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Sua Santità il Dalai Lama: Incontro con Mind & Life – Interdipendenza, etica e reti sociali – Primo giorno
Ottobre 15th, 2022 by admin

Sua Santità ilò Dalai Lama: “Dobbiamo far sapere alle persone che il buon cuore è la fonte della pace della mente, della pace interiore, della forza interiore e della fiducia in sé stessi.”

12 ottobre 2022. Thekchen Chöling, Dharamsala, HP, India – Questa mattina Sua Santità il Dalai Lama si è unito a circa 180 persone nell’aula delle udienze della sua residenza, di cui 101 erano membri o amici del Mind & Life Institute. Il resto includeva monaci e monache tibetane che hanno partecipato ai programmi scientifici dell’Università di Emory, nonché studenti di scienze del Men-tsee-khang, della Library of Tibetan Works & Archives e così via, nonché lama ed abati di centri di apprendimento nei grandi monasteri dell’India meridionale.

La Presidente del Mind & Life Institute, Susan Bauer-Wu ha così accolto Sua Santità. “Noi, i tuoi amici di Mind & Life, siamo felici di essere qui. Sono trascorsi 3 anni da quando ti abbiamo visto di persona ed è così bello vederti così in forma. Questo evento nasce come risultato degli sforzi del Mind & Life Institute e Mind & Life Europe. Sono passati 35 anni dal primo incontro di Mind & Life. Siamo così felici di essere tornati insieme“.

“Abbiamo tenuto molti incontri di Mind & Life”, ha risposto Sua Santità, “e sento che sono stati molto importanti. Nel mondo in generale, è stata prestata molta attenzione alle cose fisiche, ma molto meno alla mente. Eppure, quando parliamo di felicità e sofferenza, sono esperienze interiori, mentali. Se non abbiamo pace mentale, non saremo felici.

Molti dei conflitti che vediamo nel mondo riguardano cose fisiche, risorse materiali e potere. Pertanto, dobbiamo guardare a ciò che è accaduto in passato e farne tesoro in modo da poter costruire un futuro basato sulla pace, la felicità e l’unione.

La radice della pace della mente è la compassione. Non appena la maggior parte di noi nasce, le nostre madri si prendono cura di noi e ci danno le prime lezioni di compassione. Senza questo non sopravviveremmo. Così inizia la nostra vita. Da bambini cresciamo in un’atmosfera di compassione. Giochiamo senza esitazioni coi figli dei nostri vicini. Quando ero piccolo, giocavo, senza pensarci due volte, coi bambini musulmani e cinesi delle vicinanze. Sorridevamo tutti e giocavamo prontamente insieme. Il fattore chiave per tali buone relazioni è il buon cuore.

Mi sembra che trascuriamo qualcosa nella nostra educazione. L’esperienza ci mostra che più siamo compassionevoli, più raggiungiamo la pace interiore e con essa la forza interiore. Sebbene nelle nostre vite dipendiamo da così tante altre persone, nell’istruzione moderna c’è poco posto per tali valori umani”.

Invitato a profferire alcune parole di apertura, Richie Davidson ha esordito: “Com’è bello essere tra nuovi e vecchi amici. I nostri relatori includono un antropologo, uno psicologo, un filosofo della mente e delle scienze cognitive ed uno scienziato cognitivo che ricerca il comportamento umano, i sistemi sociali e così via.

Ultimamente nel mondo abbiamo assistito a vari cambiamenti che includono il cambiamento climatico ed un aumento dei casi di depressione. Dopo la pandemia è diventato chiaro che la solitudine è una minaccia per la salute, maggiore dell’obesità. Dobbiamo dare un maggiore riconoscimento alla nostra interconnessione. Vogliamo esplorare cosa significa essere un animale sociale, come possiamo superare la polarizzazione, che rappresenta una tale minaccia per la democrazia. Vogliamo indagare le insidie dell’interconnessione in relazione all’IA (intelligenza artificiale). Vogliamo rendere questo mondo un posto migliore e più gentile.

Parlo a nome di tutti i miei colleghi qui, per ringraziarla, Santità, per la sua dedizione nell’incontrare noi scienziati e studiosi negli ultimi 35 anni. I nostri incontri hanno avuto un grande impatto. La prego di vivere a lungo ed in buona salute”.

La pace della mente è importante, anche solo per il suo contributo alla buona salute”, ha risposto Sua Santità. “Porta fiducia in sé stessi e ci libera dalla paura. Forse gli specialisti del cervello possono fare luce su questo. Capisco che un buon sonno e sogni felici possono influenzare positivamente il cervello e la tranquillità lo facilita.

“Nella mia vita ho affrontato turbolenze, ma ho anche studiato la psicologia come presentata nella tradizione di Nalanda e l’ho trovata molto utile”.

Il moderatore Roshi Joan Halifax ha presentato il primo relatore, Joseph Henrich, un antropologo di Harvard che nella sua esperienza unifica molte discipline, in particolare ha studiato come la genetica e la cultura modellano le nostre menti.

