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Sua Santità il Dalai Lama: Commentario a Bodhichitta – 3
Novembre 12th, 2020 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “Coltivare la mente del risveglio di bodhicitta e la comprensione del vacuità rappresentano le mie pratiche primarie”.

7 novembre 2020. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Quando Sua Santità il Dalai Lama è arrivato davanti alle telecamere questa mattina ha sorriso e, vedendo i volti dei vecchi amici sugli schermi davanti a lui, li ha salutati con un cenno di mano. Telo Rinpoché ha ringraziato ancora una volta Sua Santità per l’insegnamento che stava dando. Ha spiegato che, oggi, la recitazione del “Sutra del Cuore” https://www.sangye.it/altro/?p=6098 sarebbe stata in lingua Calmucchia o Calmicchia dalla “Dimora d’oro di Buddha Shakyamuni”, il monastero buddista centrale, costruito su iniziativa dell’ex presidente della Calmucchia o Calmicchia, Kirsan Ilyumzhinov. Ha aggiunto che il monastero svolge un ruolo vitale nel sostenere il Dharma, la cultura e la lingua locale. Fornisce inoltre aiuto ai poveri ed ai bisognosi e gestisce programmi sociali legati alla salute ed all’istruzione.

Sua Santità ha seguito con evidente piacere la recita del “Sutra del Cuore” in lingua Calmucchia.

“Oggi è un giorno speciale”, ha esordito. “La madre del Buddha, che morì dopo la sua nascita, rinacque in un regno celeste. Ed il Buddha andò a visitare la sua reincarnazione per trascorrervi del tempo. Oggi commemoriamo il suo ritorno nel mondo umano dal Cielo dei Trentatré. Come ho suggerito ieri, facciamo un’offerta al Buddha meditando sulla vacuità e sulla bodhicitta.

“Lo scopo principale dell’insegnamento del Buddha era trasformare le menti dei suoi seguaci. Il “Sutra del Cuore” che avete appena recitato riguarda principalmente la vacuità. All’inizio afferma che il Buddha era assorbito in meditazione sull’illuminazione profonda, che si riferisce alla vacuità ed alla bodhicitta. Ha quindi luogo una conversazione tra Shariputra ed Avalokiteshvara.

“Durante il primo giro della ruota del Dharma, il primo ciclo degli insegnamenti del Buddha, egli parlò delle Quattro Nobili Verità https://www.sangye.it/altro/?p=3785 e della mancanza del sé della persona. Tuttavia, nel “Sutra del cuore” https://www.sangye.it/altro/?p=216, che fa parte del secondo ciclo di insegnamenti, si afferma che anche i cinque aggregati, la combinazione corpo-mente, dovrebbero essere visti come vuoti di natura propria. Avalokiteshvara dichiara: “La forma è vuota, la vacuità è forma”.

Forma, esseri ed altri oggetti diversi non esistono come appaiono. Esistono tutti in dipendenza da altre condizioni. Essere dipendenti od indipendenti sono condizioni diametralmente opposte. Poiché sono privi di esistenza indipendente, le cose esistono per designazione.

La conversazione ha avuto luogo tra Shariputra ed Avalokiteshvara grazie all’ispirazione del Buddha. Quando raggiunse il completamento, il Buddha emerse dalla sua meditazione e confermò ciò che aveva detto Avalokiteshvara, poiché si accordava con la sua pratica di tre innumerevoli eoni.

Gli insegnamenti sulla Perfezione della Saggezza includono i sentieri profondi ed vasti. Il solo dire “Mi rifugio nel Buddha” di per sé non significa molto. Devi seguire ciò che il Buddha ha insegnato ed applicarlo in modo da trasformarti e diventare come il Buddha.

“Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?cat=9 rende chiara la situazione:

18 “Ciò che sorge per relazione dipendente

Viene spiegato come vacuità.

Essendo una designazione dipendente,

È essa stessa la Via di Mezzo.

19 Un qualcosa che è un fenomeno

Che non sorge dipendendo, non esiste.

Perciò, un fenomeno che

Non è vacuità, non esiste.

