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Sua Santità il Dalai Lama: Dialogo per un mondo migliore, ricordando Francisco Varela
Giugno 11th, 2021 by admin

Sua Santità il Dalai Lama: “Sono impegnato nell’idea dell’unicità dell’umanità. Come esseri umani siamo tutti uguali. Inoltre, dobbiamo vivere tutti insieme su questo pianeta. Abbiamo un’economia globale. Dipendiamo gli uni dagli altri. Pertanto, dobbiamo pensare al benessere di tutti i sette miliardi di esseri umani ora viventi.”

9 giugno 2021. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Quando Sua Santità il Dalai Lama questa mattina è entrato nella stanza della sua residenza da dove prende parte agli incontri virtuali online, ha portato con sé ed ha mostrato a tutti, la fotografia di Francisco Varela che custodisce. Gábor Karsai, amministratore delegato, Mind & Life Europe lo ha accolto all’incontro online: un “Dialogo per un mondo migliore – Ricordando Francisco Varela”, il primo evento di una serie chiamata “Francisco & Friends: an Embodiment of Relationship”. La serie commemora Varela, uno dei fondatori chiave di Mind & Life, scomparso poco più di vent’anni fa. Karsai ha invitato tutti a guardare una serie di fotografie dei primi incontri di Mind & Life con Varela.

Il dott. Pier Luigi Luisi, professore emerito di biochimica all’ETH di Zurigo, ha aperto la conversazione. Ha ricordato di essere stato presente ad un evento ad Alpbach, in Austria, nel 1983, quando Sua Santità e Francisco Varela si sono incontrati per la prima volta. È stata un’occasione che si è svolta in un clima di amore e di amicizia. Luisi ha chiesto cosa ha reso speciale l’amicizia con Varela per Sua Santità.

Fin da quando ero molto giovane”, ha risposto Sua Santità, “mi sono interessato alle cose meccaniche. Avevo un proiettore cinematografico che era appartenuto al 13° Dalai Lama e la mia curiosità su come la piccola batteria producesse la potenza per gestire ed illuminare il proiettore, mi ha stimolato un interesse per l’elettricità. Allo stesso tempo, sin dalla mia infanzia sono stato impegnato nello studio della filosofia buddista.

Quando ho incontrato Varela, ho incontrato qualcuno che era uno scienziato, ma che era anche profondamente interessato al buddismo. Quando parlava da un punto di vista buddista, diceva: “Sto dicendo questo indossando il mio cappello buddista” e più tardi, quando offriva un’opinione scientifica, “Ora indosso il mio cappello da scienziato”. Mi sono reso conto che avevo bisogno di qualcuno come lui che capisse il buddismo ma che fosse anche professionalmente uno scienziato. Mi ha colpito e lo ricorderò sempre. Ancora oggi conservo la sua foto in camera mia.

In seguito, ho potuto incontrare molti altri scienziati. La scienza sembra essersi sviluppata di recente in Occidente, dove sono prevalenti il cristianesimo, l’ebraismo ed, in una certa misura, l’islam. Ma, tra scienziati o religiosi, non si parlava molto della mente e delle emozioni. Eppure la mente è sofisticata. Ci permette di pensare, meditare e cambiare.

Per affrontare le nostre emozioni, abbiamo bisogno di una migliore comprensione del modo in cui funziona il sistema della mente e delle emozioni. Francisco Varela è stato l’esempio di come scienza e buddismo possono lavorare insieme fianco a fianco.

Entrambi crediamo di vivere una vita dopo l’altra e sono abbastanza sicuro che Varela abbia trovato la sua prossima vita tra i miei amici più stretti. Sia che ci riconosciamo o meno, proveremo forti sentimenti l’uno per l’altro come risultato della nostra esperienza nella sua vita precedente. Quando ero molto giovane alcune persone che erano state vicine al 13° Dalai Lama sono venute a casa mia e riconobbi chi fossero.

Varela ed io abbiamo sviluppato un forte legame e sono sicuro che, se vivrò altri 10-20 anni, incontrerò un bambino che avrà qualcosa di speciale da dire su di lui. Ora sono felice ed orgoglioso di parlare del mio vecchio amico e sono contento di vedere che anche sua moglie è qui con noi.

