricevuti dal vice presidente cinese Xi Jinping per discutere i progetti di ricostruzione della città. I tibetani terremotati che hanno visto le loro case distrutte non sono disposti ad accettare l’offerta del governo cinese d’andare a vivere in appartamenti di 80 metri quadrati come compensazione della requisizione della loro terra. “Noi tibetani siamo sempre stati caratterizzati da grandi famiglie con molti membri della famiglia che vivono insieme. Pertanto, un’unità di 80 metri quadrati è troppo piccola per noi”, ha detto un originario della regione di Yushu che ora vive negli Stati Uniti, che ha aggiunto: “la parte della mia famiglia rimasta a Yushu s’è lamentata del fatto che il governo locale ha selezionato i migliori siti per la costruzione di uffici governativi, scuole e parchi pubblici”.
“I tibetani che sono dipendenti pubblici del governo seguono le istruzioni del governo cinese, ma gli altri hanno fatto appello per revocare tali decisioni. Hanno anche protestato e sostenuto con i funzionari cinesi che, dal momento che vivono qui da 10 o 20 anni, non hanno nessuna intenzione d’andarsene. Anche durante la Rivoluzione Culturale, i tibetani hanno perso i loro cari, ma hanno insistito a restare sulla terra dei loro antenati.”
Un altro tibetano che ora vive a New York, e che ha ancora i familiari che vivono in Yushu, ha detto che il governo cinese ha cominciato a costruire unità di piccoli appartamenti per il trasferimento lontano da Yushu, che ha descritto come poco adatto allo stile di vita locale tibetano. “I tibetani di Yushu s’oppongono ai piani del governo di costruire queste unità di piccoli appartamenti. Essi preferiscono l’assistenza di enti di beneficenza internazionali o ricostruire lentamente le proprie case piuttosto che vivere in queste abitazioni di piccole dimensioni fornite dal governo”.
Apprezzamenti per i monaci e denuncia della censura
Un
tibetano nativo di Yushu ha riferito che i tibetani della zona sono in gran parte autosufficiente ed ha elogiato i monaci per i loro celeri sforzi nel fornire materiali di soccorso alle vittime del terremoto. “Alcune delle vittime non hanno ottenuto nulla dal governo anche tre o quattro settimane dopo il terremoto, perché i soccorsi hanno dovuto passare attraverso molti controlli e verifiche. Ma i monaci tibetani hanno subito fornito soccorso consegnando gli aiuti direttamente ad ogni vittima.”
Subito dopo il sisma, il potente dipartimento di propaganda Cinese ha posto la censura alle “notizie negative” sul terremoto che ha colpito Yushu. Nella sua direttiva del 25 aprile alle agenzie d’informazione, il Dipartimento Centrale di Propaganda ha avvertito i media statali di non concentrarsi troppo sugli aiuti forniti dagli stessi tibetani alle zone più colpite della remota provincia. La direttiva ingiunge:”Parlate del terremoto in ‘termini scientifici; non criticate le previsioni dell’Agenzia sugli Eventi Sismici; non concentratevi troppo sugli sforzi dei monaci buddisti per aiutare le vittime e date un’ampia copertura agli appelli alle donazioni promossi dalle organizzazioni statali”. I residenti tibetani di Yushu hanno dichiarato che la copertura mediatica statale alle operazioni di salvataggio e risanamento è ben lungi dal riflettere la situazione sul terreno. L‘agenzia ufficiale Cinese Xinhua ha dichiarato che il totale dei morti del terremoto sono “2.698”, mentre le stime tibetane e fonti non confermate dalla zona parlano di un numero di decessi di molte volte superiore le cifre ufficiali. Il mese scorso il governo della Cina ha detto che sarebbero stati necessari almeno tre anni per ricostruire la regione devastata dal terremoto. In una dichiarazione rilasciata il mese scorso, dopo una riunione ordinaria del Consiglio di Stato cinese presieduta dal premier Wen Jiabao, il governo cinese ha dichiarato di voler ricostruire le case dei “residenti rispettando le tradizioni locali, incluso lo stile delle case”. Nella dichiarazione, l’agenzia di stampa Xinhua ha aggiunto: “Il governo ha promesso di costruire scuole più sicure ed ospedali nella zona terremotata, tutelando il locale patrimonio culturale, etnico e religioso”.