Tutte le emozioni distruttive possono essere eliminate superando l’ignoranza. Poiché l’ignoranza è un’idea sbagliata della realtà, viene sconfitta arrivando ad una chiara comprensione della realtà.

“Dire che le cose mancano di un’esistenza vera od intrinseca non significa che non esistano affatto. Esistono per dipendenza. Non esistono oggettivamente dalla loro parte.

“Nagarjuna ha scritto nella sua ‘Saggezza fondamentale della Via di Mezzo’ https://www.sangye.it/altro/?p=9194:

Attraverso l’eliminazione del karma e delle afflizioni mentali

si ottiene la liberazione.

Il karma e le afflizioni mentali derivano da pensieri concettuali.

Questi vengono dalla fabbricazione mentale.

La fabbricazione cessa attraverso la comprensione della vacuità.

“Nagarjuna ha chiarito che ruotiamo nel ciclo dell’esistenza a causa del karma negativo, delle azioni negative, e la liberazione p essere raggiunta solo eliminando il karma e le afflizioni mentali.

“Jé Tsongkhapa ha commentato nella suaLode all’Origine Dipendentehttps://www.sangye.it/altro/?p=9109:

56. Possa io mai negligere nemmeno per un istante

il mantenimento del sistema eccellente del saggio

che chiarifica il principio del sorgere dipendente,

a costo di donare il mio corpo e la mia vita in tutte le mie nascite.

57. Possa io passare giorno e notte a riflettere:

In che modo posso valorizzare

con intensa applicazione per innumerevoli eoni

questi insegnamenti ottenuti dal saggio supremo?”

Sua Santità ha chiarito che i Particolaristi (Vaibhashika) ed i Seguaci del Sutra (Sautrantika) affermano che le cose hanno una sorta di esistenza oggettiva. Inoltre, la Scuola della Sola Mente (Chittamatra) afferma che una persona può essere identificata con quella che chiamano la coscienza fondamentale. Ha rivelato che, in questo contesto, ripete e riflette regolarmente sui seguenti versi da “Entrare nella Via di Mezzo” di Chandrakirti https://www.sangye.it/altro/?p=3259:

Se le caratteristiche intrinseche delle cose

dovessero sorgere in modo dipendente,

le cose sarebbero distrutte negandole;

la vacuità sarebbe allora causa di distruzione delle cose.

Ma questo è illogico,

quindi non esistono entità reali. 6.34

Pertanto, quando tali fenomeni vengono analizzati,

nulla si trova come loro natura, a parte la vacuità.

Quindi, la verità convenzionale del mondo quotidiano

non deve essere sottoposta ad analisi approfondite. 6.35

Nel contesto della vacuità, alcuni ragionamenti non consentono il sorgere

da sé o da qualcos’altro, e quello stesso ragionamento

li impedisce anche a livello convenzionale.

Allora, con quali mezzi viene stabilito il tuo sorgere? 6.36

Pur negando ogni esistenza intrinseca delle cose, possiamo comunque affermare la loro esistenza quotidiana.

Sua Santità ha invitato il suo pubblico a meditare brevemente sulla vacuità e ha suggerito di usare la strofa rielaborata dalla “Saggezza fondamentale” di Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=9194:

Non sono gli aggregati, né sono separato da essi,

Nè mi baso su di loro, né loro su di [me];

Non possiedo gli aggregati.

Allora chi sono?

Rivolgendo la sua attenzione alla coltivazione della mente della bodhicitta del risveglio, Sua Santità ha citato i versi della “Guida allo stile di vita del Bodhisattva” di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?p=2418:

Tutti coloro che soffrono nel mondo

lo sono perché desiderano la felicità solo per sé stessi.