Questo tema, ‘Dialogo per un mondo migliore’, è importante. Nel mondo di oggi con il suo vasto sviluppo materiale, che include la produzione di armi, c’è troppa enfasi sulla mia nazione, la mia gente. I leader hanno solo un obiettivo ristretto. Quando un altro gruppo di persone adotta un punto di vista diverso, troppo facilmente li consideriamo ostili e li chiamiamo nostri nemici. Tuttavia, nel complesso, gli scienziati sono più interessati all’intera umanità piuttosto che a questo o quel gruppo.

Oggi c’è un senso troppo forte di ‘noi’ e ‘loro’. C’è troppo senso di “i miei amici” o “il mio nemico”. Ma possiamo cambiarlo. Sono impegnato nell’idea dell’unicità dell’umanità. Come esseri umani siamo tutti uguali. Inoltre, dobbiamo vivere tutti insieme su questo pianeta. Abbiamo un’economia globale. Dipendiamo gli uni dagli altri. Pertanto, dobbiamo pensare al benessere di tutti i sette miliardi di esseri umani ora in vita.

Il passato è stato rovinato da troppa violenza. Ma guardate cosa ha realizzato l’Unione Europea (UE). Francia e Germania, nemici di vecchia data, sono stati in grado di superare la loro storica ostilità e costruire l’UE. Da allora non si sono più verificati scontri o conflitti tra gli Stati membri. Perché il mondo intero non può adottare un simile punto di vista? Invece di pensare solo alla mia nazione, pensa al mondo intero in termini di noi. Questo è qualcosa che mi impegno a incoraggiare.

Tuttavia, sono solo un rifugiato che vive in India, un paese con cui abbiamo lunghi legami. L’India è il nostro vicino, ma è anche la fonte di tutta la nostra conoscenza. È come la nostra antica casa.

Coltivare l’apprezzamento dell’unicità dell’umanità mi fa sentire a mio agio perché mi aiuta a sentire che ovunque vada, chiunque incontro sia un altro essere umano come me. Come esseri umani siamo tutti fratelli e sorelle. Pensare all’unicità di tutti gli esseri umani su questo pianeta porta la pace della mente perché non c’è posto per la paura o la sfiducia.

Mi impegno a condividere questa idea dell’unità dell’umanità ed il riconoscimento del valore di tutte le tradizioni religiose, perché tutte insegnano l’importanza dell’amorevole gentilezza. Mi impegno anche per l’ecologia. Le generazioni più anziane in Tibet mi hanno detto che una volta c’era più neve. Questo è fondamentale perché il Tibet è la fonte dei principali fiumi che forniscono acqua a gran parte dell’Asia. Di conseguenza, dobbiamo proteggere l’ambiente”.

Amy Cohen Varela, presidente di Mind & Life Europe, ha chiesto a Sua Santità perché ha dedicato così tanto tempo al dialogo con gli scienziati, al che ha risposto in tibetano, tradotto da Thupten Jinpa, dicendo che da buddista si chiede quotidianamente cosa può fare per aiutare tutti gli esseri senzienti. Riflette su un verso chiave di “Entrare nella Via del Bodhisattva” https://www.sangye.it/altro/?cat=15 di Shantideva:

Finché ci sarà lo spazio,

E finché ci saranno gli esseri senzienti,

Fino ad allora, possa anch’io rimanere

Per aiutare a dissipare la miseria del mondo. 10/55 https://www.sangye.it/altro/?p=2431

Riflette anche su una strofa della “Preziosa ghirlanda” di Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=2788:

483. Possa io sempre essere un oggetto di godimento

per tutti gli esseri senzienti secondo il loro desiderio

e senza interferenza, come lo sono la terra,

l’acqua, il fuoco, le erbe e le foreste selvagge.

Qualunque aiuto possa portare a questo mondo”, ha aggiunto, “dedico la mia vita a quello scopo.

Nella mia pratica quotidiana sottolineo la necessità di coltivare la vasta pratica della mente del risveglio, così come la visione profonda della vacuità proposta da Nagarjuna https://www.sangye.it/altro/?p=10906. Per quanto riguarda la mente del risveglio, ho messo in atto una pratica chiamata equalizzare e scambiarestessi con gli altri https://www.sangye.it/altro/?p=1916. Shantideva così si espresse come incoraggiamento.