ROKPA News da Yushu

Le parole sono solo bolle d’acqua… I gesti sono gocce d’oro” Proverbio tibetano

Carissimi amici e amiche,

Con le prime generose donazioni sono state acquistate circa 120 tende attrezzate di varia grandezza che possono ospitare dalle 50 alle 10 persone a seconda delle esigenze. Sono tende dotate di pavimento isolante, riscaldamento e elettricità.
Malgrado ciò, ci sono ancora situazioni di gravissima emergenza.
A Yushu ad esempio, mancano i fondi per circa 600 tende che possano ospitare famiglie di 8-10 persone, e gli aiuti tardano ancora ad arrivare nelle zone isolate, abitate dalle popolazioni nomadi.
E una nuova emergenza è in atto a Yushu: la stagione delle piogge.
Infatti, dopo le più di 1.800 scosse che si sono verificate dal 14 aprile, le piogge di queste settimane hanno aumentato a dismisura il rischio di frane dalle montagne intorno la città.
Migliaia di persone, che avevano costruito ripari di fortuna in zone ora pericolose, sono state fatte evacuare e sono di nuovo senza riparo, mentre la temperatura durante la notte scende ancora sotto zero, e piove almeno due volte al giorno.
Per quel che riguarda le attività di ROKPA nella regione di Yushu nei prossimi mesi, la priorità sarà data come sempre all’istruzione: ricostruire scuole e orfanotrofi danneggiati e permettere ai giovani di continuare a studiare.
Un altro progetto molto importante da avviare è la costruzione di una Casa per Anziani di Yushu e dintorni.
Inoltre tutti i più importanti monasteri e luoghi sacri dell’area sono stati danneggiati, e almeno tre importanti monasteri andranno completamente ricostruiti.
Come potete immaginare, quest’anno la regione di Yushu colpita dal terremoto sarà il fulcro della visita di Akong Rinpoche che distribuirà i fondi che sono stati raccolti a livello internazionale sulla base delle richieste della popolazione locale.
Abbiamo quindi ancora bisogno dell’aiuto di tutti voi!
Vi preghiamo di continuare ad inoltrare ai vostri amici le informazioni,
perché è un passaparola che in queste settimane ha dato frutti positivi!
GRAZIE!
Grazie ancora per il Vostro aiuto concreto e per il Vostro prezioso sostegno, Vi abbraccio forte
Anna Gallo
Rokpa Italia onlus

Ultime notizie da Monia, insegnante italiana a Yushu

Carissimi amici,
grazie ancora di cuore per quello che state facendo per noi in Italia e in tanti altri paesi…
grazie a ROKPA e i suoi tanti amici nel mondo!
Qui il numero degli studenti ospitati da ROKPA aumenta di giorno in giorno, molti di loro hanno solo 5 o 6 anni e sono davvero speciali!
E’ sorprendente il modo in cui si sono adattati alla nuova vita che non è certo facile.
Si prendono cura l’uno dell’altro, giocano e sono davvero felici di frequentare le lezioni di inglese.
A loro piace molto cantare, danzare e disegnare, ed è bello quando durante gli intervalli semplicemente ti prendono per mano o ti abbracciano.
I bambini vivono in un piccolo campo, organizzato da un gruppo di soldati, che lo tengono pulito e nel quale cucinano per noi. Vivono in 6-7 per tenda e il più grande si occupa dei più piccoli.
Siamo contenti perché la nostra scuola ha ricevuto molti aiuti.
Ma riuscite a immaginare la vita di ben 180 ragazzi che vivono, studiano e dormono sotto le tende?
Si sporcano facilmente, manca lo spazio per muoversi e giocare, anche perché i camion vanno e vengono tutto il giorno.
In più, in questi giorni fa ancora molto freddo e piove almeno due volte al giorno.
Alcuni bambini si sono presi il raffreddore e l’influenza. Il medico della scuola si occupa di loro, ma evidentemente le condizioni di vita non facilitano la guarigione.
Questa settimana abbiamo lavorato sulle regole basilari di igiene… anche se non è davvero facile rispettarle nelle nostre attuali condizioni di vita!
La città è un enorme cantiere, dove si demoliscono gli edifici più danneggiati.
Mi guardo in giro e osservo commossa le persone che cercano di tornare a una parvenza di normalità, ma il mercato nella centrale piazza Gesar è come una grande ferita aperta tra le macerie.
Il 14 Aprile, a un mese dalla tragedia, molte persone si sono radunate al grande
Mani Wall per accendere le lampade al burro e ricordare le migliaia di vittime del terremoto.
Sono straniera, ma tutto questo mi tocca profondamente.
Grazie ancora per il Vostro prezioso aiuto!  Non dimenticateci!
Monia
____________________________________
ROKPA Italia onlus
info@rokpaitalia.it
www.rokpaitalia.it
tel. 333/975.30.88
ROKPA YUSHU Orphanage Relief
BLOG:
http://rokpa-yushu-relief.org/wordpress/
Donazioni:
c/c  intestato ROKPA Italia onlus
coord. IBAN IT 45 H 02008 12120 000034281564
UniCredit Banca – Fil. Padova,

Fonti:

http://www.phayul.com/news/article.aspx?id=27444&article=Tibetans+in+quake-hit+Kyegudo+protest+Chinese+government+over+land&t=1&c=1;

http://www.italiatibet.org/index.php?option=com_content&view=article&id=465:jyekundo-i-tibetani-contrari-ai-progetti-di-ricostruzione-decisi-da-pechino&catid=33:notizie&Itemid=50


Comments are closed

»  Substance:WordPress   »  Style:Ahren Ahimsa