Tutti coloro che nel mondo sono felici

lo sono perché desiderano la felicità per gli altri. 8/129

Perché dire di più? Osserva questa distinzione:

tra gli sciocchi che desiderano il proprio vantaggio

e il saggio che agisce a vantaggio degli altri. 8/130

Procedendo in questo modo da felicità a felicità,

quale persona pensante si dispererebbe,

dopo essere salita sulla carrozza, la Mente del Risveglio,

che elimina ogni stanchezza e fatica? 7/30 https://www.sangye.it/altro/?p=2412

Continuiamo a vagare nell’esistenza ciclica a causa del nostro atteggiamento ostinatamente egoista. Tuttavia, all’inizio di “Entrare nella Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 Chandrakirti afferma che la compassione è la causa della perfetta Buddità. Attraverso la comprensione della vacuità, siamo in grado di vedere che è possibile la liberazione per tutti gli esseri senzienti. Quando coltiviamo il desiderio di conseguire la liberazione per liberare gli altri esseri senzienti, ecco che sorge la bodhicitta. Quindi, per il bene degli altri, aspiriamo a diventare un essere completamente illuminato. Sua Santità invita gli ascoltatori a meditare sulla bodhicitta.

Quindi Sua Santità cita dei versi dalla “Guida” di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?cat=15 e dalla “Ghirlanda preziosa” di Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=2788.

Finché vi sarà lo spazio

ed esisteranno esseri senzienti,

posso fino ad allora anch’io restare

per dissipare le miserie del mondo. 10/55 https://www.sangye.it/altro/?p=2431

Possano gli esseri senzienti essermi tanto cari quanto la mia vita,

E possano essermi più cari di me stesso.

Possano le loro azioni nefaste fruttificare su di me,

E tutte le mie virtù possano fruttificare in loro. 5/484 https://www.sangye.it/altro/?p=2788

Sua Santità ha aggiunto che la meditazione quotidiana sulla vacuità e sulla bodhicitta è estremamente benefica. Quindi, ha invitato gli ascoltatori a porre domande.

La prima è stato di un imprenditore che, alla luce della legge di causa ed effetto, sta rivalutando la sua attività di produzione di carne, ma anche della necessità di sostenere la sua famiglia. Sua Santità ha riconosciuto che, tradizionalmente molti mongoli e tibetani avevano poca scelta, se non quella di mangiare carne, perché c’erano poche verdure disponibili.

Ha aggiunto che il Buddha aveva consigliato ai suoi monaci tre circostanze in cui potevano accettare la carne: quando non avevano visto coi loro occhi che l’animale era stato ucciso appositamente per loro; quando non avevano avuto notizie e quindi si fidavano che non fosse stato ucciso appositamente per loro; e quando non avevano dubbi che non fosse stato ucciso appositamente per loro. In questi giorni le cucine comuni dei monasteri tibetani nel sud dell’India servono solo cibo vegetariano.

Sua Santità ha osservato che si dice che l’agricoltura industriale sia dannosa per l’ambiente e provochi danni e sofferenze per gli animali. Il suo consiglio è che sarebbe stato benefico evitare di guadagnarsi da vivere con la macellazione di animali, ma riconosce che ciò potrebbe essere difficile, così come è difficile per i nomadi un cambiamento. Quando si tratta di tali decisioni, è necessario tenere conto delle circostanze.

È stato sollevato un dubbio sul fatto che ricevere insegnamenti in una situazione virtuale sia efficace quanto riceverli di persona da un maestro. Sua Santità ha risposto che è bene se si può ricevere una trasmissione orale diretta da un maestro, ma che è più importante studiare e riflettere sul significato di ciò che hai appreso. Ha menzionato le quattro dipendenze: l’affidamento sull’insegnamento e non solo sull’insegnante, l’affidamento sul significato e non solo sulle parole, l’affidamento sul significato definitivo e non solo sul significato interpretabile, e l’affidamento sulla saggezza piuttosto che sulla coscienza ordinaria. Ha consigliato di leggere od ascoltare l’insegnamento, cercando di capirlo ed integrarlo dentro di sé.

Ad un gruppo di allievi dello scomparso Lama Namkhai Norbu Rinpoché, Sua Santità ha detto che anche in sua assenza possono ancora cercare di mettere in pratica ciò che ha insegnato, sottolineando che nessuno di noi ha incontrato Nagarjuna, tuttavia abbiamo i suoi insegnamenti e riponiamo la nostra fede in essi.