Per chi non riesce a scambiare la propria felicità con la sofferenza degli altri, la Buddità è certamente impossibile: come potrebbe esserci felicità nell’esistenza ciclica? 8/131

Tutti coloro che soffrono nel mondo lo fanno per il desiderio della propria felicità. Tutti coloro che sono felici nel mondo lo sono per il loro desiderio della felicità degli altri. 8/129

“I problemi che affrontiamo sono radicati nell’idea che abbiamo di ‘io’ e ‘me’, ‘noi’ e ‘loro’. Mettiamo da parte il pensiero di tutti gli esseri senzienti e pensiamo di cercare almeno di aiutare tutti gli esseri umani. Sulla base di tale affinità saremo in grado di cambiare il modo in cui pensiamo e ci comportiamo in modo da evitare di fare del male agli altri”.

Elena Antonova, Senior Lecturer in Psychology, Brunel University, Londra, ha chiesto a Sua Santità quale effetto avessero avuto le conversazioni con gli scienziati sul suo pensiero. Ha ripetuto che fin da quando era un bambino era stato interessato alla scienza, ma una volta raggiunto l’India, era stato in grado di incontrare scienziati praticanti ed aveva appreso che la loro comprensione della mente e delle emozioni era inadeguata. Laddove il buddismo descrive 51 fattori mentali https://www.sangye.it/altro/?p=6956 ed i loro sottogruppi, la lingua inglese ha una sola parola: emozione.

Questo, ha detto, è significativo perché alcune delle nostre emozioni ci creano problemi. Dobbiamo imparare le tecniche per affrontarle. Abbiamo bisogno di scoprire gli antidoti ed i modi per coltivarli se vogliamo affrontare le nostre emozioni più fastidiose. Faremo progressi man mano che cresce la nostra comprensione. Da questo punto di vista l’approccio buddhista è simile a quello della scienza.

La scienza ci fornisce la conoscenza del corpo umano e del mondo fisico in cui viviamo. Ma tutti noi vogliamo trovare pace e gioia, e questo significa che dobbiamo prenderci cura delle nostre menti. Le emozioni presentano un problema, ma ancora una volta la soluzione sta nella mente. Sebbene la rabbia sia molto inquietante, non possiamo semplicemente desiderare che se ne vada. Possiamo affrontarla solo arrivando a riconoscere cosa la fa scattare, quali conseguenze può portare e come l’amorevole gentilezza sia un antidoto ad essa. Dobbiamo adottare un approccio in prima persona ed imparare a capire le nostre menti. Varela ha riconosciuto la necessità di combinare approcci scientifici e spirituali e ho pensato: “È vero”.

Non sono così interessato a promuovere gli insegnamenti spirituali in quanto tali, ma credo che possiamo impiegare la conoscenza che gli insegnamenti spirituali contengono in un contesto laico. I bambini possono allenare il cervello a ricordare le informazioni, ma nelle antiche tradizioni indiane c’era un’enfasi sull’allenamento della mente. Ciò includeva lo sviluppo di diversi tipi di intelligenza: intelligenza rapida, penetrante e vasta che consente una comprensione molto più completa. Ciò può comportare un approccio universale all’istruzione, senza avere nulla a che fare con la religione.

Abbiamo abilità e capacità naturali che possono essere migliorate con laddestramento. Una cosa che non vedo l’ora di fare quando le restrizioni associate alla pandemia saranno revocate è trascorrere del tempo a Delhi attingendo all’antica conoscenza indiana della mente ed imparando ad applicare l’addestramento mentale che descrive”.

Sua Santità ha detto a Luisi che la scienza moderna è ancora fortemente orientata verso una visione materialistica del mondo. Anche l’esperienza umana è vista in termini di cervello piuttosto che in relazione alla coscienza. Se il cervello è il solo centro dell’attenzione e la soggettività della coscienza non viene presa in considerazione, non fornirà un quadro completo dell’esperienza umana e tralascerà la caratteristica unica della coscienza o della mente, che è la dimensione sentita e soggettiva.

Ha osservato che tutti noi vogliamo provare gioia, ma dipende dal nostro stato d’animo e dal fatto che abbiamo trovato la pace interiore. Sua Santità ha espresso la speranza che la scienza sarà in grado di dimostrare e spiegare agli allievi delle scuole elementari, come parte della loro educazione, come coltivare la pace della mente, la gentilezza e la compassione, qualità che sono così importanti per la vita umana.