“La mia ricerca esamina ciò che ci rende umani”, ha iniziato Henrich. “Noi esseri umani ci siamo diffusi in tutto il mondo da oltre 100.000 anni. Perché la nostra specie è così dominante? Spesso la ricerca indica che fattori come il linguaggio, l’uso di strumenti e la cooperazione sociale hanno reso gli esseri umani ciò che sono. La nostra cultura è cumulativa. Impariamo, modifichiamo, perfezioniamo ed ulteriormente perfezioniamo ciò che alla fine viene tramandato.

La cultura ha plasmato le nostre disposizioni genetiche e la nostra natura. Il nostro modo di pensare ha plasmato il nostro corpo e la nostra mente. Ad esempio, noi esseri umani abbiamo imparato ad accendere il fuoco ed a cucinare, il che ha cambiato la nostra fisiologia. Man mano che impariamo dagli altri, i cambiamenti si connettono alle norme sociali ed agli aspetti del linguaggio”.

«Credo», intervenne Sua Santità, «che ciò che conta è l’idea dell’unità di tutti gli esseri umani. Nel perseguire vecchi modi di pensare siamo stati coinvolti in troppe violenze e guerre, mentre ora dobbiamo imparare a vivere insieme”.

“La domanda è: “Come possiamo costruire un maggiore senso di unità?”, ha continuato Henrich. “Scopriamo di stabilire regole, sviluppiamo una psicologia interdipendente che può essere espressa come condivisione del cibo. La sopravvivenza degli altri influisce sulla nostra stessa sopravvivenza. Quando studiamo altre società, ci imbattiamo in pratiche alimentari comuni.

La psicologia etnica suggerisce che c’è stata un’evoluzione culturale. Condividiamo facoltà con altri come noi. Dobbiamo esaminare come costruire una psicologia globale. L’agricoltura ha portato a conflitti. Possiamo imparare da come è stato utilizzato il cambiamento culturale e costruire un’identità globale che si adatti anche ai gruppi locali. La comprensione della natura umana può aiutarci ad affrontare le sfide che dobbiamo affrontare”.

Roshi Joan Halifax ha quindi introdotto la prossima relatrice, Molly Crockett, che ha descritto come un diverso tipo di scienziata, che ha unito molti fattori diversi per contribuire alla comprensione della natura umana.

Sua Santità ha osservato: “Ora dobbiamo pensare al futuro senza copiare il passato. Dobbiamo assumere una prospettiva più ampia, non solo riguardo a noi stessi: con la mia nazione, la mia comunità e così via. Dobbiamo pensare all’intera umanità: l’unicità di tutti gli esseri umani. “

Molly Crocket ha aperto la sua presentazione dicendo: “Sono d’accordo con tutto ciò che ha detto finora. La scienza moderna è in gran parte d’accordo con Lei sul fatto che siamo essenzialmente gli stessi. Tuttavia, ci sono anche molte persone che credono che gli esseri umani siano fondamentalmente egoisti e divisi gli uni dagli altri.

“L’idea che gli esseri umani siano egoisti ha influenzato la politica, come abbiamo visto nella pandemia. Ma queste osservazioni non sono definitive, né complete, perché sappiamo anche che aiutare gli altri ci rende felici. Quando lo facciamo, parti simili del cervello vengono stimolate come quando ci godiamo del buon cibo od osserviamo un bel tramonto. L’egoismo è un ostacolo alla collaborazione.

Dobbiamo concentrarci su quanto siamo interconnessi. Dobbiamo raccontare una storia più positiva”.

Vogliamo tutti vivere una vita felice”, ha aggiunto Sua Santità, “e tutti abbiamo il diritto di farlo. Questo è buon senso e non abbiamo bisogno di armi per farlo”.

“Parte del problema tra Russia e Ucraina”, ha continuato Crocket, “ha a che fare col passato di odi tra di loro. Le cose non devono essere così. È possibile fare uno sforzo per raccontare storie più positive. È stato osservato che quando le persone si riuniscono, ad esempio per partecipare ad un‘Iniziazione del Kalachakra o ad altri tipi di incontri, ci sono cambiamenti nel modo in cui le persone si vedono”.

Sua Santità ha osservato che la sua vita è dedicata al raggiungimento di un’autentica pace nel mondo.

“Prima parlavi di istruzione secolare”, ha commentato Crocket, “la nostra ricerca mostra che quando le persone si riuniscono e trascorrono del tempo l’una con l’altra in un contesto positivo, si sentono più connesse”.

Rispondendo ad una domanda sulla leadership, Sua Santità ha suggerito che nei paesi democratici in generale i leader emergono dal pubblico. Ciò di cui abbiamo bisogno sono leader che promuovano il buon cuore.

Ci sono anche leader più interessati ad esercitare il potere, ma Sua Santità ridendo, ha sottolineato che il loro potere era inefficace quando si trattava di ridurre il riscaldamento globale ed il cambiamento climatico.