Ha ricordato che in Russia, dove da secoli ci sono dei buddisti, il buddismo non è un qualcosa di nuovo. “In questi giorni – ha incalzato – adottando un approccio logico e ragionato all’insegnamento, dovrebbe essere possibile armonizzare una comprensione del funzionamento della mente e delle emozioni con le scoperte della scienza moderna. Poiché una parte della Russia è in Asia ed una parte è in Europa, la Russia può fungere da ponte tra Est ed Ovest.” Ha quindi espresso il suo incoraggiamento ai buddisti di oggi ad essere buddisti del 21° secolo, basando la loro pratica sulla ragione e la comprensione, e non solo sulla fede.

Una interrogante presso la Dimora d’Oro del Buddha Shakyamuni in Kalmykia voleva sapere perché Nagarjuna sosteneva di sviluppare dapprima la bodhicitta ultima e quindi quella convenzionale. Sua Santità le ha risposto che, sebbene Nagarjuna sia vissuto quasi 2000 anni fa, quando legge i suoi scritti si sente come se fosse proprio assieme a lui. Ha spiegato che, se si adotta un approccio ragionato, è necessario chiedersi se sia effettivamente possibile eliminare le contaminazioni della mente e se sia possibile ottenere la Buddità.

I Bodhisattva si concentrano con la saggezza sull’illuminazione e con la compassione sugli esseri senzienti. Pertanto, è fondamentale sviluppare la saggezza che comprende la vacuità. Quando coloro che hanno facoltà acute capiscono che è possibile ottenere l’illuminazione, che è possibile raggiungere l’onniscienza, allora considerano di condurre gli altri esseri a quello stato.

Una persona ha chiesto cosa fosse necessario fare per consentire a Sua Santità di visitare la Russia, mentre un’altra ha chiesto cosa si dovesse fare per essere suoi discepoli nelle vite future. Rispondendo alla prima, Sua Santità ha detto di aver apprezzato l’invito. Ha notato di stare invecchiando e che la pandemia ha attualmente limitato le sue attività. Tuttavia, se si considera che la Calmucchia è a sole quattro ore di volo e Mosca è a sole altre tre ore, la sua visita potrebbe non essere impossibile.

Ha così risposto al secondo interlocutore: “Il tuo futuro dipende dal tuo presente. Coltiva una pratica di bodhicitta e la saggezza che comprende la vacuità, che sono anche le mie pratiche essenziali. Ricordale al momento della morte, così che può essere adempiuta la preghiera che Jé Tsongkhapa esprime alla fine del suo “Fondamento di Tutte le Buone Qualità” https://www.sangye.it/altro/?p=492.

In tutte le mie vite future, inseparabile dai perfetti maestri,

possa io prosperare nel magnifico Dharma e,

completando tutte le qualità degli stadi e dei sentieri,

possa io ottenere velocemente l’eccelso stato di Vajradhara.”

“Ho ricevuto molte iniziazioni tantriche, ma coltivare la mente del risveglio di bodhicitta e la comprensione della vacuità sono le mie pratiche primarie. Se dobbiamo incontrarci di nuovo, questo è quello che puoi fare anche tu. “

Infine, un paio di capifamiglia preoccupati di come crescere la famiglia volevano sapere quale pratica potevano fare. Sua Santità ha risposto che non è necessario essere monaci per praticare bodhicitta e vacuità. Ha aggiunto che se sei impegnato nell’ambito dell’istruzione o nel lavoro sociale, potresti offrire alla società un contribuire più rilevante dei monaci che rimangono in isolamento. Ha citato il verso finale del sesto capitolo di “Entrare nella via di mezzo” di Chandrakirti:

E, come il re dei cigni precede in volo gli altri cigni abili,

dispiegando le bianche ali della verità convenzionale ed ultima,

così, spinto dai potenti venti della virtù, il Bodhisattva si spinge

all’eccellente riva lontana, alle qualità oceaniche dei conquistatori. 6.226

Telo Rinpoché, a nome di tutti i buddisti russi, che hanno collaborato per organizzare questo incontro virtuale, ha concluso la sessione ringraziando Sua Santità per la dedizione che ha mostrato loro negli anni. Ha chiesto a Sua Santità di essere loro vicini e di insegnare loro di nuovo in futuro. Ha concluso augurandogli buona salute e lunga vita.


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