“Anche gli scienziati sono esseri umani come il resto di noi”, ha osservato Sua Santità. “Affrontano anche problemi emotivi e cercano la pace della mente. Ma imparare a coltivare la pace della mente richiede una solida comprensione di come funziona la mente. Seguire un approccio analitico e contemplativo può aiutare a realizzare questo. Nel corso degli anni, man mano che i nostri dialoghi proseguivano, sempre più scienziati hanno prestato attenzione al proprio benessere mentale.

Hanno analizzato come la rabbia disturba la loro tranquillità. Hanno esaminato cosa la fa scattare e come si presenta. Shantideva usa un cambio di prospettiva. Sottolinea che, dal punto di vista di chi coltiva la pazienza, una persona ostile ed irritante diventa il miglior insegnante. Questo tipo di approccio apre un modo diverso di vedere le cose, in modo che possa avvenire un vero cambiamento.

Un altro aspetto di questo tipo di indagine relativa alla vacuito implica essere pronti a mettere in discussione chi o cosa è questo ‘io’ o ‘me’? A cosa si riferisce? La rabbia e l’attaccamento si basano sulla premessa che c’è un vero “me” coinvolto. C’è un verso nella “Saggezza Fondamentale della Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=9194 di Nagarjuna che esamina l’identità del Tathagata o Buddha. Possiamo riformularlo in riferimento a noi stessi ed al rapporto che abbiamo con le nostre parti costituenti.

Riflettendo su questo verso possiamo riconoscere che ‘Io’ non sono né uno con i costituenti mente-corpo, né diverso da loro. I costituenti mente-corpo non sono (dipendenti) da “me”, né sono “io” (dipendente) da loro. ‘Io’ non possiedo i costituenti mente-corpo. Chi, allora, sono “io”? Scopriamo che non esiste un sé reale e solido che possiamo evidenziare.

Dobbiamo adottare un approccio su due fronti, esaminando le emozioni ed i loro antidoti, ma anche chiedendoci se un ‘io’ o ‘me’ reale e solido esista oggettivamente come appare. Questo avrà un certo impatto.

“Immagina”, ha suggerito Sua Santità, “che le tue forti emozioni siano personificate come i tuoi avversari nel dibattito. Sfida la rabbia e l’attaccamento per dire dov’è questo “sé” che difendono. Alla fine ammetteranno che non esiste un tale sé. Possiamo davvero mettere in discussione molti dei presupposti che stanno alla base delle nostre idee sbagliate. Non è che non esistiamo, ma esistiamo in funzione del sorgere dipendente. La realtà oggettiva è una falsa proiezione che ha un potente effetto sulle nostre emozioni”.

Sua Santità ha alluso ai versi di “Entrare nella Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 di Chandrakirti che si riferiscono al librarsi verso l’illuminazione ed alla liberazione sulle due ali della verità convenzionale e ultima.

Per quanto riguarda la promozione del senso della nostra comune umanità, Sua Santità ha osservato che la vede in termini pratici. Condividiamo questo unico pianeta ed il nostro mondo è davvero interdipendente. Quando c’è troppa divisione in termini di “noi” e “loro”, è reciprocamente distruttiva. Nessuno vince. Se, d’altra parte, rafforziamo il nostro senso dell’unità dell’umanità ed abbracciamo coloro che sono diversi da noi, possiamo imparare tutti a vivere più serenamente e più felicemente insieme. Ha evidenziato che questa è una semplice questione di sopravvivenza.

Sua Santità ha osservato che i seguaci delle tradizioni religiose teistiche credono in un Dio creatore, che considerano Dio padre. E, come figli di un solo Dio, dicono che siamo tutti fratelli e sorelle. Se litighiamo e ci uccidiamo a vicenda, come si sentirà Dio padre? Questo, ha dichiarato, è un motivo per cui dobbiamo imparare a vivere insieme felici ed armoniosi.

Gábor Karsai ha osservato che l’incontro non poteva concludersi con una nota migliore. Ha ringraziato Sua Santità per la sua saggezza ed amicizia, che, ha detto, ha dato origine ad un campo di studi completamente nuovo: la scienza contemplativa. 

Traduzione da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=14786 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Cioeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama. Guarda il video originale in inglese https://www.dalailama.com/videos/dialogue-for-a-better-world-remembering-francisco-varela ed il video tradotto in italiano http://it.dalailama.com/videos/dialogo-per-un-mondo-migliore-ricordando-francisco-varela da Fabrizio Pallotti, che ringraziamo per la sua gentilezza.


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