Molly Crocket ha osservato che i leader possono aiutarci ad andare tutti meglio d’accordo insieme. Dal momento che sentire un senso di unità e connessione fa chiaramente la differenza, come mai così tanti pensano che l’egoismo sia una realtà?

Ha a che fare con gli svantaggi della nostra educazione ed alla nostra tendenza a pensare in termini materialistici”, ha risposto Sua Santità. “Dobbiamo addestrare gli studenti a considerare il buon cuore come un fattore positivo e di beneficio. Questa è la vera chiave della felicità e della forza interiore”.

Joe Henrich ha riconosciuto l’unicità dell’umanità, ma ha osservato che abbiamo anche bisogno di connessioni locali. Ha chiesto come conciliare la tensione tra comunità locali e globali.

Apparteniamo a nazioni diverse, parliamo lingue diverse ed abbiamo modi di pensare diversi, ma possiamo sempre riconoscere che, allo stesso tempo, ciò che ci unisce è che siamo tutti esseri umani”, ha risposto Sua Santità. “Secoli fa, i tibetani tradussero dal pali e dal sanscrito la letteratura buddista in tibetano. La lingua è cambiata, ma il contenuto è rimasto lo stesso”.

Molly Crocket s‘è riferita alla rabbia che molte persone provano per l’ingiustizia della guerra tra Russia e Ucraina ed ha ammesso che la rabbia può essere inquietante, ma ha suggerito che, a volte, la rabbia può portare un cambiamento. Sua Santità ha convenuto che ci sono momenti in cui parole apparentemente aspre od azioni severe sono giustificate perché alla fine sono ben motivate. Ha citato come esempio l’espressione minacciosa sul viso del suo tutore quando era un ragazzo.

Henrich ha osservato che negli ultimi 50 anni il mondo è diventato più interdipendente, cosa su cui Sua Santità ha convenuto, osservando che c’è stata una tendenza crescente verso un approccio più democratico. Il popolo richiede un rispetto più ampio e le sue opinioni hanno un peso maggiore. Tuttavia, le persone devono anche ricordare a sé stesse di tenere conto dell’intera umanità.

C’è un bisogno urgente”, ha aggiunto, “di cercare soluzioni non militari, di risolvere i problemi attraverso la discussione. Questa è la nuova situazione di oggi. Dobbiamo vivere insieme senza alcuna divisione in “noi” e “loro”.

Il moderatore ha invitato John Dunne a riassumere la sessione. Ha posto una domanda: “Cosa possiamo insegnare per promuovere una cultura più globale? Al che rispose con una strofa di “Entrare nella via di un Bodhisattva” di Shantideva https://www.sangye.it/altro/?p=11776:

Tutti coloro che nel mondo soffrono, sono tali per il desiderio della propria felicità. Tutti coloro che nel mondo sono felici lo sono per il loro desiderio di rendere felici gli altri. 8/129 https://www.sangye.it/altro/?p=2418

Sua Santità approvò ed aggiunse la seguente strofa dello stesso testo:

Perché dire di più? Osserva questa distinzione: tra lo stolto che brama il proprio vantaggio ed il saggio che agisce per il vantaggio degli altri. 8/130

Ha menzionato altri potenti versi di “Entrare nella Via di Mezzo” https://www.sangye.it/altro/?p=3259 di Chandrakirti https://www.sangye.it/altro/?p=10587 che affermano chiaramente che la pratica della compassione e della saggezza che comprende la vacuità funzionano come le ali di un grande uccello che vola verso lo stato mentale illuminato.

Invitato a concludere la sessione, Richie Davidson ha ringraziato Sua Santità per le opportunità offerte dalla mattinata.

L’ho sentita dire ad un folto gruppo di tibetani”, ha proseguito, “che i rituali e le preghiere non sono sufficienti. Dobbiamo allenare le nostre menti. Ogni essere umano ha la capacità ed il diritto di raggiungere la felicità. Cosa possiamo fare per aiutare la persona comune ad allenare la propria mente? In passato poche persone si lavavano i denti, ora quasi tutti lo fanno. C’è qualche pratica altrettanto semplice e diretta che tutti potremmo adottare?”

La risposta di Sua Santità è stata breve e diretta.

Dobbiamo far sapere alle persone che il buon cuore è la fonte della pace della mente, della pace interiore, della forza interiore e della fiducia in sé stessi. Conto sui vostri sforzi per condividerlo con gli altri”.

Prima bozza di traduzione, salvo errori ed omissioni, da https://www.sangye.it/dalailamanews/?p=15361 del Dott. Luciano Villa del Centro Studi Tibetani Sangye Choeling di Sondrio, il cui nome è stato conferito da Sua Santità il Dalai Lama.

Guarda l’Insegnamento di Sua Santità in inglese https://www.dalailama.com/videos/interdependence-ethics-and-social-networks-mind-llife-conversation, https://www.youtube.com/watch?v=ugoKLL-2Dgc.


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